10/12/2023 SUL TAGLIO DEGLI ALBERI
TAGLIARE PER CRESCERE: IL GENOCIDIO VERDE FIRMATO PALAZZO CHIGI
Giorgia Meloni squarcia l'ultimo velo di protezione del nostro patrimonio arboreo e legalizza l'ecocidio, trasformando l'Italia in una segheria a cielo aperto. Con un colpo di penna chirurgico, nascosto tra le pieghe del "Decreto Asset", ha eliminato l'obbligo di autorizzazione paesaggistica per il taglio di alberi in aree di notevole interesse pubblico, compresi boschi, parchi, giardini e perfino gli alberi monumentali.
LO SMANTELLAMENTO SISTEMATICO DELLA TUTELA
La modifica all'articolo 149 del Codice dei beni culturali e del paesaggio permette ora di abbattere senza il controllo della Sovrintendenza alberi in:
- Luoghi di eccezionale bellezza naturale, inclusi gli alberi monumentali
- Ville, giardini e parchi di straordinaria bellezza
- Centri storici e punti panoramici
- Territori coperti da foreste e boschi, anche quelli danneggiati da incendi
Questa non è una semplice "semplificazione normativa" come la definisce Fratelli d'Italia, ma un deliberato assalto al patrimonio naturale italiano. L'obiettivo dichiarato? "Incentivare la filiera del legno" e "favorire il riposizionamento strategico delle aziende italiane rispetto alla concorrenza dei mercati esteri".
LE CRITICHE E LE CONTRADDIZIONI
Il GUFI (Gruppo Unitario per le Foreste Italiane) denuncia questa decisione come "totalmente anticostituzionale", in aperto contrasto con l'articolo 9 della Costituzione che tutela "l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni".
European Consumers APS evidenzia inoltre una "palese infrazione del diritto comunitario", in un momento in cui l'Italia deve già rispondere a contestazioni europee per violazioni alla Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali.
IL PREZZO DELL'ABBATTIMENTO: ECOSISTEMI SACRIFICATI PER IL PROFITTO
Questa manovra contrasta apertamente con la Legge 10/2013 che tutela gli alberi monumentali, imponendo multe fino a 100.000 euro per l'abbattimento o danneggiamento di questi patrimoni naturali.
Il messaggio è chiaro: il valore economico del legno supera quello ecologico delle foreste. Gli 11 milioni di ettari di boschi italiani, il più vasto patrimonio culturale della nazione, sono ora esposti a un'ondata di tagli incontrollati che promette di trasformare il paesaggio italiano in un deserto verde.
La deregolamentazione avanza, mentre gli ultimi polmoni verdi del paese attendono la motosega.
Gli italiani? Muti e ignoranti, come da tradizione.
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