Gianadelio Maletti
Milanese era, e a Milano avrebbe voluto tornare a morire (o quanto meno
essere sepolto) il quasi centenario generale Gianadelio Maletti, morto
lo scorso giugno a Johannesburg. Se ne è avuta conferma ufficiale solo
adesso, a un mese di distanza, dopo mezze voci e mezze indiscrezioni che
giravano tra addetti ai lavori, sofferte conferme della sua compagna
boera Sue e l'oblio di uno Stato cui Maletti, da ex ufficiale
dell'Esercito prima ancora che ex spia, sentiva comunque di appartenere.
Come se la condanna per i depistaggi su piazza Fontana, una delle poche
passate in giudicato, non esistesse. Come se il tradimento ai
fondamenti della Repubblica e alla Costituzione fosse cosa altra da
quella sua doppia appartenenza, comune a tanti apparati dell'epoca:
Italia e atlantismo, Italia e anticomunismo, Italia e trame nere degli
anni Sessanta e Settanta. I più cupi, i più sulfurei.
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Contrada71
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