Il consigliere per la sicurezza nazionale dell’Afghanistan, Hamdullah Mohib, ha dichiarato, lunedì 5 luglio, che le forze governative di Kabul stanno organizzando una controffensiva nelle regioni settentrionali, dopo che, il 4 luglio, il gruppo dei talebani ha preso il controllo di decine di avamposti.
Tali dichiarazioni sono state rilasciate da Mohib all’agenzia di stampa russa RIA, il medesimo 5 luglio. Il consigliere afghano ha altresì definito “molto grave” la situazione nel territorio settentrionale, sottolineando di voler evitare un’escalation. Tuttavia, “se i talebani insisteranno nel perseguire tali obiettivi militari”, il conflitto inter-afghano si aggraverà inevitabilmente. Il rappresentante ha affermato che il gruppo dei talebani, approfittando del ritiro delle truppe statunitensi, “ha lanciato un’offensiva senza preavviso”, cogliendo di sorpresa l’Esercito afghano, il quale si aspettava “la pace e non la guerra”.
Quanto reso noto dal consigliere di Kabul giunge due giorni dopo le dichiarazioni del Comitato statale per la sicurezza nazionale del Tagikistan. Nella notte tra il 3 e il 4 luglio, i militanti talebani hanno catturato numerosi distretti abbandonati dalle forze afghane, costrette a ritirarsi nel Paese Centro-asiatico vicino, come era già avvenuto in precedenza.
Nello specifico, l’ultimo episodio di violenze nel Nord dell’Afghanistan ha avuto ripercussioni sul vicino Uzbekistan. Quest’ultimo condivide 144 chilometri di confine con l’Afghanistan, risale al 23 giugno. In tale data le truppe del governo afghano sono entrate in Uzbekistan per fuggire da un attacco dei talebani. Anche il Tagikistan, che confina per 1357 chilometri con l’Afghanistan, è stato teatro di disordini a causa del conflitto tra il governo afghano e i militanti. Il 22 giugno, il Comitato di Stato per la Sicurezza Nazionale (GKNB) del Tagikistan, che si occupa anche di servizi di sicurezza frontaliera, ha dichiarato che 134 militari del governo afghano sono stati costretti a ritirarsi nel territorio del Tagikistan perché impossibilitati a contenere l’offensiva dei talebani. Questi ultimi hanno dunque preso il controllo del principale valico di frontiera dell’Afghanistan con il Tagikistan, presso la città di Shir Khan Bandar, situata a circa 50 chilometri da Kunduz. Ad oggi, i talebani hanno preso il controllo di gran parte degli avamposti afghani presso la frontiera con il Tagikistan.
L’avanzata dei talebani era anche stata discussa dall’inviata speciale delle Nazioni Unite in Afghanistan, Deborah Lyons, la quale aveva dichiarato che, a partire dal mese di maggio, i talebani avevano preso il controllo di oltre 50 dei 370 distretti filogovernativi, sottolineando che le aree conquistate circondano le capitali provinciali.
Gli episodi di violenza in Afghanistan sono aumentati dal 14 aprile, data in cui il capo della Casa Bianca, Joe Biden, ha annunciato il graduale ritiro di tutte le truppe statunitensi entro l’11 settembre. Secondo le stime delle Nazioni Unite, nei primi tre mesi del 2021, sarebbero stati circa 1.800 i civili uccisi o feriti in Afghanistan, a seguito dei combattimenti tra le forze filogovernative e i talebani. Scopo di questi ultimi, secondo alcuni, è intensificare la propria campagna per il controllo di maggiori porzioni di territorio, in un momento in cui i dialoghi per la pace intra-afghana stanno attraversando una fase di stallo.
È da decenni che l’Afghanistan è caratterizzato da una profonda instabilità politica. Il gruppo dei talebani, di matrice fondamentalista islamica, è stato dapprima impegnato nella lotta antisovietica in Afghanistan. L’intervento degli Stati Uniti, nel 2001, e il successivo sostegno offerto dalla NATO con la missione International Security and Assistance Force (ISAF) dell’agosto 2003, ha rovesciato il regime teocratico che era stato imposto nel Paese Asiatico tra il 1995 e il 1996. Tuttavia, il gruppo ha continuato a perseguire attività terroristiche contro le truppe della coalizione internazionale dell’Alleanza Atlantica schierate in Afghanistan, nonché contro le forze governative di Kabul. Nel corso degli anni, i talebani hanno ciclicamente perso e riconquistato terreno, complice anche l’avanzata dell’organizzazione terroristica dello Stato Islamico (IS). Il 12 settembre 2020, nella capitale del Qatar, sono stati avviati i colloqui di pace tra il governo afghano e i talebani.
Anna Peverieri, interprete di russo e inglese
https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/07/05/afghanistan-lesercito-pianifica-controffensiva-nel-nord-del-paese/
Bush71
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