domenica 7 marzo 2021

"Io a voi nun ve conosco. Nun v'ho mai dato gnente".

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Oggi salta fuori un fatto sconcertante. Perché queste sarebbero state le parole pronunciate da un uomo di Fratelli d'Italia ai membri del clan rom Di Silvio, che aveva trasformato Latina in un feudo mafioso. Parole pronunciate dopo aver dato loro 35mila euro nel 2013 per comprare voti necessari all’elezione dell’onorevole (si fa fatica a chiamarlo così) Maietta. Che non era un individuo qualunque, ma il tesoriere di Fratelli d’Italia alla Camera.

A dirlo è un pentito che oggi ha rivelato questi dettagli sconcertanti. Anche perché, stando a quanto riporta, Meloni sapeva che quei “bravi ragazzi” andavano pagati, perché sarebbe stato Maietta a dirglielo.

Ora si potrebbe "attaccare" Fdi sull'ipocrisia. Si potrebbe rivolgere un attacco diretto alla Meloni per mille e più motivi.

E invece no. Perché il fatto è talmente tanto grave che va oltre il "semplice" attacco politico. Usciamo da quel campo ed entriamo in un altro mondo: quello della sicurezza del sistema politico.

Perché se davvero si confermasse che l’unico partito d’opposizione italiano è capace di assoldare clan rom-mafiosi per raccattare voti, saremmo di fronte ad un problema gigantesco per l’intero sistema democratico. E nondimeno un pericolo altrettanto grande.

Per questo ora serve chiarezza e serve andare fino in fondo. E a chiederla per prima deve essere Meloni stessa. Ne va del sistema tutto. 

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