Tra il 21 e il 22 febbraio si sono verificati 3 attacchi separati, con un bilancio di almeno 7 vittime, nella provincia di Herat, in quella di Helmand e nella città di Kabul. Tra le varie condanne contro l’aumento delle violenze nel Paese, anche quella dell’ambasciata iraniana in Afghanistan.
Nella città di Herat, la mattina del 22 febbraio, almeno 2 persone sono state uccise da un gruppo di uomini armati non identificati, secondo quanto riferito dal governatore provinciale, Waheed Qatali. L’assalto è avvenuto nel Nord della città occidentale afghana, quando gli aggressori hanno aperto il fuoco contro il veicolo del vice capo della Direzione Nazionale della Sicurezza (NDS), uccidendo l’autista e una guardia del corpo. L’ufficiale della NDS non era nella macchina quando è avvenuto l’attacco. Nel frattempo, un’altra fonte ha riferito che gli uomini armati sono riusciti a rubare il veicolo e anche alcune armi. Finora nessun gruppo ha rivendicato l’aggressione.
A Kabul, il 21 febbraio, l’esplosione di una bomba sul ciglio della strada presso una rotonda ha ucciso 4 persone e ne ha ferite altre 6. La detonazione è avvenuta mentre un veicolo delle forze di sicurezza afghane transitava per l’area, secondo la la polizia. L’obiettivo sembrava essere Sayed Abrar Sadat, un ufficiale che lavora per il viceministro degli Interni. L’uomo è rimasto ucciso, insieme ad altri due funzionari del Ministero e un bambino. Altre 6 persone, tra cui 3 bambini e 2 donne, sono rimasti feriti. I talebani hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell’esplosione, anche se il Governo ha spesso accusato i militanti del gruppo di celarsi dietro tali violenze.
Nella città di Lashkargah, capitale della provincia di Helmand, sempre il 21 febbraio, una persona è morta e altre 14 sono rimaste ferite in un’esplosione che ha colpito un’autovettura. L’assalto è avvenuto intorno alle 10 del mattino, ora locale, e alcuni funzionari locali hanno confermato il bilancio delle vittime, affermando che questo includeva numerosi civili. Anche in questo caso, nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’esplosione. Inoltre, i funzionari locali non hanno fornito ulteriori dettagli sull’accaduto.
L’Afghanistan è ormai quotidianamente colpito da attacchi letali, in un momento estremamente instabile per il Paese, che aveva avviato colloqui preliminari a futuri negoziati di pace intra-afghani, a partire dal 12 settembre 2020, che ora sembrano naufragare a seguito della riesamina dell’accordo tra Stati Uniti e talebani del 29 febbraio 2020, da parte della nuova amministrazione statunitense, guidata da Joe Biden. A tale proposito, è necessario sottolineare che le violenze erano già in aumento durante i colloqui per finalizzare tale intesa, durante i primi mesi del 2020. Tuttavia, l’instabilità del panorama afghano non aveva impedito la sottoscrizione dell’intesa, fortemente voluta dall’ex presidente degli USA, Donald Trump. In tale contesto, numerosi Paesi sono intervenuti chiedendo di fermare gli assalti che sconvolgono il Paese da anni.
Tra questi, l’Iran sta monitorando da vicino la situazione in Afghanistan e, il 22 febbraio, l’ambasciata iraniana a Kabul ha condannato i recenti attacchi terroristici nel Paese, sottolineando che il ricorso al terrorismo mina la legittimità di chi commette tali crimini. In una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa iraniana Mehr, l’ambasciata di Teheran a Kabul ha condannato le violenze e espresso solidarietà verso il popolo afghano. I diplomatici iraniani hanno quindi aggiunto che l’identità dei criminali sarà finalmente rivelata e i responsabili non rimarranno impuniti. Le dichiarazioni rappresentano una vicinanza tra i due Paesi che si è fatta sempre più concreta nelle ultime settimane.
Il 26 gennaio, il mullah Abdul Ghani Baradar, vice leader dei talebani, si era recato in Iran con una delegazione, per discutere del processo di pace afghano. A tale proposito, il Ministero degli Affari Esteri di Kabul aveva affermato che la visita a Teheran era stata condotta in coordinamento con il governo afghano. Riguardo a tale evento, un ex comandante talebano, Sayed Akbar Agha, aveva affermato che il viaggio in Iran significava che il ruolo di Teheran in Afghanistan era stato positivo e non negativo. Lo stesso 26 gennaio, l’ambasciatore iraniano in Afghanistan, Bahadur Aminian, ha dichiarato che l’Iran supporta l’inclusione dei talebani in un nuovo Governo afghano e ha chiesto che il processo di pace non venga monopolizzato da “alcuni Paesi”, in un probabile riferimento agli Stati Uniti.
https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/02/22/afghanistan-attacchi-letali-herat-helmand-kabul/
Bush71
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