domenica 24 agosto 2014

Piemonte: sos siccità compromette le Terme di Vinadio

terme di vinadio-Renata Fontanelle- «Non posso mettere nelle vasche acqua a 70 gradi. Così cuocio i clienti. Ci serve acqua fredda, altrimenti saremo costretti a limitare gli accessi» spiega Davide Calabrese, l'amministratore delegato delle Terme di Vinadio.
Vinadio si trova in Piemonte in provincia di Cuneo, precisamente in valle di Stura; pur avendo solo circa 700 abitanti, si estende su un territorio ampio quasi come la provincia di Alessandria; vi è uno stabilimento termale antico risalente all'epoca romana, chiuso l'8 settembre 2013 per ristrutturazione, che avrebbe dovuto riaprire quest’estate. Da poco è l’unico centro termale rimasto nel nord- Italia che usa l’acqua senza filtrarla e senza addizionarvi il cloro.
Negli ultimi mesi gli operatori e l’amministratore delle Terme vivono giorni di sgomento, paura e incredulità perché sembra che ci sia un problema: l’acqua contenuta nelle vasche non può superare i 38 gradi. Servono quindi mille litri d'acqua fredda per trovare il giusto bilanciamento ed abbassare la temperatura dell’acqua termale, come sempre è stato negli ultimi mille anni. Ebbene il sindaco di Vinadio non è più disposto a concedere l’acqua del Comune alle Terme, in quanto afferma che non ce ne è a sufficienza nemmeno per i cittadini. Ma come provvedevano nei centenari precedenti? Come riuscivano a dare l’acqua alle Terme e ai cittadini contemporaneamente?
Nel 1900 Vinadio contava 1700 abitanti. La popolazione è diminuita negli anni fino ad arrivare all’attuale cifra di 700 abitanti circa. Per essere esatti nel 2001 gli abitanti erano 732, nel 2011 684.
Quest’anno l’acqua non è mancata; anzi qualcuno si è trasformato in ranocchio per l’umido, qualcuno in muschio. Solo a Vinadio sono all’asciutto!
Le Terme hanno valore storico. Vinadio è uno dei comuni occitani del Piemonte e dall’epoca romana è conosciuto per le acque termali. Nell’arco dei secoli le terme vennero usate in modo discontinuo a causa della scomodità del percorso per raggiungerle e per i frequenti disastri geologici che ne distrussero più volte le strutture. Resta il fatto che questi bagni termali sono tra i più antichi: la stazione termale compie circa mille anni e l’hotel annesso 500. Questa località ha una storia affascinante dovuta anche alla ricchezza di personalità che se ne interessarono: dal censore Marco Emilio ai Savoia molti secoli dopo, a Cavour; vengono infatti chiamate “Le Terme di Cavour”.
Hanno valore sociale Già i Greci praticavano i bagni in acque calde e ritenevano che le acque calde e i vapori che sgorgavano dalla terra avessero un significato sovrannaturale. Infatti presso località termali spesso sorgevano importanti templi. I Romani sfruttarono le acque sia per finalità igieniche che per quelle curative fino a quando il bagno non diventò un raffinato piacere. Le terme diventarono così un luogo di incontro al pari del foro e accanto agli stabilimenti vennero creati spazi per le passeggiate, parchi e giardini, musei e biblioteche. Nei vari secoli si riconobbero sempre più i salutari effetti del ricorso alle acque termali. La tradizione termale dei bagni di Vinadio per tutto il XIX secolo fu sempre improntata, più che sullo sfarzo e sulla mondanità, sull’esclusivo utilizzo sanitario; le acque di Vinadio infatti sono tra le cinque migliori acque termali del mondo.
Hanno valore economico e turisticoLe Terme e l’hotel offrono centinaia di posti di lavoro (indotto compreso) che ora sono a rischio; arrivano nella valle centinaia di ospiti, turisti che, ovviamente, portano denaro nelle casse dei comuni anche limitrofi.
E allora perché ci si ritrova in questa situazione?
Forse perché l’Italia ha talmente tante opere architettoniche, edifici storici, luoghi ameni straordinari dal punto di vista paesaggistico, opere artistiche di ogni epoca storica, fenomeni geologici spettacolari e importanti dal punto di vista industriale e terapeutico che tutto viene considerato superfluo o comunque inutile.
Se un impianto come questo si trovasse in qualsiasi altro stato europeo o negli Stati Uniti, ne farebbero un centro grandioso con strutture fantasmagoriche per incentivarne il successo. Sicuramente gli enti pubblici recupererebbero acqua dalle fonti (che ci sono) senza esitazione, ringraziando il gestore che ha rilevato le terme che erano in fallimento e che ha investito oltre un milione di euro in tre mesi per la ristrutturazione assicurandone il termine per l’inizio di questa estate.
Angelo Giverso, il sindaco di Vinadio, non vuole essere considerato distratto: «L'azienda delle Terme sapeva da tempo che la portata dell'acquedotto sarebbe calata, ma non è intervenuta. Ho già suggerito di chiedere alla Provincia l'autorizzazione per captare l'acqua da una sorgente vicina o di utilizzare alcune vasche abbandonate: più di così non posso fare».
Per il sindaco l'acqua sta diventando un tormentone perché anche lui ha un problema con l’acqua: ha fatto costruire un lago artificiale vicino al Forte cittadino che è piaciuto molto ai cuneesi, ma non al Soprintendente ai beni artistici Luca Rinaldi, che lo considera abusivo.
Forse abbiamo scoperto perché l’acqua, pur diminuendo gli abitanti, non sia più sufficiente!
L’acqua del nuovo lago vicino al Forte arriva da una fonte che riforniva precedentemente il vecchio acquedotto e che ne garantisce il ricambio senza bisogno di cloro o di sistemi di pompaggio.
Il progetto, che è stato fortemente voluto dall'Amministrazione locale, ha portato ad incanalare la fonte verso una centralina di energia e, successivamente, in direzione del lago. È costato complessivamente quasi 700 mila euro, finanziati al 50% dal Comune ed al 50% dall'Enel.
Abbiamo un nuovo lago di cui non si sapeva nulla. Ma il nuovo laghetto balenabile porterà bagnanti anche in inverno, mantenendo centinaia di posti di lavoro, indotto compreso?
In aggiunta, forse non tutti sanno che … a Vinadio esisteva già un lago naturale il Lago di Sant’Anna; probabilmente, se si voleva promuovere il turismo, si sarebbe potuto pubblicizzare maggiormente ed arricchire di strutture studiate in un progetto intelligente, che avesse cura dell’ambiente e dell’ecosistema. Forse non tutti sanno che … in Piemonte avevamo già 56 laghi, per lo più naturali. Ne occorreva un altro?
E comunque, se anche fosse stato considerato fondamentale per la comunità, perché la stessa cifra non è stata resa disponibile anche per l’approvvigionamento delle Terme?
Facile la risposta: le Terme non interessano ai cittadini, né all’Enel, né tanto meno ai politici del luogo; ancora una volta vince l’incultura italiana che antepone nullità ai valori storici, artistici e sociali.

http://www.articolotre.com/2014/08/piemonte-sos-siccita-compromette-le-terme-di-vinadio/

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