1. DOPO LA GELATA SUL PIL, IL PREMIER KAMIKAZE PREPARA UN’ALTRA MOSSA CHOC - 2. METTERE UN ALTRO FIORENTINO, BINI SMAGHI, AL POSTO DI PADOAN ALL’ECONOMIA - 3. IL BULLO DI PALAZZO CHIGI RIMPROVERA AL MINISTRO, UN EX DALEMIANO IMPOSTO DAL QUIRINALE, DI NON TENERE IN PUGNO IL TESORO (LA “MACCHINA” È ANCORA TUTTA LETTIANA) - 4. IN SOFFITTA LA MOGHERINI, PADOAN AL POSTO DI TAJANI COMMISSARIO UE ALLE IMPRESE? - 5. BINI SMAGHI, EX MEMBRO BCE, L’UOMO PERFETTO PER TRATTARE CON DRAGHI E MERKEL - 6. PER NON DARE SCANDALO, IL RICAMBIO AVVERREBBE A CAVALLO DI AGOSTO/SETTEMBRE - 7. NELLA SQUADRA DI ECONOMISTI DELLA PREMIER, ANCHE LA MOGLIE DI BINI SMAGHI? - 8. LURCH COTTARELLI, GIÀ LICENZIATO DI FATTO, SMAMMA A OTTOBRE: TORNA AL FMI -
Francesco Bonazzi per Dagospia
Un altro premier, dopo la batosta di ieri sull’economia, avrebbe indossato i panni della prudenza e avrebbe magari iniziato a preparare il campo a una manovra correttiva sui conti pubblici. Ma il premier-kamikaze che risponde al nome di Renzi Matteo ha subito rilanciato con “il programma dei mille giorni” e ora ha in serbo un’altra mossa choc: il cambio del ministro dell’Economia, che verrebbe affidato a un altro fiorentino, l’ex membro della Bce Lorenzo Bini Smaghi.
Che il rapporto tra Renzie e Pier Carlo Padoan non sia buono, nonostante le continue smentite, non è un mistero per nessuno tra Palazzo Chigi e il ministero di via XX Settembre. Il premier rimprovera al ministro, un ex dalemiano imposto dal Quirinale, di non tenere in pugno il suo ministero (la “macchina” è ancora tutta lettiana, o quasi), di non governare la Ragioneria generale dello Stato, di non “aggredire” i problemi e, anzi, di guidare una struttura che prova a frenare su tutto (come nel caso del decreto sulla Pubblica Amministrazione).
Dal canto suo, Padoan ha confessato a vari amici che si è pentito di aver fatto il ministro e che avrebbe fatto meglio a prendersi la ben più tranquilla (e sicura) poltrona di presidente dell’Istat. Sarebbe quindi un divorzio consensuale, solo che in questa situazione di finanza pubblica bisogna stare attenti a non dare scandalo. Un addio che fosse legato, per ipotesi, a un presunto disaccordo sulla manovra correttiva, avrebbe effetti imprevedibili anche sui mercati e sullo spread.
Per questo motivo, Renzie guarda con interesse alla partita delle nomine europee. La strada per portare Federica Mogherini sulla poltrona di Alto rappresentante per la politica estera europea è decisamente in salita e una buona strategia potrebbe essere cambiare bersaglio (e cambiare cavallo). Padoan potrebbe essere candidato senza problemi alla poltrona che fu del forzista Tajani, quella che ha competenze sulle Imprese, e il trasloco da via XX Settembre a Bruxelles avverrebbe con naturalezza, durante il semestre italiano di presidenza e con soddisfazione di tutti.
Per la sua sostituzione, Renzie ha in testa un solo nome, che le contingenze rendono ancora più forte. E’ quello di Bini Smagli, il cinquantottenne nobile fiorentino che ha seduto nel consiglio della Bce di Francoforte prima della presidenza Draghi. Bini Smaghi, che oggi presiede Snam ed è consulente di Morgan Stanley, è già stato in passato suo consigliere per le faccende economiche, ma non è diventato ministro al primo colpo anche per il veto del Quirinale. Napolitano, infatti, ancora ricorda il duro braccio di ferro per farlo dimettere dalla Bce al momento di liberare la poltrona per Draghi.
Oggi, però, il veto-punizione cadrebbe perché la situazione dei nostri conti consiglia di avere un ministro del Tesoro che abbia buoni rapporti con la Bce e sia pronto a trattare con Draghi e con la Merkel gli interventi futuri per mettere in sicurezza la nostra finanza pubblica. Con una battutaccia esagerata, ma che rende bene l’idea della situazione, si può dire che Bini Smaghi sarebbe perfetto per trattare con la Troika.
Il turno di Bini Smaghi potrebbe scattare a settembre, ma il premier-kamikaze aspetterà ancora un paio di mesi per buttare a mare Lurch Cottarelli, da lui già ampiamente delegittimato. Il commissario alla Spending Review andrà via solo a ottobre, quando si libererà per lui la poltrona di direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale. Padoan ha già avvertito il direttore attuale, Andrea Montanino, che non verrà rinnovato nell’incarico: quelle casella va liberata per far espatriare Cottarelli.
VERONICA DE ROMANIS
Intanto c’è curiosità anche per chi entrerà davvero nella squadra di economisti della Presidenza del Consiglio, coordinata dal giovane Taddei. Guido Tabellini, rettore della Bocconi, pare che abbia rifiutato e anche Marco Fortis starebbe per declinare l’offerta. Dicono invece che stia per accettare Veronica De Romanis, che però è proprio la moglie di Bini Smaghi.
http://www.dagospia.it/rubrica-3/politica/dopo-gelata-pil-premier-kamikaze-prepara-un-altra-mossa-82481.htm
Intanto c’è curiosità anche per chi entrerà davvero nella squadra di economisti della Presidenza del Consiglio, coordinata dal giovane Taddei. Guido Tabellini, rettore della Bocconi, pare che abbia rifiutato e anche Marco Fortis starebbe per declinare l’offerta. Dicono invece che stia per accettare Veronica De Romanis, che però è proprio la moglie di Bini Smaghi.
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