1. L’AVVOCATO DI SCHETTINO CANTA VITTORIA: “NON CI SIAMO IMBUCATI. IL NOME DEL COMANDANTE ERA INDICATO SUL VOLANTINO CHE PRESENTAVA L’EVENTO. MA NON È QUESTO IL PUNTO. L’IMPORTANTE È L’INTERVENTO CHIARIFICATORE DEL COMANDANTE SCHETTINO SUL NAUFRAGIO: NON HA GETTATO SUBITO LE ANCORE PER EVITARE L’INABISSAMENTO DELLA NAVE” - 2. VINCENZO MARIA MASTRONARDI, CRIMINOLOGO E TITOLARE DELLA CATTEDRA DI PSICOPATOLOGIA FORENSE DELLA SAPIENZA SI DIFENDE DALLE ACCUSE: “NON ERA UNA LECTIO MAGISTRALIS, CHE NON È SALITO IN CATTEDRA: È STATO UN SEMPLICE INTERVENTO, PERSINO BREVE. NON HO CRONOMETRATO, MA IL COMANDANTE AVRÀ PARLATO PER 5-7 MINUTI” - 3. ”NON È STATA UNA MIA IDEA. È LUI CHE, SAPUTO DELL’INIZIATIVA, CI HA CONTATTATO ATTRAVERSO I LEGALI CHIEDENDO DI POTER INTERVENIRE PER UNA SORTA DI PAR CONDICIO” - 4. “NON SONO PENTITO, PERÒ NON FARÒ PARLARE SCHETTINO UNA SECONDA VOLTA - ALLA FINE L’HO INTERROTTO SULLA DOMANDA SULL’INCHINO. ERA RIMASTO IN SILENZIO. IMBARAZZANTE” -
1. SCHETTINO PROF DI PANICO - LA TRAGEDIA SFUMA IN FARSA
Flavia Amabile per “La Stampa”
La prima versione dei fatti riportata ieri mattina dal quotidiano «La Nazione» è da far accapponare la pelle. Francesco Schettino invitato a tenere una lectio magistralis alla Sapienza sulla gestione del panico. Proprio lui, il comandante della Costa Concordia, indagato per omicidio plurimo colposo, abbandono di incapace e abbandono di nave per il disastro che ha provocato 32 morti, 110 feriti e un disperso: roba da rotolarsi dalle risate o da riempire chi ha organizzato il tutto di insulti visto che del naufragio chiunque ricorda il «Torni a bordo, c...!» del comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio De Falco.
È quello che è avvenuto per alcune ore in un crescendo di battute mescolate a rabbia e indignazione che non si sono placate nemmeno quando è emersa la versione reale dei fatti: nessun invito da parte dell’ateneo, sono stati gli avvocati di Schettino a insistere per partecipare ad un seminario organizzato non all’interno dell’università ma al Circolo Aeronautico Casa dell’Aviatore a Roma, da Vincenzo Mastronardi, criminologo, titolare dell’insegnamento di Psicopatologia Forense alla Sapienza.
Non hanno aiutato nemmeno le parole di Schettino che, intervistato dalla «Nazione», conferma la notizia e rilancia: «Sono stato invitato come esperto e ho illustrato agli studenti la gestione del controllo del panico. So come ci si comporta in casi del genere, come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse».
La reazione della Sapienza è immediata: «Anche se la vicenda ha poi assunto contorni diversi, resta la più profonda indignazione per un gesto che ha messo in imbarazzo la Sapienza e l’Aeronautica. E resta una decisa presa di distanza da un gesto di una persona che si è probabilmente prestata ad una manovra della strategia difensiva di Schettino. In 24 ore, anche ad agosto, la Sapienza si è mossa e ha preso provvedimenti».
Anche perché comunque sul volantino che pubblicizzava il seminario è presente il logo dell’università ed è chiaramente scritto che Schettino avrebbe commentato la proiezione di una ricostruzione in 3D del disastro. Mastronardi, infatti, è stato deferito al Comitato Etico che si riunirà per decidere un procedimento disciplinare.
Il commento alla conclusione del seminario potrebbe costare caro anche a Schettino: la Procura di Grosseto ha dato mandato alla Polizia Giudiziaria di acquisire documenti e registrazioni del suo intervento per capire se «le dichiarazioni che ha fatto possono essere utili o interessati per il processo», spiega il procuratore capo Francesco Verusio.
«Fatto sconcertante», commenta la ministra dell’Università Stefania Giannini. «L’autonomia universitaria - spiega - non può essere declinata in spregio alle famiglie delle vittime della tragedia della Concordia che rappresenta ancora una ferita aperta per questo Paese».
2. L’AVVOCATO DI SCHETTINO: “IL NOME DEL COMANDANTE ERA INDICATO SUL VOLANTINO CHE PRESENTAVA L’EVENTO”
Grazia Longo per “La Stampa”
Avvocato com’è andata? Siete stati invitati o vi siete proposti voi?
«Non è questo il punto. L’importante è l’intervento chiarificatore del comandante Schettino sul video in 3D sul naufragio».
«Non è questo il punto. L’importante è l’intervento chiarificatore del comandante Schettino sul video in 3D sul naufragio».
Non ha però risposto alla mia domanda.
«E’ molto imbarazzante, mi creda. Io e l’altro collega Donato Laino ci tenevamo a partecipare perché siamo giuristi e non tecnici, quindi per noi era interessante poter partecipare all’incontro, che nulla ha da spartire con una lectio magistralis».
Insomma vi siete autoinvitati?
«Ma il nome di Schettino era indicato sul volantino di presentazione dell’evento...».
Eppure il professor Mastronardi si aspettava, da vostra indicazione, un commento non la presenza fisica del comandante. O no?
«L’unico dato interessante l’ha fornito Schettino: non ha gettato subito le ancore per evitare l’inabissamento della nave».
Avvocato com’è andata? Siete stati invitati o vi siete proposti voi?
«Non è questo il punto. L’importante è l’intervento chiarificatore del comandante Schettino sul video in 3D sul naufragio».
«Non è questo il punto. L’importante è l’intervento chiarificatore del comandante Schettino sul video in 3D sul naufragio».
Non ha però risposto alla mia domanda.
«E’ molto imbarazzante, mi creda. Io e l’altro collega Donato Laino ci tenevamo a partecipare perché siamo giuristi e non tecnici, quindi per noi era interessante poter partecipare all’incontro, che nulla ha da spartire con una lectio magistralis».
Insomma vi siete autoinvitati?
«Ma il nome di Schettino era indicato sul volantino di presentazione dell’evento...».
Eppure il professor Mastronardi si aspettava, da vostra indicazione, un commento non la presenza fisica del comandante. O no?
«L’unico dato interessante l’ha fornito Schettino: non ha gettato subito le ancore per evitare l’inabissamento della nave»
3. «HO SBAGLIATO, MA L’HO INVITATO PER PAR CONDICIO» MASTRONARDI: L’HO FATTO PARLARE 5 MINUTI HO AVUTO PAURA CHE TUTTO DEGENERASSE
Carlotta De Leo per “Il Corriere della Sera”
« Lo scriva che non era una Lectio magistralis, che non è salito in cattedra: è stato un semplice intervento, persino breve. Non ho cronometrato, ma il comandante avrà parlato per 5-7 minuti». Il professor Vincenzo Maria Mastronardi, titolare della cattedra di Psicopatologia forense della Sapienza — noto criminologo del caso Cesaroni e autore delle perizie su Pietro Maso e Rudy Guede — si difende dalle accuse che gli sono piovute addosso per la presenza di Francesco Schettino al seminario da lui organizzato.
Ha fatto infuriare il rettore Luigi Frati che l’ha mandata letteralmente «a quel paese» e l’ha deferita al Comitato etico .
«Il deferimento è giusto, lo avrei fatto anche io al suo posto: servirà a chiarire la vicenda nei prossimi giorni».
Cosa dirà al rettore?
«La Sapienza non c’entra niente. Il seminario è un’iniziativa del Centro sperimentale cineteatrale di criminologia e si è svolto fuori dalle aule (il Circolo della casa dell’aviatore che si trova a poca distanza dalla città universitaria, ndr)» .
Perché allora nella locandina c’era il logo della Sapienza?
«Ribadisco, era un ciclo di incontri collaterali. Ha ragione il rettore Frati a prendere le distanze».
Professore, ammetterà di aver sbagliato a chiamare Schettino .
«Ho commesso un errore, ma sono stato vittima degli eventi» .
In che senso?
«Mi accusano di averlo invitato a parlare, ma in realtà non è stata una mia idea. È lui che, saputo dell’iniziativa, ci ha contattato attraverso i suoi legali chiedendo di poter intervenire per una sorta di par condicio» .
Cosa c’entra la par condicio?
«Nella giornata conclusiva del seminario, il 5 luglio, si parlava dei grandi casi di cronaca, con una sessione sul giornalismo investigativo e una serie di ricostruzione in 3D, dall’omicidio di Meredith Kercher al naufragio del Giglio, curate dall’ingegnere Ivan Paduano. Schettino temeva che da queste analisi potessero derivare danni alla sua linea difensiva. Fino all’ultimo, se lo vuole sapere, ero convinto che non venisse...» .
Il nome di Schettino, però, era scritto nero su bianco sul programma del seminario «Dalla scena del crimine al profiling »?
«Credevo che sarebbero venuti solo gli avvocati e sono rimasto sorpreso quando me lo sono trovato davanti. Una volta lì cosa dovevo fare? Non le nego, però, l’imbarazzo da parte di tutti noi» .
Cosa ha detto l’ex comandante?
«È stato un breve intervento tecnico, per ribadire la sua professionalità anche nella gestione del panico in quel momento di crisi»
Ha detto davvero così?
«Sì e ha aggiunto che se avesse dato ordine di buttare le ancore sarebbe state un’ecatombe: la nave sarebbe colata a picco troppo lontana dalla riva» .
La procura di Grosseto ora vuole verificare se Schettino abbia fatto dichiarazioni interessanti per il processo.
«L’ex comandante e i suoi legali sono intervenuti con grande discrezione. Nessuno ha mai prevaricato, né anticipato il dibattimento»
Ma ci sarà stato qualcuno che ha reagito? Ci sarà stata qualche obiezione?
«I partecipanti al seminario, una sessantina in tutto, hanno chiesto perché si fosse avvicinato così tanto agli scogli del Giglio, perché avesse fatto quell’inchino. Ho avuto paura che la situazione degenerasse e ho chiuso la discussione velocemente» .
C’è chi ha scritto che Schettino sia uscito dal seminario col diploma...
«Ci mancherebbe altro: quello era solo un attestato di partecipazione»
4. LOMBROSO PORTAVA I CRIMINALI IN AULA NON SONO PENTITO
Corrado Zunino per “La Repubblica”
Professor Mastronardi, chiude in bellezza 40 anni di insegnamento: Schettino in cattedra, la sua cattedra.
«Non era previsto, il master era riservato a esperti. Mi hanno chiamato i suoi avvocati, mi hanno chiesto la par condicio».
«Non era previsto, il master era riservato a esperti. Mi hanno chiamato i suoi avvocati, mi hanno chiesto la par condicio».
Non diciamo bugie. Sul programma che ha diffuso c’era scritto: «Commenterà il comandante Francesco Schettino ».
«Me l’aveva chiesto l’avvocato Calabretta, come forma di cortesia, per riequilibrare il dibattito scientifico. Un video in 3D avrebbe mostrato gli errori di manovra commessi sulla Concordia. Mi aspettavo una breve relazione dei suoi legali e invece mi si è presentato
Schettino, in persona».
Poteva anche dire di no agli avvocati, ha temuto querele?
«Mi hanno chiesto quell’intervento con fermezza, ma non c’era un motivo per non dare la parola al comandante».
Professore, Schettino è imputato di omicidio plurimo e da diversi mesi sta facendo il tour d’Italia per difendersi.
«Io questo non lo sapevo».
Quanto ha parlato, al master?
«Dieci minuti, forse meno».
E che intervento è stato?
«Difensivo, basso profilo. Aveva paura di tutto».
Un’autodifesa all’università con un processo in corso?
«Alla fine l’ho interrotto bruscamente, sulla domanda sull’inchino della nave era rimasto in silenzio. Imbarazzante».
È pentito di aver accettato quella presenza?
«No. Un amico magistrato mi ha ricordato che il professor Lombroso portava a lezione gli omicidi. Anch’io nel master ho fatto parlare gli studenti con un uomo che aveva ucciso la moglie: è venuto a comunicarci i suoi tormenti. Non sono pentito, però non farò parlare Schettino una seconda volta».
Professore, per lei il capitano della Concordia è vittima di uno tsunami colpevolista? Forse voleva riequilibrare.
«Mi mancano troppi elementi per la formazione di un giudizio. Non sono colpevolista né innocentista, solo garantista. I miei studenti hanno prodotto ricerche internazionali che dicono che il pubblico vuole sempre un solo colpevole, un capro espiatorio».
Alla fine ha consegnato un attestato di partecipazione.
«Si fa così con tutti, ma è stata una consegna al chiuso. Niente applausi, niente fotografi. Gli ho detto: “Sarò felice di darle un attestato pubblico quando la sua vicenda giudiziaria
sarà finita”».
Ha appena detto che non lo inviterà più.
«Guardi, sto andando in pensione».
Ha dato soldi all’ex comandante per l’intervento?
«Non pago mai nessuno per i miei master».
Il rettore l’ha deferita, ha già definito le sue spiegazioni patetiche.
«Gli spiegherò tutto, punto per punto. Non eravamo in una sede universitaria, l’intervento non era inizialmente previsto, non gli ho dato eco. Schettino ha replicato a un filmato appena trasmesso e stop, non ho permesso di allargare il discorso».
Professore, è stato vittima di una trappola?
«Vittima di un accadimento, solo un accadimento».
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