Gratifica da 13.099 euro. Peccato che il dirigente Elvio Carugno sia in galera proprio con l’accusa di avere rubato soldi regionali
«Bravo», gli ha detto la Regione Molise. E gli ha dato un bonus di 13.099 euro in aggiunta allo stipendio. Peccato che Elvio Carugno sia in galera. Carugno è accusato di avere rubato soldi regionali. Il che conferma come la distribuzione dei «premi» messi a bilancio sotto la voce «merito» avvenga con criteri a pioggia che col merito non hanno niente da spartire.
Il tema è una ferita che sanguina da tempo. Basti ricordare la denuncia che fece qualche anno fa, alla vigilia dell’ultimo governo Berlusconi, l’allora ministro per la Funzione pubblica, Luigi Nicolais. Il quale ammise che «il tentativo di misurare l’efficienza di chi dirige gli uffici pubblici», avviato dal governo D’Alema nel lontano 1999 con la legge 286 che prevedeva una ricompensa aggiuntiva per i dirigenti sulla base del raggiungimento o meno degli obiettivi fissati, non aveva dato «i risultati sperati». Un eufemismo.
Il tema è una ferita che sanguina da tempo. Basti ricordare la denuncia che fece qualche anno fa, alla vigilia dell’ultimo governo Berlusconi, l’allora ministro per la Funzione pubblica, Luigi Nicolais. Il quale ammise che «il tentativo di misurare l’efficienza di chi dirige gli uffici pubblici», avviato dal governo D’Alema nel lontano 1999 con la legge 286 che prevedeva una ricompensa aggiuntiva per i dirigenti sulla base del raggiungimento o meno degli obiettivi fissati, non aveva dato «i risultati sperati». Un eufemismo.
Ex ministro Nicolais
La prova era nei numeri: su 3.769 altissimi funzionari addetti alla macchina statale, quelli premiati col massimo bonus possibile erano 3.769. Come se fossero tutti purosangue. Tutti bravissimi, puntualissimi, rigorosissimi. Senza un solo somaro, un ronzino, un brocco che meritasse un minimo di castigo… Come se tutti gli obiettivi prefissi fossero stati raggiunti.
Mai più, giurarono allora i responsabili della cosa pubblica. Mai più. Fatto sta che, anche al di là dell’impegno personale di questo o quel ministro (ricordate la battaglia scatenata su questi temi dal contestatissimo Renato Brunetta?), ciò che è accaduto in questi giorni in Molise dimostra quanta strada ci sia ancora da fare.
Dice tutto la lettera protocollata il 6 luglio scorso e firmata dalla Direzione generale della Regione Molise e inviata al Servizio di gestione risorse umane. Oggetto: «Erogazione indennità di risultato dirigenza anno 2011». Messaggio: «In riferimento all’erogazione di cui all’oggetto, si partecipa che, avendo acquisito per le vie brevi le dovute informazioni da parte del nucleo di valutazione in merito ai termini di conclusione dei procedimenti di valutazione dei direttori di area e di servizio, rilevato che a tutt’oggi i medesimi procedimenti non sono ancora conclusi, si rimette alle opportune valutazioni della signoria vostra la plausibilità di procedere all’anticipazione dell’erogazione dell’indennità di risultato… ».
La prova era nei numeri: su 3.769 altissimi funzionari addetti alla macchina statale, quelli premiati col massimo bonus possibile erano 3.769. Come se fossero tutti purosangue. Tutti bravissimi, puntualissimi, rigorosissimi. Senza un solo somaro, un ronzino, un brocco che meritasse un minimo di castigo… Come se tutti gli obiettivi prefissi fossero stati raggiunti.
Mai più, giurarono allora i responsabili della cosa pubblica. Mai più. Fatto sta che, anche al di là dell’impegno personale di questo o quel ministro (ricordate la battaglia scatenata su questi temi dal contestatissimo Renato Brunetta?), ciò che è accaduto in questi giorni in Molise dimostra quanta strada ci sia ancora da fare.
Dice tutto la lettera protocollata il 6 luglio scorso e firmata dalla Direzione generale della Regione Molise e inviata al Servizio di gestione risorse umane. Oggetto: «Erogazione indennità di risultato dirigenza anno 2011». Messaggio: «In riferimento all’erogazione di cui all’oggetto, si partecipa che, avendo acquisito per le vie brevi le dovute informazioni da parte del nucleo di valutazione in merito ai termini di conclusione dei procedimenti di valutazione dei direttori di area e di servizio, rilevato che a tutt’oggi i medesimi procedimenti non sono ancora conclusi, si rimette alle opportune valutazioni della signoria vostra la plausibilità di procedere all’anticipazione dell’erogazione dell’indennità di risultato… ».
Totale dell’importo dei premi, in questi tempi di crisi, di assunzioni bloccate, di appelli quotidiani al pubblico impiego: 805.046 euro e 57 centesimi. Da dividere, come anticipazione del 60% degli incentivi per i risultati raggiunti nell’anno passato, tra 68 dirigenti. Per capirci: tutti quelli della Regione. Come se anche in questo caso, nella scia dello scandalo denunciato da Luigi Nicolais, non ci fosse nessuno ma proprio nessuno da lasciare a secco.
Si dirà: sono integrazioni in qualche modo dovute. Ma è vero solo in parte. La Regione, accusano le opposizioni, poteva fissare un minimo molto basso e un massimo molto alto, scelta evitata stabilendo bonus che vanno in genere da 11 a 13 mila euro. Poteva dare degli obiettivi precisi e non così generici (tipo «organizzazione degli uffici») da lasciare spazio a ogni interpretazione. Di più: il nucleo di valutazione, composto da tre persone, è dominato da due membri di squisita nomina partitica: il sindaco di Santa Maria del Molise e il vicesindaco di Petacciato. Tutti e due appartenenti al Pdl del governatore Michele Iorio.
La decisione di spendere così quegli 805 mila euro ha mandato su tutte le furie il capogruppo in consiglio regionale del Molise dell’Italia dei valori, Cosmo Tedeschi: «In un periodo difficile come quello che stiamo attraversando questa somma poteva, anzi doveva essere spesa per interventi più urgenti e, soprattutto, utili alla comunità». Lo sconcerto, tuttavia, non riguarda solo i dipietristi e la sinistra.
Tra i dirigenti, infatti, vengono premiati anche i dirigenti della Sanità che, come spiegano i dati di pochi giorni fa, è tra le più sgangherate e indebitate, sul pro capite, della Penisola. Un dato per tutti: 2.939 euro di spesa per abitante, inferiore solo a quelle della Basilicata e del Lazio.
Di più: riferisce un’agenzia Agi di qualche settimana fa che «il Molise ha anche il primato per spesa pubblica primaria delle Pubbliche Amministrazioni, che Bankitalia ha rilevato in 4.100 pro capite nel triennio 2008-2010 contro i 3.300 euro della media nazionale».
Ma non basta. Tra i dirigenti benedetti dalle gratifiche, con 11.718 euro di bonus supplementare (ripetiamo: è solo il 60%, poi deve arrivare il resto) c’è anche chi come Antonio Guerrizio è stato messo sotto inchiesta per una brutta storia di soldi spariti dalle casse, già parzialmente restituiti. E soprattutto Elvio Carugno, in galera da mesi con le accuse di peculato aggravato e continuato. Pochi giorni fa l’ennesima richiesta di andare almeno agli arresti domiciliari gli è stata respinta: secondo i giudici potrebbe scappare, magari in Venezuela dove sarebbe finito in parte, probabilmente a una donna più o meno misteriosa, il milione di euro circa, stando alle indagini, scomparso dalle pubbliche casse.
Domanda: l’arresto è del 4 aprile, come mai tre mesi non sono bastati alla Direzione generale per depennare l’attuale carcerato dalla lista dei dirigenti meritevoli della massima gratifica? Non sarà il caso di rivederle tutte, queste regole?
Andava in ferie coi soldi pubblici, in manette Elvio Carugno
Il dirigente delle Attività produttive è stato arrestato dalla GdF per peculato
Elvio Carugno, 64 anni, è stato arrestato in ufficio dalla Finanza. Dirigente dell’assessorato alle Attività produttive, è indagato anche per truffa nell’ambito dell’inchiesta sullo Zuccherificio. Secondo il pm Fabio Papa che ne ha chiesto e ottenuto la custodia in carcere, Carugno usava i soldi pubblici per pagarsi le vacanze, per acquistare gioielli e rifornirsi di carburante. Il Gico è andato a prenderlo stamattina in ufficio, ha perquisito la sua automobile – alla presenza del legale Roberto Veneziano, poi lo ha condotto nella caserma della Finanza e successivamente nel carcere di Campobasso. Deve rispondere di peculato. Responsabile anche di un organismo della Regione Molise che opera nel settore dell’internazionalizzazione, lo sportello Sprint, avrebbe distratto circa 300mila euro, destinati allo sviluppo delle imprese, per uso personale. Le indagini sono tuttora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi a breve termine, sulla scorta della documentazione acquisita.
http://gek60.altervista.org/2012/07/questo-il-paese-dei-balocchi-gratifica-da-13-099-euro-peccato-che-il-dirigente-elvio-carugno-sia-galera/
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