domenica 17 marzo 2013

Primo trappolone politico per il M5S? Probabile...


17/MAR/2013


Probabile travaso di voti dal M5S al PD. Le critiche a Grasso: procuratore antimafia grazie a Berlusconi. Vince ancora la politica dei sepolcri imbiancati? 

Le figure di Laura Boldrini (327 voti), ex portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e Piero Grasso(137 voti) ex procuratore nazionale antimafia, dovrebbero inserirsi nella «logica di responsabilità e cambiamento». 
A qualche italiano non sono sfuggiti gli inciuci politici che si sono costruiti in questio ultimi giorni: ora tocca alle presidenze delle commissioni. 

Altro che condivisione, reciprocità corresponsione. Il PD, sull’orlo del baratro, ha evitato di collassare nello spettro di ungovernicchio dalemiano


M5S e Pdl non hanno applaudito all’elezione di Grasso. Grillini immobili, Berlusconi seduto. Mentre il leghista Calderoli punzecchiava i grillini («Benvenuti nella casta ai grillini. E’ bastato un giorno per entrarci»), qualcuno abbozzava una prima analisi del voto.




I senatori M5S sono 53, i senatori del centrosinistra sono 123, i senatori montiani sono 21. Grasso ha ottenuto circa 137 voti, le bianche circa 51. Piero Grasso è stato eletto alla presidenza del Senato con 12 voti in più rispetto a quelli di cui dispone al Senato la coalizione di centrosinistra (ne ha 125, ne ha presi 137). Renato Schifani ha ricevuto invece tutti i voti di cui dispone la coalizione di centrodestra (117). 



Trappolone politico per il M5S? Probabile. Ma i grillini, tra l’incudine e il martello, hanno scelto liberamente. Era comunque necessario eleggere i due presidenti: l’accusa dello stallo elettorale o, addirittura, l’avvento di nuove elezioni sarebbe stato scaricato proprio sul M5S. Si evidenziano le prime crepe nel movimento grillino
Dopo il voto in aula al Senato con l’elezione di Pietro Grasso alla presidenza di Palazzo Madama, i 53 senatori del M5S si sono riuniti nei loro uffici: necessario chiarire il voto espresso. È chiaro che solo 5 voti sono stati i voti al candidato grillino Orellana, mentre 12 quelli che hanno permesso l’elezione di Grasso, considerato che le schede bianche sono state 31 in più rispetto al gruppo rappresentato dai montiani che aveva dichiarato il proprio voto. Pare che altri cinque voti del gruppo siano stati indirizzati su Schifani. Gli altri senatori grillini hanno scelto di non esprimere preferenze e di lasciare bianca la scheda.
Silvio Berlusconi
Drastico Capezzone (Pdl): «I dati che emergono dalla votazione al Senato e dalla elezione di Grasso alla Presidenza sono tre. Primo: alla primissima occasione, Grillo e i suoi grillini si sono trasformati da tsunami a stampellina del Pd, con ciò perdendo ogni carica innovativa e di rottura. Secondo. Si conferma e si aggrava lagrande arroganza del Pd, che, con appena uno 0.3 per cento di differenza, ha preteso di sequestrare le cariche istituzionali. Terzo. La legislatura non ha futuro».
Ancora Picierno (PD) su Twitter: «E comunque, se i grillini non so’ capaci manco di scegliere tra Grasso e Schifani, l’apriscatole dovrebbero usarlo per la capoccia». Non poteva mancare la battuta berlusconiana contro i grillini: «c’e’ una setta che mi ricorda molto Scientology e che non dovrebbe nemmeno essere ammessa tra i partiti democratici per le regole che ha o non ha». Inoltre, il M5S «rappresenta una protesta per certi versi valida ma senza nessuna prospettiva di soluzioni ed è solo una preoccupazione per la democrazia del Paese». 

Sarà il governo dei sepolcri imbiancati? All’annuncio della candidatura, è stato subito ricordato un intervento di Grasso alla trasmissione di Radio 24 La Zanzara in cui apprezzava le politiche antimafia del governo Berlusconi (maggio 2012): «Darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia. Ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi. Siamo arrivati a quaranta miliardi di euro». 
Allo steso tempo, Antonio Ingroia, altro magistrato, candidato della lista Rivoluzione Civile, ha ricordato che Grasso divenne Procuratore nazionale antimafia «scelto da Berlusconi in virtù di una legge con cui venne escluso Giancarlo Caselli, colpevole di aver fatto processi sui rapporti tra mafia e politica». Solo fango? 

Piero Grasso
Eppure, appena inaugurati i lavori al Senato, il neo eletto presidente del Senato ha già depositato ilDDL antiriciclaggio per la lotta alla corruzione («Diposizioni in materia di corruzione, voto di scambio, falso in bilancio e ricilaggio»). A gennaio Grasso spiegava in un’intervista all’Unità il suo disegno di legge: 
«La legge consente di indagare sul rapinatore che ha preso 100 milioni in banca ma non sulla successiva attività di occultamento o impiego magari in attività lecite, di quei 100 milioni. Questa successiva attività finisce con l`inquinare l`economia e va quindi punita ulteriormente, come avviene ormai in quasi tutti i paesi del mondo, trattandosi di un altro reato. Oggi è molto importante collegando l`autoriciclaggio con i reati di frode fiscale o di corruzione, avere uno strumento ulteriore per sequestrare e confiscare i capitali criminali. 
[…] Manca ancora un vero coordinamento e accentramento delle fonti informatiche esistenti. Mi riferisco, soprattutto, al fatto di poter dare all`autorità giudiziaria le stesse potenzialità informatiche che ha l`Agenzia delle entrate. Sarebbe utile inoltre scambiare i risultati degli accertamenti amministrativi con quelli delle indagini patrimoniali». 
Secondo alcuni, sarà la riforma della giustizia uno dei temi caldi dei prossimi mesi: dal falso in bilancio alla legge anticorruzione, dalle norme sulla prescrizione alle intercettazioni.

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