PINOCCHIO OBAMA - AL G8 IL PRESIDENTE USA AVEVA PROMESSO AIUTI ALL’AQUILA TERREMOTATA, NON HA ANCORA TIRATO FUORI UN DOLLARO, A DIFFERENZA DELLA FONDAZIONE ITALOAMERICANA NIAF – MENO MALE CHE C’E’ ZIO PUTIN: I RUSSI HANNO GIA’ SPESO SEI MILIONI PER RESTAURARE DUE EDIFICI - TRA I PIU’ GENEROSI GIAPPONE E KAZAKHISTAN - UN MILIONE RICAVATO DALLA VENDITA DEL CD “DOMANI” ANCORA FERMO SUL CONTO DEL MINISTERO…
Flavia Amabile per "la Stampa"
obama e pezzopane, presidente della provincia de l'Aquila
Tre anni sono trascorsi dal terremoto che ha messo in ginocchio
L'Aquila ma non tutti hanno mantenuto le loro promesse. Il sindaco della
città Massimo Cialente era primo cittadino anche allora e ricorda bene
tutto quello che si era detto sull'onda dell'emozione, soprattutto
quando in città arrivarono i grandi capi di Stato in occasione del G8.
«Con Obama parlai cinque minuti, mi assicurò che avrebbero pensato alle
università, ai giovani studenti». E invece?
OBAMA E SILVIO BERLUSCONI A L'AQUILA «Non
hanno fatto niente. Alla conta finale i soldi non sono mai arrivati»,
denuncia Cialente. Dagli Stati Uniti ieri nessuna risposta all'accusa.
Dei fondi in arrivo da Washington e dintorni c'è traccia solo nelle
risorse raccolte dal Niaf, la Fondazione che rappresenta i cittadini
italo-americani. Hanno messo in piedi l'iniziativa «Adotta uno scolaro»
che ha portato 40 ragazzi dell'università de L'Aquila a frequentare un
master di alcuni mesi negli Stati Uniti, come ricostruisce Fabrizia
Aquilio, avvocato, nominata dal ministero degli Esteri a tenere i
contatti con i Paesi che presero impegni durante il G8. Sarà questo
l'aiuto promesso da Obama? La risposta arriverà nei prossimi giorni.
michelle Obama a L'Aquila
Ma non solo gli Stati Uniti sono finiti nel mirino di Massimo
Cialente, anche la Gran Bretagna non ha donato nulla. Ma l'ambasciata
britannica in Italia smentisce. Non il mancato arrivo dei fondi ma la
presenza di un impegno. «Il Governo britannico non si è mai impegnato
alla destinazione di fondi pubblici per la ricostruzione de L'Aquila.
TERREMOTO AQUILA
L'Ambasciata britannica a Roma e il Consolato Generale britannico di
Milano si sono tuttavia a suo tempo adoperati per mettere in contatto
con le autorità de L'Aquila alcune aziende britanniche che si erano
dette disposte ad offrire gratuitamente i loro servizi per aiutare la
ricostruzione de L'Aquila e delle aree circostanti».
In realtà ci sarebbero anche fondi promessi, raccolti ma ancora non arrivati, prosegue Cialente. Sono, ad esempio, quelli «ricavati dalla vendita del cd «Domani» di un gruppo di cantanti capitanati da Jovanotti. «Si tratta di più di un milione di euro, ancora fermi su un conto del Ministero dei Beni Culturali», denuncia il sindaco. Ancora inutilizzata anche una parte dei fondi raccolti durante il concerto organizzato da Laura Pausini.
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
In ogni caso, esclusi Gran Bretagna e Stati Uniti, tutti gli altri
Paesi hanno mantenuto le loro promesse. In totale arriveranno 32 milioni
di euro. Alcuni, come il Kazakhistan, hanno inviato il loro
ambasciatore con un assegno in mano di un milione e 700 mila euro per
non perdere tempo.
E ci sono Paesi come il Giappone che ha speso già 600 mila euro per realizzare l'Auditorium e ha confermato anche i 6 milioni di euro promessi per costruire un Palazzetto dello Sport nonostante nel frattempo abbiano avuto un sisma devastante anche loro. O i russi che hanno già speso 6 milioni per restaurare due edifici, hanno promesso in tutto 7 milioni e duecento ma se non dovessero bastare hanno già spiegato che possono arrivare senza difficoltà anche a nove milioni. Questione di stile e di promesse.
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
obama e pezzopane, presidente della provincia de l'Aquila
Tre anni sono trascorsi dal terremoto che ha messo in ginocchio
L'Aquila ma non tutti hanno mantenuto le loro promesse. Il sindaco della
città Massimo Cialente era primo cittadino anche allora e ricorda bene
tutto quello che si era detto sull'onda dell'emozione, soprattutto
quando in città arrivarono i grandi capi di Stato in occasione del G8.
«Con Obama parlai cinque minuti, mi assicurò che avrebbero pensato alle
università, ai giovani studenti». E invece?
OBAMA E SILVIO BERLUSCONI A L'AQUILA «Non
hanno fatto niente. Alla conta finale i soldi non sono mai arrivati»,
denuncia Cialente. Dagli Stati Uniti ieri nessuna risposta all'accusa.
Dei fondi in arrivo da Washington e dintorni c'è traccia solo nelle
risorse raccolte dal Niaf, la Fondazione che rappresenta i cittadini
italo-americani. Hanno messo in piedi l'iniziativa «Adotta uno scolaro»
che ha portato 40 ragazzi dell'università de L'Aquila a frequentare un
master di alcuni mesi negli Stati Uniti, come ricostruisce Fabrizia
Aquilio, avvocato, nominata dal ministero degli Esteri a tenere i
contatti con i Paesi che presero impegni durante il G8. Sarà questo
l'aiuto promesso da Obama? La risposta arriverà nei prossimi giorni.
michelle Obama a L'Aquila
Ma non solo gli Stati Uniti sono finiti nel mirino di Massimo
Cialente, anche la Gran Bretagna non ha donato nulla. Ma l'ambasciata
britannica in Italia smentisce. Non il mancato arrivo dei fondi ma la
presenza di un impegno. «Il Governo britannico non si è mai impegnato
alla destinazione di fondi pubblici per la ricostruzione de L'Aquila.
TERREMOTO AQUILA
L'Ambasciata britannica a Roma e il Consolato Generale britannico di
Milano si sono tuttavia a suo tempo adoperati per mettere in contatto
con le autorità de L'Aquila alcune aziende britanniche che si erano
dette disposte ad offrire gratuitamente i loro servizi per aiutare la
ricostruzione de L'Aquila e delle aree circostanti».In realtà ci sarebbero anche fondi promessi, raccolti ma ancora non arrivati, prosegue Cialente. Sono, ad esempio, quelli «ricavati dalla vendita del cd «Domani» di un gruppo di cantanti capitanati da Jovanotti. «Si tratta di più di un milione di euro, ancora fermi su un conto del Ministero dei Beni Culturali», denuncia il sindaco. Ancora inutilizzata anche una parte dei fondi raccolti durante il concerto organizzato da Laura Pausini.
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
In ogni caso, esclusi Gran Bretagna e Stati Uniti, tutti gli altri
Paesi hanno mantenuto le loro promesse. In totale arriveranno 32 milioni
di euro. Alcuni, come il Kazakhistan, hanno inviato il loro
ambasciatore con un assegno in mano di un milione e 700 mila euro per
non perdere tempo.E ci sono Paesi come il Giappone che ha speso già 600 mila euro per realizzare l'Auditorium e ha confermato anche i 6 milioni di euro promessi per costruire un Palazzetto dello Sport nonostante nel frattempo abbiano avuto un sisma devastante anche loro. O i russi che hanno già speso 6 milioni per restaurare due edifici, hanno promesso in tutto 7 milioni e duecento ma se non dovessero bastare hanno già spiegato che possono arrivare senza difficoltà anche a nove milioni. Questione di stile e di promesse.
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)
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