Di Emiliano Ragoni
(Foto: Wikimedia commons / Sebastian Grünwald)
Un impianto fognario: l'Italia non rispetta le norme inerenti la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane
L'Italia non rispetta le norme inerenti la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, ecco cosa ha stabilito la sentenza della Corte di Giustizia europea. Nel
2009 era stata avviata una procedura d'infrazione contro l'Italia
poiché un centinaio di località, comprese anche famose località
turistiche, non si erano e non si sono ancora adeguati agli obblighi
imposti dalla direttiva Ue 271/91 la quale raccoglie le norme per
preservare l'ambiente dagli effetti negative generati dagli scarichi
fognari e la cui scadenza era stata fissata al 31 dicembre 2000.
La Direttiva prevede l'obbligo di dotare gli agglomerati urbani con
15mila o più abitanti di reti fognarie con prestazioni sufficienti sia
durante i cambiamenti stagionali che di carico in grado di garantire il
prelievo di campioni rappresentativi, oltre alla presenza di
impianti di trattamento biologico per la depurazione delle acque scure prima dello scarico.
Nella sentenza sono state citate in
totale otto regioni -
Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo, Lazio, Friuli Venezia
Giulia e Liguria- ed in particolare il non rispetto delle norme sarebbe
relativo ai seguenti comuni: Reggio Calabria, Trieste, Rapallo, Capri,
Frascati, Porto Cesareo, Cefalù e Ragusa.
La situazione comporta un vero e proprio pericolo per la
sostenibilità ambientale e se non si avvieranno subito le opere di adeguamento alla direttiva, l'Italia sarà costretta a pagare salatissime multe.
it.times.com
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