Cronache balcane
Il segretario generale dell'Onu, tanto da Sarajevo che da Srebrenica, ha lanciato un appello alla comunità internazionale a fare ogni sforzo per mettere fine ai massacri in Siria. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, a conclusione del suo tour diplomatico di una settimana in tutti i Paesi della ex Iugoslavia, ha lasciato Sarajevo, lo scorso 26 Luglio, alla volta di Londra, dove interverrà alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi.
In Bosnia-Erzegovina, ultima tappa del suo viaggio nei Balcani, Ban ha visitato ieri Sarajevo, mentre ha reso omaggio a Srebrenica alle ottomila vittime musulmane del massacro messo in atto nel luglio 1995 dai serbo-bosniaci di Ratko Mladic. È stata la prima volta che un segretario generale delle Nazioni Unite si è recato al memoriale e al cimitero di Potocari, alle porte di Srebrenica, dove riposano i resti delle vittime.
In quell'occasione "le Nazioni unite non furono all'altezza delle loro responsabilità e la Comunità internazionale fallì nell'impedire il genocidio", ha ammesso l’alto burocrate onusiano intervenendo di lo scorso 26 Luglio di fronte al parlamento di Sarajevo. ''Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere i civili e fermare il bagno di sangue in Siria, dobbiamo imparare la lezione di Srebrenica'', ha detto Ban Prima di lasciare la Bosnia - nei giorni scorsi ha visitato Slovenia, Croazia, Montenegro, Serbia, Kosovo e Macedonia - Ban Ki-Moon ha dichiarato di essere impressionato dalla dinamica dedizione della regione ad un futuro di stabilita' e cooperazione.
La staffetta di Moon è cominciata a Ljubljana, il 20 luglio, e si è conclusa Giovedì scorso, in Bosnia Erzegovina. La visita, come c’era da aspettarsi, ha avuto una portata puramente simbolica. Il segretario ha voluto spesso lodare “i progressi compiuti dalle Repubbliche”, “i risultati ottenuti sulla via dell'integrazione e della tolleranza reciproca” ed ha auspicato che Slovenia e Croazia possano costituire un punto di riferimento per i loro vicini. “La chiave per il futuro della regione è la riconciliazione”, questo il mantra del primo funzionario del Palazzo di Vetro.
A Zagabria, Ban Ki-Moon ha lodato l' impegno della Croazia “per il mantenimento della pace nel mondo”. In Macedonia e a Prishtina, il segretario generale ha espresso la propria preoccupazione per l'aggravarsi delle tensioni tra comunità di etnie differenti. Proprio la sua decisione di visitare il Kosovo è stata al centro di pesanti critiche, soprattutto dal momento che l'Assemblea Generale non si è ancora espressa in favore dell'indipendenza del Kosovo.
''I leader e i cittadini di questa regione possono essere orgogliosi di quello che è stato conseguito finora, ma restano ancora grandi sfide di natura economica, politica e socialè', ha detto Ban, citato dai media locali, nel corso di una conferenza stampa all'aeroporto di Sarajevo prima di lasciare la capitale bosniaca per Londra.
Ban Ki-moon, primo segretario generale dell'Onu a visitare i Paesi dei Balcani occidentali, ha detto di vedere ora una regione che guarda al futuro ed ha sottolineato che l'Onu continuerà a sostenere gli sforzi per superare tutte le sfide. Alla domanda di un giornalista se l'Onu parteciperebbe ad un intervento militare in Siria, Ban ha risposto che non ci sono colloqui su un qualsiasi tipo di intervento militare.
http://www.loccidentale.it/node/117916
Nessun commento:
Posta un commento