martedì 7 gennaio 2025

King Kong Bundy

 


Se vi domando chi sono i "giganti" nel wrestling, solitamente le risposte sono sempre quelle: André the Giant, The Big Show, Yokozuna per poi passare a lottatori più moderni come The Great Khali ed Omos.


Poche volte, invece, si fa il nome di King Kong Bundy, ovvero il mastodontico performer il cui vero nome era Chris Pallies. Quando iniziò il suo percorso in questo pazzo mondo del wrestling coniò per sé il nome "Chris Canyon" (senza alcuna connessione con il wrestler WCW e WWE che ebbe una fine tragica), completo di una inedita folta chioma, ben differente da come siamo stati abituati a vederlo sugli schermi nostrani.


Il suo aspetto mastodontico, però, necessitava di un nome più grande e minaccioso e fu il genio di Fritz Von Erich, capostipite della gloriosa famiglia dei Von Erich e boss della World Class Championship Wrestling, ad avere l'idea di mischiare il nome "King Kong" (il gigantesco gorilla dell'omonimo film, tornato prepotentemente alla ribalta dopo il successo della pellicola del 1976 ad opera di John Guillermin) con quello del serial killer Ted Bundy, famoso per i suoi efferati delitti e per il suo glaciale sguardo.


L'idea fu davvero eccezionale, tanto da convincere lo stesso Fritz a volere Bundy come suo ultimo avversario, prima del definitivo ritiro avvenuto nel 1982.


Dopo un periodo alla Mid-South, dove adottò il famoso "conto di cinque" (ovvero, schienando l'avversario, Bundy richiedeva un conto di 5 invece di quello classico di 3, per dare segno della sua devastazione e sicurezza sull'avversario), Bundy era già in trattative con Verne Gagne per un approdo in AWA, ma fu Hulk Hogan, dopo averlo conosciuto durante un tour in Giappone, a consigliarlo vivamente come suo avversario in WWF a Vince McMahon, che lo strappò alla concorrenza.


Il 16 Marzo 1985, con una vittoria schiacciante sul wrestler Mario Mancini, Bundy presentava tutta la sua ferocia al mondo della "Rock 'n' Wrestling" era.


Ma si trattava di scena: Bundy era assolutamente un bravo ragazzo, sempre in vena di ridere e passare dei momenti di serenità con i colleghi nel backstage, come confermato anche da Bret "Hitman" Hart nella sua autobiografia.


Bundy era anche molto sensibile: per anni si sentì responsabile per quello "splash" ai danni del "midget" Little Beaver, tanto da sentirsi concausa nella morte di questi nel Dicembre 1995 (anche se, di fatto, Beaver morì di enfisema polmonare).


Dopo il main event nella gabbia d'acciaio blu contro Hulk Hogan per il titolo del mondo a WrestleMania 2, il match sopra citato dell'anno dopo e una serie di incontri di coppia insieme ad un altro gigante, Big John Studd, Bundy improvvisamente cadde nell'anonimato.


La causa va ricercata in una sua apparizione per una pubblicità per i computer Head Start della Vendex, pubblicità che finì su USA Today senza il consenso di McMahon, che per tutta risposta lo tenne sempre più escluso da ogni show, fino alla risoluzione del contratto.


Fu un duro colpo, perché Pallies, a parte qualche sporadica apparizione qua e là (una persino in ECW!) dovette attendere il 1994 per ritornare nelle grazie di McMahon, che lo volle come nuovo "super avversario" di The Undertaker in vista di WrestleMania 11. Ma subito dopo questo breve ritorno, Bundy tornò nel semi-anonimato ed a lottare sempre più sporadicamente.


Ma le sue straordinarie capacità non si fermavano certo sul ring: dopo diverse prove attoriali sia in Tv (celebri le sue comparsate nel serial "Married... with children") che al cinema (lo ricordiamo come "Gorgo" in "Un folle trasloco" del 1988 a fianco del comico Richard Pryor), Bundy tentò persino di riciclarsi come stand-up comedian, con buon riscontro di pubblico, a conferma della sua indole ben diversa da quella che interpretava sul quadrato.


Purtroppo, il 4 Marzo 2019, alcune complicazioni di diabete spengeranno la sua anima vivace all'età di 61 anni.


Un wrestler, un uomo, una personalità che meriterebbe molti più apprezzamenti dagli storici del pro wrestling mondiale.


Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo 


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