sabato 9 novembre 2024

Erano amici di Netanyahu

 


Cercavo le parole per raccontare quello che quasi nessuno sta raccontando sui fatti di Amsterdam. Poi ho scoperto che Saverio lo ha già fatto perfettamente, senza bisogno di aggiungere altro.


“Usare l’antisemitismo per fare le vittime di uno scontro che hanno voluto, ricercato e provocato, cantando cori irripetibili contro i bambini palestinesi, strappando bandiere dai balconi, picchiando e non osservando il minuto di silenzio per le vittime di Valencia, è la cosa più bieca, abietta e immonda possibile.


Eravate israeliani, non ebrei.


E in generale non frega una mazza a nessuno se sei ebreo, ateo o musulmano, o cristiano. Se però sostieni un Governo genocida, partecipi a competizioni sportive ed Europee in cui non dovresti neanche essere presente in quanto Stato in guerra, e pretendi pure di andare in trasferta armato di bastoni, impiccando bambolotti in favore di telecamera e calpestando anche ad Amsterdam i diritti umani; invadendo proprietà private per strappare bandiere Palestinesi, e picchiando tassisti in giro per la città, poi ci sta che qualcuno s’inca***.


Pacifista non vuol dire essere felici che tu faccia la guerra, e che tu venga a farla pure per una partita di calcio, e che nel farla rivendichi il diritto di sterminare un popolo.


Ho fatto sicuramente più memoria io sulla Shoah e sulle persecuzioni razziali, intervistando decine di sopravvissute e sopravvissuti, andando nei campi di sterminio in Italia e all’estero, compreso più volte Auschwitz, di tutta quella banda di ultras nazionalisti messi insieme.


Perciò, se qualcuno in questa storia è antisemita, sono proprio loro che utilizzano la memoria del passato per giustificare gli stupri del presente.”


Saverio Tommasi

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