Il portale è stato sottoposto a sequestro preventivo da parte della
Procura di Bologna perché accusato di diffamazione per un articolo del
2015
Da questa mattina il sito Butac, acronimo di BufaleUnTantoAlChilo, è
offline poiché sottoposto a sequestro preventivo da parte della Procura
di Bologna, con un’operazione svolta dalla polizia Postale e delle
Comunicazioni per l’Emilia-Romagna. Si tratta di uno dei più noti siti
italiani di debunking e nel corso degli anni si è occupato di verificare
molte delle false notizie diffuse soprattutto sul web.
A renderlo noto, attraverso un post su Facebook, è lo stesso
fondatore del portale nato nel 2013 per denunciare le fake news,
Michelangelo Coltelli. «Abbiamo ricevuto una querela per diffamazione
per un articolo pubblicato su Butac nel 2015, da parte di un medico
iscritto all’Ordine nazionale che si occupava di medicina olistica -
spiega Coltelli -. Stiamo lavorando con i nostri avvocati per il
dissequestro. Abbiamo fiducia nelle istituzioni con cui abbiamo più
volte collaborato quando richiesto . Nel frattempo vi chiediamo di
portare pazienza, e ci auguriamo la vostra comprensione».
Al centro della vicenda, un medico oncologo iscritto all’albo, che
promuove la medicina olistica e che si è rivolto alla Procura di
Brindisi per denunciare il sito che confutava le sue tesi, andate in
onda anche sul Tg1. «Anzitutto ci troviamo davanti a un caso in cui
l’iscrizione all’albo non è garanzia di professionalità - si legge
nell’articolo di Butac, che nonostante il blocco del sito è ancora
reperibile tra le pieghe del web -, nonostante le specializzazioni
conseguite, l’oncologo in questione pratica e diffonde le teorie della
medicina olistica. Per chi non lo sapesse, trattasi di `medicina
alternativa-fuffa´». I magistrati pugliesi hanno poi girato gli atti ai
colleghi di Bologna e la polizia postale dell’Emilia-Romagna ha eseguito
il sequestro disposto dal giudice.
In passato Butac, con il suo archivio di migliaia di pagine
analizzate per risalire alle fonti e individuare eventuali fake news,
aveva ricevuto altre querele, ma non era mai stato oscurato del tutto.
Da quanto trapela il gip di Bologna potrebbe aver ravvisato il rischio
di recidiva, disponendo così il sequestro di tutto il sito.
«Chiedo per cortesia di evitare `shitstorm´ (la pratica di inondare
di messaggi per lo più offensivi le pagine social responsabili di una
determinata opinione o azione, ndr) di
alcun genere su bacheche di soggetti che ritenete d’aver identificato,
non ne hanno colpa alcuna, loro diritto era querelare, la giustizia farà
il suo percorso!» ha aggiunto Coltelli su Facebook.
In un’intervista il fondatore del sito ha commentato: «La decisione
presuppone, stando alla legge, che si consideri il sito `pericoloso´.
Francamente mi sembra troppo. Collaboro con la Federazione degli Ordini
dei medici per il loro sito anti-bufale (dottore ma è vero che) e credo
di perseguire il buon senso. Butac tra l’altro non è una testata
giornalistica, nè un sito commerciale, ma un blog e questa chiusura crea
comunque un danno d’immagine».
Anche il giornalista e direttore del TgLa7 Enrico Mentana è
intervenuto sull’argomento. «Proprio ora leggo che il sito di
smascheramento di bufale Butac.it è sotto sequestro disposto dalla
procura di Bologna. Oscurare un intero sito informativo è una misura
molto grave, quasi da censura fascista. Se poi davvero il provvedimento è
stato adottato su denuncia di un medico che promuove terapie
oncologiche olistiche, allora è se possibile ancora più grave», ha
scritto sulla sua pagina Facebook.
http://www.lastampa.it/2018/04/06/italia/cronache/chiuso-il-sito-antifake-news-butac-dopo-la-denuncia-di-un-medico-SzcWiRqct1EKM5JIegmYnN/pagina.html
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