Il Sen. Fazzone: da Fondi alla Polverini, passando per Acqualatina
(google)
Renata Polverini ha nel suo comitato elettorale il
senatore Claudio Fazzone, coordinatore del Pdl a Latina, colui che è riuscito
ad impedire lo scioglimento del Comune di Fondi per infiltrazioni mafiose, la
cui presenza garantisce al segretario dell’Ugl almeno 50 mila voti provenienti
dalla provincia pontina. La storia del Comune di Fondi inizia quando la Procura distrettuale
antimafia avvia le inchieste sui legami tra mafia, camorra e clan della
’ndrangheta dei fratelli Tripodo con i politici delle amministrazioni locali,
in un territorio dove si trova il mercato ortofrutticolo più grande d’Europa. I
rapporti dei carabinieri, della commissione Antimafia e dell’(ex) prefetto di
Latina Bruno Frattasi rivelano gli stretti legami tra politica e attività
mafiose. Frattasi nel settembre 2008 chiede lo scioglimento del Comune, ma
anche la richiesta avanzata due volte dal ministro dell’Interno Maroni al
consiglio dei ministri viene elusa con la scusa che non ci sono indagati, tesi
supportata con forza dai ministri Meloni, Brunetta e Sacconi, in ottimi
rapporti con il senatore Pdl. I politici locali intanto con uno escamotage
riescono ad evitare lo scioglimento per mafia del comune guidato da Luigi Parisella,
uomo politico legato a Fazzone. La giunta e il sindaco si dimettono come se
fosse scaduto il mandato. Così a Fondi si rivoterà alle amministrative di marzo
prossimo. L’unica testa che cade è quella del prefetto Frattasi, che da
dicembre scorso viene rimosso da Latina e spostato all’Ufficio di coordinamento
delle forze di Polizia. Arrestati alcuni uomini del clan Tripodo ed alcuni
funzionari (l’assessore ai lavori pubblici, il capo della polizia e il suo
vice, il dirigente dei lavori pubblici, un imprenditore e un funzionario del
settore bilancio) ma nessuno che sta alla «testa» politica del sistema. Adesso
il ministro Maroni ha inviato le motivazioni degli arresti, nelle quali spiega
perché tutte le responsabilità sono state addossate a questi funzionari“.
Claudio Fazzone da ex agente di Polizia ed autista di Nicola Mancino quand’era
ministro dell’Interno, è stato eletto nel consiglio regionale della Giunta
Storace. Oggi rappresenta una delle persone più in vista nel Pdl pontino:
all’arrivo della Polverini a Latina qualche giorno fa per presentare la sua
candidatura, è stato lui ad organizzare, insieme a Gasparri e Cicchitto,
un’accoglienza calorosa. E la
Polverini come risponde? Il segretario dell’Ugl fa solo
notare che il comitato elettorale «è espressione di tutti i partiti», quindi se
Fazzone sta nel Pdl può fare parte del comitato. Sull’appoggio del senatore di
Fondi, il Pd ha invece rilasciato diverse dichiarazioni critiche: «Le cattive
compagnie della candidata Polverini stanno venendo fuori. Dopo la Destra di Storace arriva
anche il pessimo mondo di Fondi» ha spiegato il senatore Vincenzo Vita.
Raffaele Ranucci, sempre del Pd, ha aggiunto: «Con buona pace di chi continua a
dipingere Polverini come una personalità super partes, è ormai evidente che la
sua candidatura alla guida del Lazio è frutto di patti politici dai risvolti
inquietanti».
–
Incarichi di amministratore Acqualatina SpA
|
Sen.
Claudio FAZZONE, Carica: Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Compenso € 50.505,84.
Sig.
Giuseppe SIMIONE, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso €
31.156,20
Dott.
Giovanni TERLIZZO, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso €
31.156,20
Dott.
Gerardo STEFANELLI, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso €
18.037,80
Dott.
Igor RUGGIERI, Carica: Consigliere di Amministrazione, Compenso € 13.118,40
(periodo 11 luglio 2009- 31 dicembre 2009)
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Le mani sull’oro blu: manette ad
Acqualatina. Come funziona il business dell’acqua
Giornata nera per Acqualatina, l’azienda
partecipata dalla francese Veolia che da anni ormai è al centro di
contestazioni da parte dei cittadini di Aprilia e Latina. Il vertice del
gestore misto pubblico privato dell’acqua (51% pubblico, 49% in mano a Veolia e
al gruppo Pisante) è stato azzerato di fatto dalla guardia di Finanza con una
serie di arresti ordinati dal giudice per le indagini preliminari della Procura
di Latina Tiziana Coccoluto.
A finire in
manette sei persone. Ci sono anche l’attuale amministratore delegato Silvano
Morandi, Raimondo Besson - vicepresidente della società e amministratore
delegato di Sorical, che gestisce il servizio idrico in Calabria, nonché
consigliere d’amministrazione di Acea Ato2; Giansandro Rossi e Bernard Cynà ex
amministratori delegati della società; Louis-Marie Pons, ex consigliere
d’amministrazione e rappresentante in Italia di Veolia.
I reati
contestati - le indagini erano iniziate nel 2004 - sono gravi e particolarmente
significativi. I provvedimenti parlano di associazione a delinquere, abuso di
ufficio, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica in appalti
pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Il
vero core business dell’acqua, in altre parole. Al centro dell’inchiesta vi
sarebbero le consulenze e i lavori che Veolia e altre società legate al gruppo
francese avrebbero offerto, senza gara d’appalto, alla controllata Acqualatina.
Fatti denunciati già da tempo dal comitato dei cittadini per l’acqua pubblica e
da Legambiente di Latina, che, in diversi dossier, avevano evidenziato la
mancanza di trasparenza nella gestione di Acqualatina - contestando oltretutto
l’aumento delle tariffe per i cittadini.
La società è un
pezzo importante dell’impero dell’acqua e dei servizi ambientali creato da
Veolia, che si estende fino alla Calabria e alla Sicilia. La creazione di
Acqualatina fu uno dei primi affidamenti del servizio idrico ad una società
mista pubblico-privata avvenuto in Italia. Oggi i soci privati di Acqualatina
controllano la distribuzione dell’acqua in Campania (con una partecipazione in
Acque Campane Spa), in Calabria (con il 47% di So.Ri.Cal., società che fornisce
l’acqua ai Comuni) e in Sicilia, dove Veolia ha acquisito le quote di Enel
Hydro in Siciliacque.
Le diverse
società hanno poi creato recentemente un consorzio, Unihydro, diretto da
Raimondo Besson, uno dei componenti del consiglio d’amministrazione di
Acqualatina, arrestati ieri dalla Guardia di Finanza. Ed è proprio Raimondo
Besson la figura chiave che permette di capire il funzionamento delle società
miste pubblico private che hanno in mano gran parte delle risorse idriche
italiane. Romano, ingegnere, ex dirigente della Regione Lazio durante la giunta
Badaloni, fu l’artefice della legge regionale che disegnò nel 1996 gli ambiti
idrici. Dal 2001 passa direttamente al servizio dei soci privati. Viene
nominato vice presidente di Acqualatina e, dopo poco, amministratore delegato
di So.Ri.Cal, il gestore che oggi controlla tutti i finanziamenti pubblici per
la rete idrica in Calabria. Continua, però, a mantenere un saldo rapporto con
le amministrazioni pubbliche. Nel 2003 e nel 2004 viene incaricato dal comune
di Roma per il «monitoraggio e controllo» della gestione dell’Ato 2 (ambito
idrico della provincia di Roma affidato ad Acea), mentre era già vice
presidente di Acqualatina, su indicazione del gruppo Veolia. Nel 2007 il comune
di Roma lo indica come membro nel cda di Acea Ato 2. I francesi, però, non sono
soli nella gestione dell’acqua a Latina e nel Sud Italia. La società che di
fatto controlla la partecipazione del gruppo nei diversi gestori dell’acqua si
chiama Siba, Società Italo Britannica Acque, il cui Il 75% delle azioni è in
mano a Veolia, mentre il restante 25% è della Emit, società controllata da
Giuseppe Pisante, già arrestato negli anni ’90 quando era a capo della Acqua
Spa. Sarebbe proprio la
Sibauna delle società che avrebbero fornito i servizi ad
Acqualatina saltando le normali gare d’appalto, facendo scattare le indagini
della Procura e gli arresti di ieri.
L’inchiesta di Latina apre quindi un nuovo scenario nella
discussione sulla privatizzazione dell’acqua, con sviluppi imprevedibili. Di
certo il modello di gestione mista pubblico privata - già denunciato proprio in
Calabria dal pm De Magistris - comincia a mostrare un profilo da prima
repubblica. Con una preoccupazione in più: la stessa cordata Veolia - Pisante
ha iniziato già da tempo ad occuparsi anche di rifiuti ed inceneritori.
MA CHI DOVREBBE CONTROLLARE LA GESTIONE ?
Presidente della società è il Senatore CLAUDIO
FAZZONE (si avete capito bene, quello che nella trasmissione Annozero PROFUMO
DI MAFIA difendeva il Comune di Fondi contro lo scioglimento per Mafia
richiesto dal Prefetto di Latina, che tra l’altro vuole querelare).
Per Fazzone il problema ACQUALATINA è tutta
colpa della stampa, un pò la stessa tesi che sostiene contro le
infiltrazioni mafiose di Fondi... infatti tutti sanno che la stampa in
provincia di Latina sta nelle mani di un noto comunista...
Questo senatore, nella passata legislazione, è stato
dichiarato (dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari) INCOMPATIBILE
nella carica di presidente di ACQUALATINA e di senatore della
Repubblica. Si sarebbe dovuto dimettere entro 30 giorni.
Leggi il resoconto del senatore Antonio Boccia in ordine alle cariche rivestite da senatori
Leggi il resoconto del senatore Antonio Boccia in ordine alle cariche rivestite da senatori
Poi il GOVERNO PRODI è caduto e si è riandati alle
elezioni, adesso FAZZONE è ancora incompatibile (essendo sempre presidente di
ACQUALATINA e di nuovo senatore della repubblica) ma ora è membro della Giunta delle
elezioni e delle immunità parlamentari quindi dovrà decidere sulla
sua incompatibilità.
CONFLITTO DI INTERESSI?
CLAUDIO FAZZONE DAL 2010 GUADAGNERA’ 73.600 EURO ANNUI, A
FRONTE DEI 92 MILA PRECEDENTI, FINORA HA GUADAGNATO COME AMMINISTRATORE DI
ACQUALATINA ALMENO 425 MILA EURO.
I BILANCI DI ACQUALATINA
Il
Bilancio dell’anno 2003 si è concluso con un attivo di 103.162
€
Il 2004 è l’anno del crack: il 16 aprile 2004, la Conferenza
dei sindaci dell’Ato 4 approva un accordo dove si dice, nero su bianco,
che i guadagni spettano ai privati e le perdite al pubblico.
«Qualora, alla chiusura dell’esercizio 2004, il volume fatturato all’utenza
fosse inferiore a quello preventivato di 38,6 milioni di metri cubi»,
recita l’articolo 2 dell’accordo, «o i costi siano superiori 346 milioni di
euro, ovvero gli introiti da tariffa minori dei costi del 2004, l’Ato
garantirà l’equilibrio economico finanziario dell’esercizio 2004 stesso».
A fine anno, l’esercizio 2004 si conferma pessimo, la parte
pubblica minaccia di non approvare il bilancio. Acqualatina rischia di dover
portare i libri in tribunale. Alla fine il bilancio passa con i soli voti del
privato perché all’assemblea dei soci del primo giugno i sindaci disertano in
massa. La voragine dei conti è di 14,7 milioni di euro: due
terzi della cifra, corrispondono ad appalti che Acqualatina ha concesso in
affidamento diretto a società che fanno capo alla parte privata: la stessa
Veolia e la sua controllata Siba.
Il
Bilancio dell’anno 2005 si è concluso con una perdita di 1.109.697
€.
Il
Bilancio dell’anno 2006 si è concluso con un attivo di 347.298
€.
Il
Bilancio dell’anno 2007 si è concluso con una perdita di 1.763.515
€, ma la voce di bilancio che più incuriosisce, oltre agli ormai ben
noti “compensi degli amministratori”, è la voce relativa al costo del
personale. Ha raggiunto la cifra di quasi 16 milioni di euro: quasi il 17,7% in
più rispetto al 2006. Voce che già era aumentata di oltre il 12% nel biennio
precedente. In 4 anni, dunque, gli stipendi sono lievitati di quasi il 30%, pur
avendo la società affidato all’esterno la maggior parte dei suoi servizi
(lettura contatori, call center, manutenzioni ecc.)
Per l’ennesima volta, il
bilancio del 2008 si chiude con una perdita, pari a 4.361.102 €.
Le cifre del disastro del 2008
183,4 milioni € di debiti, 730 € il debito medio di ogni utente, 60 milioni
di debiti verso i Comuni, 5,5 milioni di euro di debiti verso
i Consorzi di Bonifica, 55% le bollette emesse su consumi presunti,
90.000 € lo stipendio del presidente Fazzone, 170.000 € lo stipendio dell’ex
amministratore delegato Morandi.
I COSTI DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE
Esponenti di parte pubblica del consiglio di
amministrazione sono:
Il Senatore CLAUDIO FAZZONE, eletto nelle file di Forza Italia, percepisce un compenso annuo di 92.000 € come Presidente di Acqualatina spa. Nel CDA della società dal 2002 al2008 ha percepito almeno
425mila € (più di 840 milioni delle vecchie lire);
Il Senatore CLAUDIO FAZZONE, eletto nelle file di Forza Italia, percepisce un compenso annuo di 92.000 € come Presidente di Acqualatina spa. Nel CDA della società dal 2002 al
Il sig. GIUSEPPE SIMEONE,
consigliere di Forza Italia al Comune di Formia, capo di Gabinetto del
Presidente della Provincia, ARMANDO CUSANI. Percepisce un
compenso annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina spa. Dal
2002 al 2008 ha
percepito almeno 248 mila € (quasi 500 milioni delle vecchie lire);
Il sig. ONORATO DE SANTIS,
ex assessore provinciale di ALLEANZA NAZIONALE, che percepisce un compenso
annuo di 32.000 € come consigliere di Acqualatina da Giugno 2006;
Il dott. GAETANO STEFANELLI,
addetto stampa dell’ex senatore MICHELE FORTE nonché
segretario provinciale dell’UDC, che percepisce un compenso annuo di 32.000 €
come consigliere di Acqualatina da Giugno 2006;
Complessivamente il CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE (membri
pubblici e privati) dal 2003 al 2008 è costato quasi 4 milioni di euro (circa 8 MILIARDI delle vecchie lire);
LA LUNGA MANO DELLE BANCHE
Acqualatina, il 23 maggio 2007, ha stipulato con la Depfa Bank plc un contratto
di finanziamento a lungo termine, "no recurse" (project finance)
per un importo complessivo di 114,5 milioni di euro.
Il finanziamento dovrebbe servire a fare quegli investimenti promessi, ma non ancora realizzati, dal socio privato quando si aggiudicò l’appalto...
Come forma di garanzia al soggetto finanziatore non è bastato il pegno sulle azioni della Società del 49% in mano ai privati, ma ha voluto anche almeno il 17,7% di azioni riferibili ai Soci Pubblici (i Comuni).
Il finanziamento dovrebbe servire a fare quegli investimenti promessi, ma non ancora realizzati, dal socio privato quando si aggiudicò l’appalto...
Come forma di garanzia al soggetto finanziatore non è bastato il pegno sulle azioni della Società del 49% in mano ai privati, ma ha voluto anche almeno il 17,7% di azioni riferibili ai Soci Pubblici (i Comuni).
Perché la banca ha voluto anche il 17,7% delle azioni dei
Comuni? E’ semplice: perché "l’Assemblea delibera validamente con il
voto favorevole di due terzi del capitale rappresentato". (che
corrisponde al 66,6% delle azioni, quindi con 49% + 17,7% = 66,7% la Banca fa quello che vuole)
I Comuni di Sperlonga, Sonnino, Cisterna di Latina, Lenola, Minturno, Terracina, Fondi, SS. Cosma e Damiano, Sabaudia e Latina (24,82% del capitale sociale di Acqualatina), (tutti guidati da amministrazioni di centrodestra fedeli a FAZZONE) si sono affrettati subito a concedere, attraverso delibere di giunta comunale, questo pegno. Però, sembra che l’atto di pegno firmato dai rappresentanti dei Comuni davanti al notaio risulta essere diverso da quello approvato dalle giunte o dai consigli comunali.
Sono stati inseriti ex novo due commi: un trucco per consentire alla Depfa Bank la possibilità di appropriarsi delle quote pubbliche di Acqualatina.
I Comuni di Sperlonga, Sonnino, Cisterna di Latina, Lenola, Minturno, Terracina, Fondi, SS. Cosma e Damiano, Sabaudia e Latina (24,82% del capitale sociale di Acqualatina), (tutti guidati da amministrazioni di centrodestra fedeli a FAZZONE) si sono affrettati subito a concedere, attraverso delibere di giunta comunale, questo pegno. Però, sembra che l’atto di pegno firmato dai rappresentanti dei Comuni davanti al notaio risulta essere diverso da quello approvato dalle giunte o dai consigli comunali.
Sono stati inseriti ex novo due commi: un trucco per consentire alla Depfa Bank la possibilità di appropriarsi delle quote pubbliche di Acqualatina.
Non dimentichiamoci mai di chi stiamo parlando. La Depfa Bank
è la stessa banca per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio a Milano con
l’accusa di truffa aggravata per le presunte irregolarità
nell’emissione di un bond da 1 miliardo e 685 milioni di euro sottoscritto
dal Comune e accompagnato da un derivato.
Corriere della sera del 13/11/2009.
Corriere della sera del 13/11/2009.
Ma la
Depfa Bank è anche la filiale irlandese che ha portato la sua
“casa madre”, la Hypo Real Estate, ad ottobre 2008 ad un
passo dalla bancarotta, cui è riuscita a sfuggire solo grazie ad un pesante
salvataggio da parte del governo tedesco.
L’INCHIESTA FINITA NEL NULLA
Nel gennaio del 2008 ci fu un’inchiesta della
Procura della Repubblica che portò all’arresto (per associazione a
delinquere, abuso d’ufficio, frode in pubbliche forniture, falsità ideologica
in appalti pubblici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubbliche) di Paride Martella, ex presidente della
Provincia di Latina e contemporaneamente Presidente di Acqualatina (anch’esso
incompatibile nella doppia carica, come dichiarato anche dal Tribunale
di Latina), l’allora amministratore delegato della società Silvano
Morandi, l’allora vicepresidente Raimondo Besson, i
francesi Bernard Cyna (amministratore delegato della Generale
des Eaux) e Louis Marie Pons (dirigente della Veolia Vivendi)
e il primo amministratore delegato di Acqualatina Giansandro Rossi.
In seguito comunque furono tutti prosciolti dalla corte di
cassazione, ma restano inquietanti alcune intercettazioni di email pubblicate
nell’ordinanza del gip: "Le mail del 10.01.03 di Morandi a
Pisante e del 9.12.03 di Cyna a Pons e Morandi «sono esplicite in merito al
perseguimento di maggiori utili per i ‘soci’ prossimi aggiudicatari».
Gl indagati erano talmente sicuri che si lasciano andare a
battute. Silvano Morandi il 07/01/2003 scrive a Cyna e a Pons alcune cose
precise sulla questione economica relativa ai sistemi informativi: «...
Pisante mi ha chiesto di fare un sacrificio, di non voler fare indigestione
di antipasti prima di fare la cena, etc, etc. Vale a dire: offerta
economica per questi sei mesi bassa. Io gli ho detto che gli farò i conteggi
dei puri costi aziendali. Prima ve li manderò per i commenti. Pisante mi ha
chiesto di poter contrattare lui per noi eventuali ‘arrotondamenti’ (in
negativo) di prezzo». E’ il classico esempio del contratto camuffato ad
arte.
Scrive Morandi a Pons e Cyna: «Ho fatto il lavoro come
d’accordo ma nel tempo che lo facevo pensavo sempre che mettere in piedi con
Martella un meccanismo: tu chiedi e noi apriamo tutti i libri è pericoloso....
Potrebbe rivelarsi un meccanismo a doppio taglio anche per lui (più cose sai
e meno puoi dire che ignoravi)» .
Per maggiori informazioni si consiglia di guardare la
registrazione della trasmissione MONITOR di LAZIO TV del 31/01/2008 dal titolo Lo
scandalo Acqualatina, l’inchiesta e la politica
In continuo aggiornamento...
Del caso Aprilia se ne sono occupate tutte le maggiori
trasmissioni televisive nazionali, nella sezione video potrete trovare i video
di Exit,
Ambiente
Italia, Punto
Donna, Formato
famiglia, Report
- seguito, Primo
Piano, Tempi
Moderni, Speciale
TG1, Report
che esprimono benissimo quello che sta succedendo nel nostro territorio.
Per approfondire:
Diario della Settimana Anno XII N.11 L’inchiesta vecchio
stile di Mario Portanova da Aprilia (Latina)
I furbetti dei rubinetti
I furbetti dei rubinetti
Articolo a cura di Fabrizio Consalvi per il Comitato
cittadino difesa acqua pubblica di Aprilia, per info o chiarimenti mandare una
email a fconsalvi@gmail.com
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