Il dirigente PD Marco Minniti finisce nei verbali di un presunto ex killer mafioso
Rispolveriamo questo video. Suscita non poche perplessità la notizia che vede protagonista il dirigente del Partito Democratico, Marco Minniti, sottosegretario con delega ai servizi del Governo Renzi.
Il TG di La7 delle 7.30, dello scorso 17 giugno, ha inserito il nome del sottosegretario all'interno del processo che coinvolse il deputato Amedeo Matacena. Nei verbali d'interrogatorio di un presunto ex killer della 'ndrangheta pentito, sembrerebbe che l'attuale sottosegretario abbia avuto l'appoggio delle famiglie mafiose durante le elezioni del 1994 e del 1996.
Dopo lo scalpore relativo all'EXPO e al MOSE di Venezia, il Partito democratico torna al centro degli scandali con gravi rivelazioni che, se ritenute attendibili, potrebbero colpire uno dei dirigenti più quotati dei democrat.
Secondo quanto trascritto nei verbali, del presunto ex killer, verrebbe affermato al pm "noi votavamo a Matacena e Peppe Greco, il figlio di Ciccio, capo 'ndrnagheta di Calanna, appoggiava a Minniti, all'Onorevole Minniti".
"Minniti?", chiede il pm, e il pentito replica affermando "Marco Minniti".
Durante l'interrogatorio il collaboratore di giustizia entra nel dettaglio evidenziando come l'attuale sottosegretario "ha preso 800 voti a Calanna nel '94 e nel '96, e anche coso... la... Don Rocco Musolino appoggiava a Minniti che lo ha fatto uscire dal carcere tre giorni prima delle elezioni, si era impegnato a farlo uscire".
Il verbale è stato utilizzato dagli inquirenti per evidenziare i rapporti intrattenuti da Matacena con la 'ndrangheta, un classico scambio di favori fra potere politico e potere mafioso, che ora potrebbe coinvolgere anche il sottosegretari del PD.
Un connubio che garantì, nel 1996, l'elezione del deputato Matacena, ma non quella di Marco Minniti che per soli 600 voti non venne eletto, all'interno della coalizione dell'Ulivo. (Fonte)
Il TG di La7 delle 7.30, dello scorso 17 giugno, ha inserito il nome del sottosegretario all'interno del processo che coinvolse il deputato Amedeo Matacena. Nei verbali d'interrogatorio di un presunto ex killer della 'ndrangheta pentito, sembrerebbe che l'attuale sottosegretario abbia avuto l'appoggio delle famiglie mafiose durante le elezioni del 1994 e del 1996.
Dopo lo scalpore relativo all'EXPO e al MOSE di Venezia, il Partito democratico torna al centro degli scandali con gravi rivelazioni che, se ritenute attendibili, potrebbero colpire uno dei dirigenti più quotati dei democrat.
Secondo quanto trascritto nei verbali, del presunto ex killer, verrebbe affermato al pm "noi votavamo a Matacena e Peppe Greco, il figlio di Ciccio, capo 'ndrnagheta di Calanna, appoggiava a Minniti, all'Onorevole Minniti".
"Minniti?", chiede il pm, e il pentito replica affermando "Marco Minniti".
Durante l'interrogatorio il collaboratore di giustizia entra nel dettaglio evidenziando come l'attuale sottosegretario "ha preso 800 voti a Calanna nel '94 e nel '96, e anche coso... la... Don Rocco Musolino appoggiava a Minniti che lo ha fatto uscire dal carcere tre giorni prima delle elezioni, si era impegnato a farlo uscire".
Il verbale è stato utilizzato dagli inquirenti per evidenziare i rapporti intrattenuti da Matacena con la 'ndrangheta, un classico scambio di favori fra potere politico e potere mafioso, che ora potrebbe coinvolgere anche il sottosegretari del PD.
Un connubio che garantì, nel 1996, l'elezione del deputato Matacena, ma non quella di Marco Minniti che per soli 600 voti non venne eletto, all'interno della coalizione dell'Ulivo. (Fonte)
http://www.tzetze.it/redazione/2014/08/il_dirigente_pd_marco_minniti_finisce_nei_verbali_di_un_presunto_ex_killer_mafioso/
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