DOSSIER HAMER
Statistiche
Lo spauracchio per la medicina "ufficiale"
Hamer ha dichiarato parecchie volte che la "medicina ufficiale" offrirebbe soltanto una percentuale del 2% di sopravvivenza per i malati di cancro (fonte: lettera del 15 aprile 1999). Questa sua affermazione, che come al solito manca di alcun riferimento ad una fonte precisa, può avere un forte effetto intimidatorio nei confronti dei malati di cancro, ed anzi secondo le stesse "leggi" della Nmg potrebbe essere deleterio per la salute del paziente .
In realtà la medicina moderna, basata sulle prove ("evidence-based") e sulla "Good Clinical Practice" offre un percentuale di sopravvivenza per i tumori di circa il 55% (fonte: vedi approfondimenti)
Il perché del quinquennio
Le statistiche tumorali si basano generalmente su un periodo di 5 anni. Ciò viene ritenuto "scandaloso" da parte degli adepti della Nmg, ma solo perché da parte loro esiste un insormontabile pregiudizio verso le statistiche, che sbattono loro in faccia la realtà dei fatti (salvo poi usarle per sbandierare presunte guarigioni del 98%). Ad ogni modo, un periodo di osservazione pari a 5 anni è giustificato dall'evidenza che dopo tale data il numero delle persone decedute a seguito di un tumore è praticamente uguale a quello di chi non ha mai avuto tale malattia. Detto con parole più semplici, dopo un anno i sopravvissuti al cancro hanno molte più probabilità di morire rispetto a chi è perfettamente sano, dopo due anni tali probabilità si saranno un po' ridotte fino ad arrivare a cinque anni, quando le probabilità saranno uguali (vedi esempio, ed anche il concetto di rischio relativo).
Mortalità per tumore in Italia e nel mondo
In Italia sopravvive al tumore il 47% degli uomini ed il 59% delle donne (fonte: eurocare 4 - vedi articolo Corriere della Sera). Un risultato che ci proietta al terzo posto in Europa. I risultati degli Stati Uniti sono ancora più positivi: lì la percentuale di sopravvivenza supera il 60%. Il National Cancer Institute (USA) in uno studio del 1995 indica per l'anno 1920 una sopravvivenza appena del 20%. Le cifre provenienti da altri paesi europei ed altri paesi industrializzati sono simili. L'incidenza del cancro e la sua mortalità sono in calo in tutta Europa da circa dieci anni, e questo vale per donne e uomini (fonte: tumori.net (Italia), UICC(Europa). In Italia l'incidenza è in leggero aumento, mentre la mortalità è in calo (fonte:AIRTUM, sopravvivenza nei paesi europei 1990-1994).
Nonostante i grandi progressi effettuati in ambito preventivo e terapeutico, il cancro resta la seconda causa di morte nei paesi sviluppati ed è tra le prime tre principali cause di morte nei paesi in via di sviluppo. Nel solo anno 2000 vi sono stati 10 milioni di nuovi casi di cancro in tutto il mondo, e oltre 6 milioni di persone hanno perso la vita a causa del cancro. Sempre i dati del 2000 indicano come 22 milioni di persone fossero ammalate di cancro.
Però l'incidenza del cancro dipende fortemente dall'età: il cancro è una malattia che colpisce soprattutto gli anziani. Una popolazione con una età media elevata (dipendente da un'elevata speranza di vita media e/o dal basso tasso delle nascite, con un conseguente invecchiamento della popolazione) mostrerà dunque una maggiore incidenza relativamente ai tumori.
La maggior parte dei pazienti malati di tumore ha una età avanzata: il 57% è rappresentato da ultra 65enni. Visto che la popolazione tedesca invecchia (come detto, a causa dei progressi nella medicina e per altri fattori come il basso tasso di nascita), e che l'età media di un cittadino tedesco aumenta di anno in anno, il numero assoluto dei casi di cancro è in aumento da decenni. Paragonando però i 40enni di oggi con i 40enni di 5 anni fa, i 45enni con i 45enni di 5 anni fa e cosi via (metodo "age-adjusted", ovvero la "standardizzazione per età"), si nota un chiaro calo dell'incidenza dei tumori, relativamente ai tumori, in Germania, in Italia ma anche in altri Paesi. Questo calcolo/paragone è il metodo utilizzato attualmente in oncologia per determinare con precisione l'incidenza dei tumori, quindi senza contare i fattori demografici.
Nel 2002, secondo i dati del ISTAT, l'icidenza per tutti i tumori in Italia era di 241.778 persone, mentre ne sono morte 127.931 a causa del cancro. Nel 2005, in Italia, sono stati stimati 250mila nuovi casi di cancro. In senso assoluto, la mortalità è in aumento: è passata da 265,8 casi per centomila abitanti (nel 1992) a 283,8 per centomila abitanti (nel 2002). Ma il tasso di mortalità -depurato degli effetti dell'invecchiamento della popolazione- è invece sceso da 142,9 a 118,9 per centomila abitanti.
L'Italia per l'insieme dei tumori maligni presenta valori di sopravvivenza simili a quelli medi in Europa, mentre presenta esiti migliori della media europea per il tumore della mammella, della laringe, e dello stomaco. Al contrario, si osservano esiti peggiori della media Europea per altri tumori tra i quali le leucemie ed il melanoma della pelle. In generale in Italia la prognosi per i pazienti anziani (75 anni ed oltre) è peggiore di quella osservabile in Europa, e questo avviene anche per patologie oncologiche dove l'Italia complessivamente presenta una buona performance. Complessivamente si sono verificati consistenti miglioramenti nella prognosi per tumore durante gli scorsi decenni: particolarmente positivi sono i risultati ottenuti per i melanomi della pelle, il tumore della mammella e dell'intestino. Almeno 4 tipi di tumore sono pressoché sconfitti con l'aiuto della medicina moderna: alcune forme di leucemie infantili, il linfoma di Hodgkin, il tumore del collo dell'utero e il tumore del testicolo. Tra un decennio si vedrà se e effettiva la vaccinazione contro i ceppi "high risk" dell'HPV e di conseguenza contro il cancro causato da questi ceppi.
Secondo un sondaggio del Censis italiano, il 75% degli italiani pensa che si puo' guarire dai tumori. Per il 68% degli intervistati pero', il tumore e' una malattia che, una volta sconfitta, rende necessario controllare la propria salute per molti anni. I tumori sono la malattia che fa piu' paura: per il 67% degli intervistati e' la patologia che piu' puo' intaccare la salute e la qualita' della vita.
Evidenti errori matematici
Hamer parla di "1500 pazienti di cancro ammazzati", al giorno, dalla medicina tedesca in Germania. Conferma queste affermazioni in una lunga video-intervista del 2006, che nel frattempo è stata cancellata dalla Rete. Ripete però quanto detto anche nel 2007, quando è più specifico: parla di 1500 "non-ebrei" (video HR3). Ovviamente non presenta dati circa queste affermazioni, come sempre.
Sappiamo invece che in Germania, nel 2002, 420mila persone hanno ottenuto una diagnosi di "tumore"', e 210mila sono morte per tumore nello stesso anno. Considerando il numero dei morti totali ed i giorni dell'anno, otteniamo 210.000/365=575 pazienti morti al giorno. Come si vede, la cifra di Hamer è completamente sbagliata. E inoltre: 1500 x 365 = 547.500 morti all'anno per tumore. Secondo Hamer, dunque, la cifra dei decessi supererebbe il numero delle diagnosi per più di 120mila persone.
Riferimenti:
Grafico che mosta la speranza di vita media per i pazienti affetti di cancro (Saarland-Germania)
Sopravvivenza dei bambini alla ALL in Germania ed in Italia
Valori per la sopravvivenza in Italia (da www.registri-tumori): Valori grezzi
Valori normalizzati
Confronti
Valori per i tumori negli USA:
Cifre relative USA (tutti i malignomi, uomini e donne)
USA (con cifre relative ai differenti tipi di cancro)
Mortalità per cancro negli USA
Valori per i tumori in Israele:
Registro del cancro in Israele, mortalità nel 2000 Ministero della salute, Israele: incidenza del cancro tra il 1980 e il 2001
Valori per i tumori in Europa:
Sopravvivenza in percentuale nei Paesi europei (periodo 1990-1994), pag. 58. (da Coleman MP, EUROCARE-3 summary: cancer survival in Europe at the end of the 20th century, .Ann Oncol. 2003;14 Suppl 5:v128-49) Micheli A, EUROCARE Working Group. Life expectancy and cancer survival in the EUROCARE-3 cancer registry areas. Ann Oncol 14: v28-v40
Vedi anche: www.tumori.net e www.eurocare.it
© 2007-2010 Ilario D'Amato
http://www.dossierhamer.it/statistiche.html
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