Intervista esclusiva su Best Movie di marzo
La copertna di Best Movie
Come un tuono. Il titolo del nuovo film di Derek Ciafrance esplicita bene il boato con cui è esplosa la carriera di Ryan Gosling. Sospinta dal cult Drive di Nicolas Winding Refn, ha trasformato l’ormai non più bambino prodigio del Mickey Mouse Club in una star osannata da pubblico e critica. Pupillo dei registi da cui è conteso, tra cinema d’autore (Malick, Clooney, Refn) ed entertainment (Crazy, Stupid, Love), con un passato da ballerino e un futuro da sceneggiatore/regista (How to Catch a Monster), è l’homo novus del cinema hollywoodiano. Quasi sempre sul set, dove ha scovato anche l’ultima fiamma, Eva Mendes, dopo una serie di relazioni importanti (da Sandra Bullock a Rachel McAdams) e di chiacchierati flirt (da Blake Lively a Olivia Wilde), il divo si racconta sul nuovo numero della rivista Best Movie.
Come ci si sente a essere un rubacuori? Le ragazze urlano per te… Ci si abitua dopo un po’? ''No, mai'', risponde.
In Come un tuono hai avuto bisogno di controfigure? ''Sì, io ho fatto solo alcune scene. In quelle più fighe ci sono gli stuntmen, ma è stato comunque divertente. Una delle rapine è stata girata in una vera banca con veri impiegati. Insomma, sono entrato e ho fatto una rapina in banca''. E tutti hanno urlato: Oddio, è Ryan Gosling... ''Più o meno (ride). In realtà credevo che sarebbero stati spaventati, ma ridevano. Abbiamo dovuto ripetere la scena molte volte e urlare parecchio per intimorire davvero quelle brave persone''.
Il tuo ruolo in questo film ha alcune cose in comune con quello interpretato in Drive. Non ti preoccupa che i critici possano fare paragoni? ''No, credo che questi due personaggi non potrebbero essere più diversi. In entrambi i film ci sono scene da stunt, ma si tratta di due uomini completamente opposti. Qui troviamo un uomo che annega tra vergogna e rimpianti. Quello di Drive è più simile a una canzone pop. Ecco, Drive è più pop di una canzone pop. Come un tuono, invece, assomiglia di più a una canzone di Bruce Springsteen''. Quando hai letto la sceneggiatura hai desiderato fin da subito interpretare il tuo personaggio o avresti preferito quello di Bradley Cooper? ''In realtà ho iniziato a parlare con Derek (il regista, ndr) di questo progetto mentre giravamo Blue Valentine. Gli ho raccontato che ho sempre sognato di rapinare una banca (ride). Gli ho spiegato tutto il mio fantastico piano, ma gli ho anche confessato che non lo avrei mai portato a termine perché avevo troppa paura di finire in prigione. Gli ho detto: 'Questo è quello che farei'. E Derek mi ha risposto: 'Non ci crederai, ma ho appena scritto una sceneggiatura sull’argomento'. Così gli ho annunciato: 'Io ci sto'. Anni dopo l’ho letta e ho realizzato che non aveva scritto davvero quello che pensavo, ma che scrivendola lui aveva immaginato me''.
(ANSA)
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