venerdì 1 marzo 2013

Bersani ancora latitante, cade anche la Lombardia. Dimissioni in vista?

Aspettavano delle buone notizie dalla Lombardia, ma la vittoria di Roberto Maroni sembra ormai certa.
Bersani vuol far passare, come tradizionalmente avviene da anni in tutti i partiti, una sconfitta per una vittoria, ma sono pochi a credergli.

Non solo non ha smacchiato il ciaguaro ma Silvio l'ha sbranato.
Basta guardare i visi stravolti dei vertici di via del Nazareno o gli occhi gonfi dei militanti democrat per capire che quello di ieri è stato il fallimento di Bersani.
E adesso si gettano tutti sul cadavere del segretario del Pd che dovrà pagare una campagna elettorale vuota di contenuti e tutta tesa a rincorrere giaguari da smacchiare. Matteo Renzi lo sta aspettando al varco, i riformisti pure. Dal canto suo Bersani temporeggia. Sebbene, prima della fine degli scrutini, avesse promesso un commento sul risultato delle elezioni, a mezzanotte si è limitato a difendere la posizione: "Il centrosinistra ha vinto alla Camera e per numero di voti anche al Senato. È evidente a tutti che si apre una situazione delicatissima per il paese. Gestiremo le responsabilità che queste elezioni ci hanno dato nell’interesse dell’Italia". Punto. Nient'altro. Grazie e arrivederci. Poi, si è di nuovo chiuso col suo staff a macinare sui numeri e sui seggi e a valutare le prossime mosse da fare per riuscire a ottenere una maggioranza.
E da ore si attende la sua conferenza stampa, prima prevista in mattinata, poi alle ore 14, infine alle ore 17.
Chissà se ce la farà a dire qualcosa.



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