7 Aprile 2025
Una casa non è solo un tetto. È il primo luogo in cui una
persona può sentirsi al sicuro, accolta, riconosciuta. È a partire da
questa consapevolezza che nasce “Verso Casa”,
un’iniziativa resa possibile grazie alla scelta del Municipio II di
finanziare, a seguito di un percorso di co-progettazione, una rete di
realtà del terzo settore per dare concretezza a un diritto spesso
dimenticato: il diritto all’abitare.
Tra
i soggetti coinvolti, la Caritas diocesana di Roma – attraverso l’ente
gestore Cooperativa Roma solidarietà (CRS) – insieme all’Associazione
PsyPlus, beneficiari di un finanziamento per un progetto di “Housing First”,
un modello che mette la casa al centro di ogni possibilità di
ripartenza. Perché abitare non è solo un bisogno materiale, ma un bene
primario, fondamentale quanto la salute, anche se troppo spesso
marginalizzato nelle scelte sociali e politiche.
“Mettere al centro la casa – spiega Fabio Marini, operatore dell’equipe CRS-PsyPlus di “Verso Casa”
– significa riconoscere che ogni discorso sull’essere umano parte dalla
dignità. E la casa è dignità: è riposo, sicurezza, libertà, possibilità
di scelta”.
Le persone coinvolte nel
progetto, prese in carico in sinergia con i servizi del Municipio, hanno
fatto il loro ingresso una settimana fa negli appartamenti messi a
disposizione. Storie difficili, complesse, segnate da dolore e
solitudine. Ma storie vive, che meritano di essere ascoltate senza
giudizio, perché in esse si riflette tutta la complessità e la bellezza
dell’umanità.

Durante
uno dei primi incontri con gli operatori dell’equipe CRS-psyplus nei
nuovi spazi, sono gli sguardi a parlare più delle parole. Si illuminano
di fronte a gesti semplici: la possibilità di scegliere il proprio
letto, accendere una luce, aprire il frigorifero, fare una doccia quando
si desidera, cucinare qualcosa di caldo. Gesti che per molti sono
quotidianità, ma che per chi ha vissuto in strada rappresentano un
ritorno alla normalità, un segno tangibile di rinascita.
“Quante
cose si possono imparare da quegli sguardi – racconta Marini –. Ti
ricordano che nulla è scontato. Ti fanno riflettere, rabbrividire,
comprendere. Non si può immaginare cosa significhi davvero vivere senza
casa, ma si può cercare di capire, se si ha il coraggio di ascoltare
davvero.”
Tra i momenti più intensi, un uomo anziano, visibilmente
commosso, sussurra parole appena udibili, e le sue lacrime sembrano
dire: “Stavo per non farcela più…”
Un altro
chiede a chi appartenesse la casa. Quando scopre che la proprietaria,
prima di morire, ha scelto di donarla per questo scopo, aggiunge:
“Avete una sua foto? Vorrei tenerla qui, per ringraziarla ogni giorno.”
Questa volta, a commuoversi è l’operatore.
“Verso Casa” non è solo un progetto: è un cammino di umanità condivisa,
dove il gesto concreto di offrire un luogo in cui vivere diventa seme
di speranza, memoria viva di solidarietà e riconoscimento della dignità
di ogni persona.
Foto di Jakub Żerdzicki su Unsplash
https://www.caritasroma.it/2025/04/il-diritto-di-abitare-al-via-il-progetto-verso-casa/
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