domenica 19 maggio 2024

ANDREA BARZAGLI

 


"Il periodo più difficile della mia vita è stato lontano da casa mia. A Palermo mi ero trovato bene, Lippi mi aveva voluto come terza scelta per il mondiale, poi era arrivato il Wolfsburg, una squadra straordinaria, un ambiente un po' difficile. A 30 anni mi sentivo un calciatore finito, non avevo più stimoli e difendevo poco. Era il 2011, sera, a cena con degli amici. Il mio telefono squilla molte volte, non rispondo mai perché credo sia qualcuno del Wolfsburg, non avevo la mentalità per sentire nessuno. Torno a casa alle 22, guardo chi era e scopro il numero di Del Piero. Lo richiamo: "Alex, ti disturbo?". "No, Barza, ti chiamo per chiederti una cosa. Come stai fisicamente?" "Fisicamente? Non come quando siamo diventati campioni". Ha riso, poi ecco il suo piano: "La Juventus mi ha chiesto di proporre un difensore da portare qui, ho fatto il tuo nome. Devi prendere il primo aereo e venire qui, serve la tua esperienza". In un primo momento sono rimasto senza parole. Osservavo Del Piero distruggere il mondo quando ero piccolo, sentirlo al telefono era già un emozione enorme. "Non posso, Alex, forse mi ritiro". "Cosa? Vuoi ritirarti? Sei uscito di testa? Muoviti che a Torino dobbiamo rinascere, un leader difensivo come te serve". "Ma ho 30 anni e nessuna voglia di giocare". "A 30 anni hai voglia a fare stagioni decenti, vieni alla Juventus".


Non ringrazierò mai abbastanza Del Piero per aver dato alla mia carriera un senso. Gli anni con la Juventus sono stati i migliori della mia carriera, ho disputato grandi partite e non c'è squadra migliore. Parlate del Real, del Barcellona, la Juventus è unica e nessuno sembra capirlo. La Fiorentina mi ha cercato per una stagione a 400.000 euro in più, ho rifiutato. La mia carriera è intitolata a questa squadra".


ANDREA BARZAGLI

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