Un lavoro da veri servizi deviatiper l'incursione nella stanza del procuratore generale Roberto Scarpinato
Scrive l'anonimo ricevuto dal PG dott. Scarpinato: «“Noi non facciamo eroi…”, un ‘amichevole avvertimento che non lascia molto spazio all’immaginazione, considerata la storia di questo Paese: minacce, delegittimazione, isolamento ed eliminazione.
Sulla vicenda interviene Massimo Ciancimino “La strategia è la stessa per tutti, così come il tenore delle lettere anonime. Noi lo capiamo, ma non tutti lo capiscono: purtroppo di questa strategia fa parte anche l'isolamento del testimone chiave, il fatto che tanta gente sia portata alla diffidenza nei suoi confronti ad opera di una sapiente campagna di delegittimazione, da una parte sottile e dall'altra violenta. Ovviamente il fatto che non vogliano fare eroi, rende ben più difficile l'omicidio di chi sia dotato di adeguata protezione, ma il testimone chiave non ha alcuna forma di protezione. Non smetterò mai di denunciare questo scandalo richiamando la coscienza della società civile e della stampa libera, di chi lotta per la verità e la giustizia”.
Comunque chi è entrato della stanza del procuratore generale sapeva come muoversi nel palazzo ‘colabrodo’ di giustizia palermitano. La lettera elencava una serie di luoghi frequentati abitualmente del dottor Scarpinato.
Analogie inquietanti con le lettere minatorie ricevute da Ciancimino e da un altro magistrato, Nino Di Matteo.
Stesso anche il processo, quello contro Mori-Obinu, per il quale la Procura generale della Repubblica sembra intenzionata a chiedere la riapertura dell’intera istruttoria dibattimentale.
http://www.articolotre.com/2014/09/minacce-a-roberto-scarpinato-unazione-da-servizi-deviati-le-solite-menti-raffinatissime/
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