-Redazione-E' bufera, a Torino, per quel manifesto giudicato blasfemo, che pubblicizza una mostra d'arte lgbt da tenersi presso l’ex Manifattura Tabacchi. Un manifesto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune, in cui trova spazio una donna nuda e obesa, che calpesta le immagini di Gesù Cristo e la Vergine Maria.
Il cartellone ha subito scatenato le durissime reazioni da parte della politica torinese. Il primo a lanciare la protesta è stato Giuseppe Sbriglio, consigliere indipendente, secondo cui quella foto "è offensiva". "Io sono per difendere i diritti, ma quella foto non mi piace", ha spiegato. "La provocazione serve a sollevare le coscienze ma qui turba la mia anima. Gesù ci aiuta a schiacciare la testa del demonio non può l’uomo o la donna schiacciare la testa di Gesù. La mia tesi di laurea è stata sulla tutela del sentimento religioso e sta cosa a mio avviso vilipende.. e poi il Comune dà pure il patrocinio?”.
Lamentele sono pervenute anche da Fratelli d'Italia, il partito in questi giorni impegnato in una campagna contro le adozioni gay. "Un’obesa nuda che calpesta le immagini di Gesù Cristo e della Vergine Maria: ecco la nuova frontiera dell’arte omosessuale che il Comune di Torino ha ritenuto di voler promuovere con il patrocinio della Città e, chissà, magari anche con finanziamenti", ha tuonato Maurizio Marrone. "Le lobby gay non pensino di godere di una licenza di offendere la sensibilità altrui, soprattutto quella cristiana in un momento storico di feroci e cruente persecuzioni subite per la fede in quelle immagini sacre così oltraggiate dalla cosiddetta arte lgbt!"
"Esigiamo l’immediato ritiro del patrocinio comunale da questa porcheria e le scuse pubbliche del sindaco Fassino per questo scivolone imperdonabile!”, ha dunque concluso.
"Esigiamo l’immediato ritiro del patrocinio comunale da questa porcheria e le scuse pubbliche del sindaco Fassino per questo scivolone imperdonabile!”, ha dunque concluso.
Tra coloro che, invece, difendono il cartellone, vi è Silvio Viale, eletto con il Pd: secondo lui sono soltanto "polemiche pretestuose": "è arte, non vilipendio", ha sostenuto, mentre il democratico Michele Paolino ha voluto puntualizzare che il comune di Torino non sapeva nulla. Il patrocinio è stato infatti dato dalla “Circoscrizione 6 che pare non sapesse del manifesto e che si sta dando da fare per toglierlo”.
http://www.articolotre.com/2014/09/lgbt-e-bufera-a-torino-il-manifesto-con-una-donna-nuda-che-calpesta-il-cristo/
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