lunedì 22 settembre 2014



LAVORO  ROSSO SANGUE



 
Questa mattina all'alba un uomo si è alzato, ha dato una carezza alla moglie e un bacio ai suoi bimbi che ancora dormivano. Si è mosso per andare a lavorare per dare da mangiare alla sua famiglia e un'istruzione ai suoi figli. Ma è morto con altri suoi compagni. E' morto perché della sicurezza ai padroni non importa nulla, sfruttamento, capitale, plusvalore, vacanze, automobili, ricchezza. Quella donna andando a prendere i suoi bambini a scuola ha dovuto dire loro che il papà non tornerà più perché a qualcuno della vita di chi lavora non interessa nulla. Quando andrò a dormire manderò un pensiero a quell'uomo perché non si può morire al lavoro, non si deve. Un pensiero per quella moglie e per i suoi bambini. Mio padre mi diceva che il lavoro è sacro, da un senso alla vita di un uomo, mi diceva che il lavoro era rosso come il colore delle bandiere di un partito che non esiste più. Mio padre mi diceva anche che il lavoro è rosso come il sangue.

Nessun commento:

Posta un commento