La Costamagna e i retroscena dell'incontro tra Renzi e Berlusconi
La giornalista Luisella Costamagna svela, appoggiandosi al racconto della collega Meli, i retroscena del recente incontro, uno dei tanti, tra Renzi e Berlusconi. In sintesi: hanno prima cazzeggiato, poi Silvio ha ottenuto ciò che voleva. Leggiamo:
Ricapitolando: abbiamo un premier (con relativo governo) non scelto dagli elettori, che stringe un patto con la presunta opposizione (Fi) "per il bene del paese" (ma davvero?), e il patto manco regge, visto che i candidati Pd/Fi alla Consulta e al Csm vengono sistematicamente impallinati dai franchi tiratori interni ai due partiti. Se tanto ci dà tanto, andremo a piangere quando si dovranno approvare definitivamente le riforme istituzionali...Ma tant'è.
Renzi e Berlusconi allora, non controllando i loro parlamentari, decidono almeno di controllarsi tra di loro e dare l'ennesima "registrata" al Patto del Nazareno, incontrandosi un'altra volta a Palazzo Chigi. Lo streaming, necessario nel caso del M5S, qui non è offerto agli italiani: dobbiamo affidarci alle cronache dei "retroscenisti di Palazzo". Una su tutte: la renzianissima Maria Teresa Meli de il Corriere della Sera.
Innanzitutto ci informa dei partecipanti: la solita banda dei quattro che si incontrò la prima volta a gennaio - Renzi e Guerini, Berlusconi e Gianni Letta - con l'aggiunta di Denis Verdini, che fa vincere al tavolino 3 a 2 e arriva da solo per primo. Cosa si sia detto con Renzi prima dell'epifania del suo capo, non è dato saperlo (anche se sarebbe stata la cosa più interessante). In compenso sappiamo come ha esordito Berlusconi. Ha parlato della crisi economica che attanaglia il Paese? Della disoccupazione record? Delle previsioni nefaste per il nostro Pil? No. Ciò su cui al momento è impegnato anima e corpo "e i risultati si vedono" è il suo Milan. Commento della Meli: "Il ghiaccio è sciolto, anche se Renzi non può fare sfoggio di uguale ottimismo sulla 'sua' Fiorentina. Si arriva al dunque". Tradotto: con tutti i problemi che abbiamo, premier ed ex premier si ritrovano a cazzeggiare di calcio, e se si arriva al sodo è solo perché Renzi non regge il confronto.
Ora però - immaginiamo - detterà le sue condizioni, batterà i pugni sul tavolo e dirà a B. "Basta tergiversare, fate le riforme alle nostre condizioni! O dobbiamo farle col M5S?". Nulla di tutto questo. La prima richiesta pressante - che fa capire subito chi comanda tra i due - è di B.: "Sei in grado di garantirmi che non ci saranno elezioni anticipate a breve?" riferisce la Meli, che prosegue: "Ma Renzi non ha le elezioni in mente", perché vuole portare avanti il suo programma dei mille giorni. Tradotto: cala subito le braghe, niente voto anticipato come vuole l'ex Cav. (Leggi il resto...)(*)
Ricapitolando: abbiamo un premier (con relativo governo) non scelto dagli elettori, che stringe un patto con la presunta opposizione (Fi) "per il bene del paese" (ma davvero?), e il patto manco regge, visto che i candidati Pd/Fi alla Consulta e al Csm vengono sistematicamente impallinati dai franchi tiratori interni ai due partiti. Se tanto ci dà tanto, andremo a piangere quando si dovranno approvare definitivamente le riforme istituzionali...Ma tant'è.
Renzi e Berlusconi allora, non controllando i loro parlamentari, decidono almeno di controllarsi tra di loro e dare l'ennesima "registrata" al Patto del Nazareno, incontrandosi un'altra volta a Palazzo Chigi. Lo streaming, necessario nel caso del M5S, qui non è offerto agli italiani: dobbiamo affidarci alle cronache dei "retroscenisti di Palazzo". Una su tutte: la renzianissima Maria Teresa Meli de il Corriere della Sera.
Innanzitutto ci informa dei partecipanti: la solita banda dei quattro che si incontrò la prima volta a gennaio - Renzi e Guerini, Berlusconi e Gianni Letta - con l'aggiunta di Denis Verdini, che fa vincere al tavolino 3 a 2 e arriva da solo per primo. Cosa si sia detto con Renzi prima dell'epifania del suo capo, non è dato saperlo (anche se sarebbe stata la cosa più interessante). In compenso sappiamo come ha esordito Berlusconi. Ha parlato della crisi economica che attanaglia il Paese? Della disoccupazione record? Delle previsioni nefaste per il nostro Pil? No. Ciò su cui al momento è impegnato anima e corpo "e i risultati si vedono" è il suo Milan. Commento della Meli: "Il ghiaccio è sciolto, anche se Renzi non può fare sfoggio di uguale ottimismo sulla 'sua' Fiorentina. Si arriva al dunque". Tradotto: con tutti i problemi che abbiamo, premier ed ex premier si ritrovano a cazzeggiare di calcio, e se si arriva al sodo è solo perché Renzi non regge il confronto.
Ora però - immaginiamo - detterà le sue condizioni, batterà i pugni sul tavolo e dirà a B. "Basta tergiversare, fate le riforme alle nostre condizioni! O dobbiamo farle col M5S?". Nulla di tutto questo. La prima richiesta pressante - che fa capire subito chi comanda tra i due - è di B.: "Sei in grado di garantirmi che non ci saranno elezioni anticipate a breve?" riferisce la Meli, che prosegue: "Ma Renzi non ha le elezioni in mente", perché vuole portare avanti il suo programma dei mille giorni. Tradotto: cala subito le braghe, niente voto anticipato come vuole l'ex Cav. (Leggi il resto...)(*)
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