martedì 1 maggio 2012

Scandalo Guantanamo: assolto Riad Nasri, non è un terrorista islamico

ROMA, 7 Febbraio – Era stato catturato in Afghanistan, consegnato in seguito agli americani, detenuto e torturato a Guantanamo, estradato e nuovamente arrestato in Italia dove è stato condannato in primo grado. Riad Nasri, un tunisino che ha passato tutto questo e che fino ad oggi è rimasto detenuto nel carcere di Benevento dal quale è uscito dopo la sentenza della Corte d’ Assise d’ appello di Milano, assolvendolo e ordinandone l’immediata scarcerazione.
Confermata invece la pena a otto mesi per il connazionale Ben Lazhar. Secondo l’accusa, i due avrebbero partecipato ad un organizzazione finalizzata alla fabbricazione di monete e documenti falsi per finanziare i movimenti terroristici. Ma il tunisino, per assenza di prove, è stato liberato. Ma restano le torture che Nasri ha subito nei precedenti anni.Ha passato 8 anni nella base americana di Guantanamo, subendo torture di ogni tipo. Il tunisino era stanno condannato a 6 anni di reclusione in primo grado a Milano per terrorismo internazionale.
Secondo l’accusa, Nasri avrebbe fatto parte dal 1997 al 2001 di una cellula legata al Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, con base a Milano e che reclutava martiri destinati ai paesi di guerra. Interrogato dai magistrati, il tunisino ha raccontato di aver subito abusi e di essere stato privato di ogni diritto fondamentale di cui debba godere ogni essere umano. E’ stato picchiato, rinchiuso in piccole gabbie all’aperto, con un materassino molto basso per dormire, un secco nel quale fare i bisogni e poco acqua da bere.
Arrivato dalla Tunisia a Bologna nel 1994, Nasri poco dopo partì per la Bosnia per andare a combattere. Dopo qualche anno tornò a Bologna e poi sparì quando ci fu l’attentato alle Torri Gemelle. In seguito venne catturato dai combattenti dell’ Alleanza del Nord nella sua casa in Afghanistan, dove viveva con la moglie e sua figlia, per poi essere consegnato vivo agli americani. Dopo questo, venne rinchiuso in una cella a Kabul dove subì maltrattamenti e interrogatori per capire se faceva parte di Al Qaeda.

Sabrina Bachini

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