Jane Fonda, questa meravigliosa donna di 87 anni, attrice e attivista, pochi giorni fa è salita sul palco dei SAG Award 2025 per ritirare il premio alla carriera, ha alzato il pugno chiuso e ha fatto uno dei discorsi più belli, attuali, urgenti sulla nuova America di Trump e dei nuovi fascio-suprematisti.
“Ciò che noi attori creiamo è l’empatia.
Il nostro compito è capire un altro essere umano così a fondo da poterne toccare l’anima. E non fraintendete, l’empatia non è una cosa da deboli o, come ci ripetono oggi, ‘woke’. Anzi, ‘woke’ significa semplicemente non fregarsene degli altri.
Un sacco di gente sarà davvero ferita da ciò che sta accadendo, da ciò che sta per arrivare.
E anche se sono di un altro orientamento politico, dobbiamo fare appello alla nostra empatia e non giudicare, ma ascoltare con il cuore e accoglierli nella nostra tenda. Perché avremo bisogno di una grande tenda per resistere con successo a ciò che sta per investirci.
Sono cresciuta negli anni ’40 e ’50, quando non si pensava che le donne avessero opinioni e si arrabbiassero.
Ho fatto il mio primo film nel 1958. Era alla fine del maccartismo, quando molte carriere furono distrutte. Oggi, però, è utile ricordare che Hollywood ha resistito. Noi l’abbiamo fatto.
Avete mai guardato un documentario su uno dei grandi movimenti sociali (contro l’apartheid, per i diritti civili o Stonewall) e vi siete chiesti: ‘Sarei stato abbastanza coraggioso da espormi?’, ha continuato. ‘Sarei stato in grado di sopportare gli idranti, i manganelli e i cani?’ Non dobbiamo più chiedercelo, perché il momento del nostro documentario è ora. È questo, e non si tratta di prove!
Non dobbiamo isolarci. Dobbiamo restare uniti. Dobbiamo trovare il modo di proiettare un messaggio che sia di ispirazione per il futuro. Ci sarà ancora amore. Ci sarà ancora bellezza. E ci sarà un oceano di verità in cui nuotare.”
In questo momento buio, questa donna straordinaria è bellezza e Resistenza pura e ispirazione per il mondo intero.
Lorenzo Tosa
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