Copia in marmo romana del II secolo di una scultura ellenistica di Atlante inginocchiato con la sfera celeste. È la più antica statua esistente del Titano della mitologia greca, rappresentato in precedenti dipinti vascolari e, cosa più importante, la più antica rappresentazione conosciuta della sfera celeste. Esiodo narra che Atlante fu costretto da Zeus a tenere sulle spalle l'intera volta celeste per punirlo di essersi alleato col padre di Zeus, Crono, che guidò i titani contro gli dèi dell'Olimpo. Atlante riuscì a convincere Eracle a sostituirlo temporaneamente nella sua punizione offrendosi di poter raccogliere i pomi d'oro dall'albero del giardino delle Esperidi al suo posto. Ottenuto lo scambio però Eracle riuscì a convincerlo di tenere momentaneamente la volta per potersi mettere qualcosa sotto le ginocchia e quando Atlante sollevò la volta del cielo dalle spalle di Eracle, questi raccolse le tre mele lasciate a terra e se ne andò.
La prima vertebra della colonna vertebrale, atlante, deve il suo nome a questo personaggio, poiché essa sostiene il cranio così come il titano regge la sfera celeste.
Mitologia greca
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