giovedì 2 maggio 2024

Laura Betti (Trombetti, 1927-2004)



Figlia di Ettore Trombetti, avvocato iscritto al Partito d'Azione, e nipote del glottologo Alfredo Trombetti, Laura Betti esordì nello spettacolo come cantante di brani jazz; dopo una breve esperienza nel cabaret (1954) in coppia con Walter Chiari ne I saltimbanchi. Nel 1955 debuttò in teatro ne Il crogiuolo di Arthur Miller, con la regia di Luchino Visconti; nel suo repertorio giovanile anche il Cid di Corneille, in coppia con Enrico Maria Salerno e I sette peccati capitali di Brecht e Weill.

Nel 1960 realizzò un recital di canzoni con la collaborazione dei più grandi talenti letterari dell'epoca come Mario Soldati, Franco Fortini, Ennio Flaiano, Giorgio Bassani, Camilla Cederna, Fabio Mauri, Gino Negri, Goffredo Parise, Alberto Arbasino, Ercole Patti, Alberto Moravia, oltre che dello stesso Pasolini. Il recital, dal titolo Giro a vuoto, dopo il tour italiano iniziato al Teatro Gerolamo di Milano il 27 gennaio 1960, debuttò a Parigi dove fu calorosamente recensito dal poeta, saggista, critico d'arte, oltre che fondatore del movimento del surrealismo, André Breton e venne ripreso per altre tre volte negli anni a seguire.

Dopo avere esordito nel 1956 in Noi siamo le colonne di Luigi Filippo D'Amico, ottenne le prime parti importanti nel 1960. 

La sua attività cinematografica ebbe una svolta quando conobbe Pier Paolo Pasolini, che la diresse in La ricotta (episodio di Ro.Go.Pa.G.) e, successivamente (1968), nell'opera teatrale Orgia e nel fim Teorema, per il quale l'attrice si aggiudicò la Coppa Volpi come miglior attrice al Festival del cinema di Venezia. Sempre sotto la regia di Pasolini, nel 1971 girò I racconti di Canterbury.


A partire dagli anni '70, in parallelo al mutare della sua fisicità, si specializzò nell'interpretazione di personaggi negativi, il più delle volte in ruoli di caratterista, finendo però con il rubare la scena ai protagonisti grazie al suo eccezionale temperamento. Tra i tanti film interpretati in questo periodo: Sbatti il mostro in prima pagina (1972) di Marco Bellocchio, Allonsanfàn (1974) di Paolo e Vittorio Taviani, Vizi privati, pubbliche virtù (1975) di Miklós Jancsó), Novecento (1976) di Bernardo Bertolucci, dove interpretò una delle sue parti da cattiva più celebri, quella di Regina, Viaggio con Anita (1978) di Mario Monicelli e Il piccolo Archimede (1979) di Gianni Amelio. Nel decennio successivo si fece ancora notare in ruoli sgradevoli, come Caramelle da uno sconosciuto (1987) di Franco Ferrini, Il grande cocomero (1993) e Con gli occhi chiusi (1994) di Francesca Archibugi, e Un eroe borghese (1995) di e con Michele Placido.

Uno fra gli ultimi registi a dirigerla è stato Mimmo Calopresti, per il quale interpretò nel 2003 il ruolo di una suora nel film La felicità non costa niente, che le valse una candidatura al Nastro d'argento come Migliore attrice non protagonista.

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento