venerdì 24 febbraio 2023

Julius Hirsch

 


Julius Hirsch, il calciatore-eroe nazionale ucciso dai nazisti


Julius Hirsch, nato nel 1892 e deceduto nel 1943, è stato un importante calciatore tedesco, di ruolo centrocampista.

Julius fu il secondo calciatore ebreo, il primo fu Gottfried Fuchs, ad indossare la maglia della nazionale tedesca. Nel corso della propria carriera calcistica giocò numerose partite con la Germania, tra cui i match delle Olimpiadi del 1912 a Stoccolma.  

Sempre nel 1912 Hirsch divenne il primo tedesco a segnare quattro gol in una singola partita.

Analizzando velocemente la biografia di Hirsch scopriamo che si laureò campione di Germania nel 1910 indossando la maglia del Karlsruhe. 

Durante la Prima Guerra Mondiale Hirsch si arruolò e prestò servizio per quattro anni nell'esercito tedesco venendo decorato con la Croce di ferro .

Nel 1920 sposò Ella Caroline Huser, con cui ebbe due figli: Heinold Leopold e Carmen Ester. Nel 1925 concluse la carriera di calciatore ed iniziò quella di allenatore, inizialmente in Svizzera e in seguito in Francia, mantenendo, però, sempre i contatti con la sua vecchia squadra di appartenenza, il Karlsruhe, entrando, agli inizi degli anni trenta, nell'organico degli allenatori.

Ormai affermato, sia come calciatore che in qualità di allenatore, all'avvento delle leggi razziali, del 1933, diede immediatamente le dimissioni dal suo club, del quale era diventato nel frattempo allenatore delle squadre giovanili, proseguendo la sua carriera nel campionato "riservato ai Giudei". 

Prima di andarsene dalla propria squadra di sempre scrisse una lettera di protesta nella quale dichiarò: “L’amore che ho sempre avuto per questa società della quale ho fatto parte dal 1902 è completamente sparito. Vorrei essere chiaro e dire che il danno che state facendo alla nazione tedesca è gravissimo anche nei confronti di coloro che hanno amato questo Paese”. 

Ma la lettera non sortì alcun effetto.

Agli inizi degli anni quaranta divorziò dalla moglie nel tentativo di salvare la vita a lei e ai figli che, così, seguiranno una strada diversa dalla sua: i familiari saranno deportati a Theresienstadt solo il 14 febbraio del 1945, e saranno liberati dall’Armata Rossa nel maggio dello stesso anno ritornando a vivere a Karlsruhe.

Invece Julius Hirsch fu deportato nel 1943 nel lager di Auschwitz-Birkenau, dal quale non farà ritorno.

L'ultima traccia terrena del fuoriclasse tedesco è una lettera inviata alla sorella Esther per i suoi 16 anni. La sua morte verra dichiarata ufficialmente due anni dopo, l'8 maggio 1945.

Nel 2005 la Federcalcio tedesca ha istituito il “Premio Julius Hirsch”, riconoscimento che viene conferito a persone o associazioni che “si sono impegnate per la democrazia, i diritti umani e la difesa delle minoranze".


Fabio Casalini

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