Escalation dopo il ritiro delle truppe Usa. Ieri 8 morti in un attentato
nella "green zone". Esecuzioni sommarie di soldati prigionieri e
giornalisti. Turchia: non accetteremo altri profughi, Usa irresponsabili
L'attacco kamikaze rivendicato
04 agosto 2021
Non si ferma l'offensiva talebana in Afghanistan, dopo il ritiro
definitivo delle truppe Usa, avvenuto il 1 maggio. Kabul è teatro di
violenze sanguinose. I talebani hanno rivendicato uno dei due attacchi
di ieri, quello contro la residenza del ministro della difesa, Bismillah
Mohammadi. Un kamikaze si è lanciato con un'autobomba, almeno 8 persone
sono morte e 4 sono rimaste ferite, ma il ministro è rimasto illeso.
Il ministero dell'Interno, tramite un portavoce, ha dichiarato che il
bilancio delle vittime potrebbe aumentare. I talebani hanno rivendicato
l'attentato tramite il portavoce Zabihullah Mujahid, sottolineando che
l'azione è da considerarsi una rappresaglia per i recenti attacchi da
parte delle forze afghane in varie province, che hanno causato vittime
civili e sfollati e minacciano un escalation di attacchi.
Nel mirino talebano c'è la 'green zone', quella nel centro della
capitale afghana che ospita gli edifici governativi, tra cui il palazzo
presidenziale, le ambasciate e le sedi delle agenzie umanitarie.
Testimoni riferiscono ad Al Jazeera che i terroristi entrano nelle case,
in ristoranti e caffè e di scontri con le forze di sicurezza.
E stamane sempre a Kabul, un altro ordigno è esploso in strada vicino al
Ministero dei martiri e dei disabili, facendo tre feriti.
Ma il vero obiettivo talebano è il Sud del paese, dove hanno conquistato
nove dei 10 distretti del capoluogo provinciale di Helmand, Lashkar
Gah. Lo rendono noto residenti e funzionari. Le forze governative di
Kabul hanno condotto attacchi aerei, sostenute dagli Usa, nel tentativo
di difendere la città. C'è il rischio che Lashkar Gah cadi del tutto in
mano agli estremisti islamici e sarebbe il primo capoluogo provinciale
sotto il loro controllo da anni.
Il comandante dell'esercito nell'Helmand, generale Sami Sadat, in un
messaggio audio condiviso con i giornalisti ha chiesto alla popolazione
che vive nelle zone prese dai talebani di fuggire immediatamente. E
arrivano notizie anche di soldati giustiziati, agenti di polizia e
civili che avevano legami con il governo di Kabul. A denunciarlo Human
Rights Watch (Hrw) in un rapporto pubblicato ieri sera a New York.
Secondo testimonianze di residenti, i talebani hanno chiesto ad ex
agenti di polizia ed ex soldati di registrarsi nell'organizzazione in
cambio di un documento che ne garantiva la sicurezza, ma successivamente
hanno detenuto alcune di queste persone e le hanno giustiziate
sommariamente.
"L'esecuzione sommaria di chiunque sia in custodia, sia un civile che un
combattente, è una grave violazione delle convenzioni di Ginevra ed un
crimine di guerra", ha commentato Patricia Gossman, direttrice per
l'Asia di Human Rights Watch: "I comandanti talebani che sovrintendono a
tali atrocità sono anche responsabili di crimini di guerra".
Secondo un giornalista di Malistan, i talebani hanno ucciso almeno 19
membri delle forze di sicurezza afgane in loro custodia ed hanno
bruciato l'abitazione di Abdul Hakim Shujoyi, un ex comandante della
milizia che aveva lavorato con le forze statunitensi. Inoltre, Hrw ha
ottenuto una lista con i nomi di 44 uomini provenienti dalla città di
Spin Boldak nella provincia di Kandahar, che sarebbero stati uccisi dai
talebani dal 16 luglio.
L'Unicef si dice "profondamente preoccupato per l'escalation di violenze
contro bambini" nel paese. In una nota denuncia l'indignazione e la
violenza "per la notizia di un ragazzo di 12 anni del distretto di
Shirin Tagab, nel villaggio di Kohsayyad nella provincia di Faryab, che
ha subito una brutale fustigazione da parte di un membro di un elemento
antigovernativo. Il bambino - aggiunge - ha subito ferite alla schiena,
alle gambe e ai piedi, ed è traumatizzato dal feroce attacco.
Gli Stati Uniti condannano gli attacchi e parlano "senza ambiguità" di
attentati "di marchio talebano", ha commentato il portavoce del
dipartimento di Stato. Le esplosioni a Kabul sono l'ultimo episodio di
una spirale di violenza che ha colpito l'Afghanistan negli ultimi mesi
per l'offensiva dei talebani, che hanno ampliato le loro conquiste ad
oltre metà del territorio nazionale dopo il ritiro delle forze
internazionali. Nelle ultime 24 ore, almeno 40 civili sono morti e altri
118 sono rimasti feriti nei combattimenti tra gli insorti e forze
afgane nella città assediata di Lashkar Gah, nel sud del paese.
L'esercito ha chiesto alla popolazione di lasciare la città per poter
lanciare la controffensiva militare contro i talebani.
Il ministero degli Esteri turco ha definito gli Stati Uniti
"irresponsabili" dopo che l'amministrazione Biden ha annunciato che
amplierà gli sforzi per assistere i cittadini afghani a rischio
facendoli ospitare in un Paese terzo prima di vedersi riconosciuto lo
status di rifugiato. Secondo il portavoce del ministero, Tanju Bilgic,
la dichiarazione degli Stati Uniti aveva suggerito la Turchia come luogo
per presentare domanda di asilo, 'senza consultazione' del Paese. Il
portavoce ha affermato che la Turchia non ha la capacità di sostenere
un'altra crisi migratoria.
'Gli Stati Uniti possono trasportare direttamente queste persone in
aereo. La Turchia non si assumerà le responsabilità internazionali dei
Paesi terzi, ha detto Bilgic e ha aggiunto che la Turchia non permetterà
che le sue leggi vengano abusate da altri Paesi. Ha sottolineato che
l'annuncio degli Stati Uniti scatenerà una grave crisi di rifugiati.
Il ministero della Cultura e dell'Informazione dell'Afghanistan ha reso
noto che da quando è ripartita l'offensiva dei talebani nel Paese a
maggio, 51 organi di stampa sono stati costretti a chiudere e due
giornalisti sono stati uccisi. A rendere noto il dato l'organizzazione
Data by Nai, attiva in Afghanistan, che specifica che hanno smesso di
lavorare 5 canali tv, 44 stazioni radio e due agenzie, mentre 1.000
giornalisti hanno perso il lavoro. Negli ultimi giorni è stata
particolarmente drammatica la situazione nella provincia di Helmand,
dove 16 organi di stampa, tra cui un canale Tv, sono stati presi
d'assalto dagli estremisti e costretti a chiudere, mentre 6 di questi
sono sotto controllo talebano.Oltre ad Helmand, la situazione è
drammatica nelle province di Kandahar, Badakhshan, Takhar, Baghlan,
Samangan, Balkh, Sar-e-Pul, Jawzjan, Faryab, Nuristan e Badghis.
https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/afghanistan-escalation-talebana-ribelli-avanzano-a-sud-controllando-nove-distretti-su-dieci-fbec2600-746c-4868-b9a4-78d8eeb6d332.html
Bush71
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