sabato 27 settembre 2014

Stato-mafia. Anche Riina vuole ascoltare la testimonianza di Napolitano

La furia di Riina: ce la spiega Franco di Carlo-Redazione-Sono in tanti a voler ascoltare la testimonianza di Giorgio Napolitano; in tanti vorrebbero poter assistere al momento in cui il Presidente della Repubblica sarà tenuto a rispondere alle domande dei pm che indagano sulla trattativa Stato-mafia riguardo i timori esternati dal suo consigliere, oggi deceduto, Loris D'Ambrosio, che riteneva di essere stato utilizzato come "scudo per indicibili accordi" a ridosso delle stragi.
Le modalità decise dal giudice Alfredo Moltalto, però, sono chiarissime: “esclusione della presenza del pubblico e degli imputati, rappresentati dai difensori”, si legge nell'ordinanza, come previsto dall'articolo 502 di procedura penale, quello riguardante l'esame a domicilio del testimone.
Eppure, non tutto è ormai deciso: l'ultimo comma di tale articolo, infatti, prevede che “il giudice, quando ne è fatta richiesta, ammette l’intervento personale dell’imputato interessato all’esame”. Ed è proprio a questo che il Capo dei Capi Totò Riina, mediante il suo legale Luca Cianferoni, fa appello, con il fine di partecipare all'udienza “così come ha sempre fatto dall'inizio del processo”.
“Salvatore Riina chiede di partecipare all’udienza che si terrà al Colle è un suo diritto come imputato di questo processo”, ha spiegato l'avvocato a Repubblica. “È un’udienza come le altre: la corte europea per i diritti dell’uomo ha ribadito più volte che la partecipazione alle udienze è un diritto assoluto dell’imputato, pena la nullità dell’intero processo”.
Ma Riina non è l'unico ad aver presentato richiesta: assieme a lui, anche Leoluca Bagarella, nonché il superteste della trattativa, colui che ha permesso che si arrivasse a processo, Massimo Ciancimino, che vorrebbe presenziare di persona. Ora spetterà a Montalto, in una prossima udienza, decidere se accogliere o meno le istanze.
Frattanto, sulla questione è intervenuta anche la presidente dell'Associazione Familiari delle Vittime di Via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, che si è detta soddisfatta dalla decisione del Capo di Stato di riferire davanti ai magistrati: "Auspichiamo per chiarire una buona volta con la sua testimonianza qualcosa in più su quello che è successo a livello istituzionale nel 1993 quando sono morti i nostri figli, oppure non dire nulla di rilevante, ma la sua presenza nel processo sarà ugualmente importante", ha dichiarato. "Quello che invece dobbiamo dire è che siamo fortemente dispiaciuti che ad essere ammessi alla presenza del Presidente della Repubblica, come ha disposto la Corte di Palermo, saranno eventualmente oltre la Corte, le parti del processo, ma solo nei loro legali rappresentanti, non le parti civili presenti fisicamente."
"La nostra presenza sarebbe stata molto gratificante per noi e l’avremmo valutata molto positivamente per quello che abbiamo patito”, ha concluso.

http://www.articolotre.com/2014/09/stato-mafia-anche-riina-vuole-ascoltare-la-testimonianza-di-napolitano/

Nessun commento:

Posta un commento