sabato 27 settembre 2014

Riforma del lavoro. Marchionne: “appoggiamo Renzi”

Il premier Renzi, nell'ultimo giorno del suo viaggio negli Stati Uniti, va a Detroit, al quartier generale di Chrysler, al suo fianco l'ad del Lingotto Sergio Marchionne, il quale garantisce il suo appoggio alle riforme pensate dal premier.
Riforma del lavoro. Marchionne: "appoggiamo Renzi"-Redazione- La Fiat Chrysler, che ha messo insieme "due aziende bollite" per farne "un attore globale", può essere un modello di la rinascita per l'Italia che vuole cambiare. E' questo il messaggio che Matteo Renzi ha portato alle porte di Detroit, nell'immenso quartier generale del gruppo automobilistico di Auburn Hill.
"Come ce l'hanno fatta i 15.000 dipendenti della Chrysler in questo edificio, l'obiettivo è poter dire che così ce la faremo anche in Italia", ha detto il premier in conferenza stampa, affiancato dall'ad, Sergio Marchionne.

Renzi ha potuto giocare in casa, forte dell''endorsement' incondizionato alle sueriforme che Marchionne gli aveva ribadito anche mercoledì a New York. Lui ha ricambiato rendendo omaggio al nuovo gruppo e definendo "una grande opportunità"la quotazione del titolo a Wall Street, fissata per il 13 ottobre. 
"Da italiano sono orgoglioso che ci sia Fiat Chrysler, è una scommessa che mi piace", ha sottolineato il premier, "preferisco che ci sia un gruppo in grado di stare nel mercato globale piuttosto che una compagnia chiusa nei propri confini che chiude i battenti".
Poi ha fatto capire di annoverare la Fiat tra quei "poteri forti in grado di aiutare il Paese a cambiare".
"Lo Stato italiano non dà soldi alla Fiat", ha sottolineato, "ma può aiutarla riducendo gli ostacoli" per operare in Italia.

Dal canto suo il manager artefice della fusione che porterà la sede della nascitura Fca ad Amsterdam ha garantito: "Continuiamo ad appoggiare il presidente per l’agenda di riforme che sta portando avanti. E’ essenziale avere un indirizzo chiaro e penso che ce lo stia dando". 
Non solo: lui e l’ex sindaco di Firenze, ha spiegato Marchionne, hanno in comune il fatto che entrambi "non ha paura"
D’altronde solo due giorni fa, a margine di un incontro al Council on Foreign Relations di New York, il manager ne aveva elogiato il coraggio scaricando contestualmente il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, autore di un editoriale contro il governo. 
Quindi il consiglio dell'ad di Fiat-Chrysler di "andare avanti senza farsi intimidire", portando ad esempio il suo caso: "Io sono stato molto criticato in Italia e me ne sono fregato. Spero che Renzi faccia altrettanto". E faccia "le cose giuste per il Paese" dal punto di vista "dell’equità e della giustizia".
E per quanto riguarda l'equità e la giustizia, Renzi non ha mancato di tornare sulla questione che riguarda il reintegro all'interno del posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa: il reintegro "non garantisce i diritti, crea lavoratori di serie A se stanno in un’azienda di 15 dipendenti e di serie B se i dipendenti sono 14".

http://www.articolotre.com/2014/09/riforma-del-lavoro-marchionne-appoggiamo-renzi/

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