mercoledì 17 settembre 2014

“Io e M. solo l’amicizia può salvare”

amicizia-Redazione- Una  lettrice ci ha inviato questa riflessione, che pubblichiamo integralmente, nata in seguito ad un tragico fatto, che non ha avuto eco nelle cronache, nonostante i contorni drammatici. Abbiamo conservato il pezzo nella giusta indeterminatezza (non aggiungendo, né in premessa né in nota, nomi o precisi riferimenti), convinti che questo scritto abbia un valore in sé per le riflessioni che suggerisce.  
"Io e M."
Molti avranno presente il film "Io e Marley". Qui, invece, si tratta della storia di una vera e sincera amicizia fatta di rispetto, di aspettarsi e rincorrersi in trent'anni di vita condivisa. Un amicizia nata una sera: l'8 marzo del 1985.
Lei, cinque anni più di me e una figlia. Una bimba, allora, piccola. L'ha cresciuta sempre da sola, con grande amore e responsabilità . Ricordo che dovunque andassimo lei era con noi: bimba amata e mai trascurata
Pochissimi gli amori, solo una vita difficile a combattere nella quotidianità: con laprecarietà del lavoro, della casa in un assoluto stato di incertezza. Sino a perdere tutto, completamente : casa e lavoro. In tutta questa sua "fatica di vivere", non c'è mai stata la presenza dei fratelli, né della madre. Nessuno a sostenerla o supportarla, a tenderle una mano nel momento del bisogno.
Aveva solo tanti amici, che l'adoravano per la sua allegria e la sua schiettezza. Credo di non averla quasi  mai vista piangere, lei era la persona sempre pronta ad accoglierti ed a sdrammatizzare: lei c'era sempre!
Un giorno, dopo l'ennesima litigata con la figlia (ne è passato di tempo, da quand'era bambina!) e segnata dall'essere senza tetto e senza lavoro, decide di andare in un parco di Torino e… farla finita in un modo tragico. Suicidandosi (forse) e dopo il ritrovamento del suo cadavere portato in un obitorio. Li resta in attesa di riconoscimento per cinque giorni – senza identità; gli avevano, infatti, rubato anche i documenti
Non meritava, questa mia grande amica, anche questo torto: morire senza dignità e senza identità .
Il suo corpo è rimasto in un obitorio per undici giorni. Fino al funerale ( ma nessuno della famiglia si è occupato di lei nemmeno per l'ultimo suo viaggio).
Certo i familiari hanno fatto presenza , persino qualche lacrimuccia ipocrita.
Gli amici, invece, erano tanti e sinceramente addolorati.
Nessun quotidiano locale, né il Tg3 Piemonte, ha mai citato questo recente accaduto.
Vi chiederete: perché vi sto raccontando questo?
Per confermare il vecchio detto : "gli amici si scelgono ed i parenti no".
Pertanto abbiate sempre cura delle persone che scegliete di far entrare nella vostra vita, perché forse un giorno saranno loro a prendersi cura di voi nel momento del bisogno. Potrebbero non esserci né madre, né figlia , ne' fratelli e nessun altro parente più o meno prossimo. Solo l'amicizia può salvare! 
Ps: i  famigliari hanno anche bloccato le indagini. Il suo corpo era pieno di ecchimosi e neppure l'esatto punto del ritrovamento del corpo ci è dato conoscere.

http://www.articolotre.com/2014/09/io-e-m-solo-lamicizia-puo-salvare/

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