lunedì 22 settembre 2014

Cannabis terapeutica, c’è l’accordo
Lorenzin: no all’autocoltivazione


Sarà prodotta nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Entro ottobre nascerà un gruppo di lavoro per definire il fabbisogno rispetto alle malattie da trattare


La produzione nazionale di cannabis terapeutica «non è assolutamente il primo passo per permettere l’autocoltivazione da parte dei malati». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della presentazione del protocollo siglato con il Ministero della Difesa Roberta Pinotti per l’avvio della produzione in Italia di cannabis a fini terapeutici. «Sono contraria a questo tipo di provvedimenti che trovo abbastanza naif - ha detto Lorenzin, riferendosi all’ipotesi di autocoltivazione -. Noi invece abbiamo inserito la produzione e coltivazione del principio attivo nell’ambito del Ministero della Difesa. Dopodiché - ha chiarito - il principio attivo sarà distribuito nelle farmacie ed in quelle ospedaliere sotto una tracciabilità della sostanza, dalla produzione fino alla distribuzione al paziente, così come avviene anche per le sostanze derivate dagli oppiacei».

Primi prodotti entro il 2015
Dunque parte il progetto pilota che consentirà la produzione nazionale di cannabis terapeutica, che avverrà nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (Sfcm), dopo l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni. Entro il 31 ottobre verrà costituito un gruppo di lavoro (composto da rappresentanti dei due ministeri e da quello delle Politiche agricole, dello Sfcm, dell’Aifa, dell’Istituto Superiore di Sanità, e delle Regioni e Province autonome) per definire in un protocollo operativo la quantificazione dei fabbisogni rispetto alle malattie da trattare, la fitosorveglianza, le verifiche e le tariffe da applicare. Il documento sarà quindi trasmesso al Consiglio Superiore di Sanità, che dovrà dare il via libera alla produzione. Si prevede che i primi prodotti a base di cannabis terapeutica italiana arriveranno entro il 2015. Lo stabilimento di Firenze effettuerà le operazioni di coltivazione, fabbricazione della sostanza attiva di origine vegetale a base di cannabis e di confezionamento della stessa in imballi di diverse dimensioni da distribuire, su richiesta delle regioni, alle farmacie territoriali e ospedaliere per l’allestimento di preparazioni magistrali, da dispensare dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile. Le forniture alle farmacie cominceranno non appena le Regioni avranno definito le modalità distributive sulla base del protocollo terapeutico. Attualmente esiste in Italia un solo medicinale a base di estratti di cannabis, usato per alleviare i sintomi della sclerosi multipla.
Novecento euro al mese per paziente
Secondo la Lorenzin, la produzione nello Stabilimento militare di Firenze «abbatterà i costi in modo notevole per il Sistema sanitario nazionale». «Per l’importazione di tale sostanza oggi si spendono 15 euro al grammo; al contrario, producendo in Italia la sostanza e il principio attivo, tale costo sarà molto inferiore alla metà rispetto al costo attuale» ha spiegato. Attualmente, «il fabbisogno di cannabis terapeutica è stato calcolato in 80-100 chilogrammi l’anno di sostanza. Con l’avvio della produzione in Italia, tale principio attivo entrerà nei Livelli essenziali di assistenza e le regioni si accorderanno sui ticket». Dunque, ha proseguito il ministro, «lo scopo è quello di ridurre i costi: pensiamo di diventare autosufficienti in questo settore e questo porterà a un abbattimento della spesa». Oggi infatti, ha ricordato Lorenzin, «in alcune regioni si arriva a spendere fino a 900 euro al mese per paziente; l’obiettivo è arrivare a dimezzare la spesa». In questo momento, sono nove le Regioni italiane che prevedono l’erogazione di farmaci a base di cannabis terapeutica nell’ambito dei Lea, e la spesa per tali regioni è di 450 euro al mese per paziente.

http://www.corriere.it/salute/14_settembre_18/cannabis-terapeutica-c-l-accordo-lorenzin-no-all-autocoltivazione-62ddd2cc-3f3c-11e4-97e5-7c54525b65fe.shtml

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