lunedì 1 settembre 2014

AL FORUM AMBROSETTI DI VILLA D'ESTE SBARCA LA GIOCONDA BOSCHI. MA NEL RUOLO DI BECCHINA DI UN POTERE ECONOMICO FINITO IN UN VICOLO CIECO - TUTTI I GOVERNI NATI A CERNOBBIO, L’ULTIMO MONTI, SONO FALLITI

Con la Gioconda del governo Renzi anche Casaleggio, Marchionne, mezzo governo e tre ex premier: Monti, Enrico Letta e Romani Prodi. Mai come adesso i poteri forti e gli eurocrati di questo club sono stati così divisi…


Marcello Zacchè per Il Giornale

BOSCHI SPIAGGIATABOSCHI SPIAGGIATA
Non ci sono dubbi su chi sarà la star del Forum Ambrosetti che inizia alla Villa d’Este di Cernobbio venerdì e che compie 40 anni. Maria Elena Boschi, esordio assoluto, rappresenterà prima di tutto e tutti il premier Matteo Renzi, che non ha accettato l’invito per continuare a tenere le distanze da ogni occasione di contatto con i poteri forti, impopolari e pericolosi.

maria elena boschi celluliteMARIA ELENA BOSCHI CELLULITE
E poi è destinata a sollevare tutte le curiosità possibili e immaginabili di una platea di 250 selezionati invitati tra economisti, finanzieri e consulenti di tutto il mondo - in prevalenza del sesso forte, come lo è l'establishment che esprimono - per la ministra che ha cancellato il Senato e che 40 anni fa non era nemmeno nata.

Boschi se la vedrà - almeno mediaticamente - con Gianroberto Casaleggio, che per il secondo anno consecutivo ha accettato di essere «docente» a porte chiuse, in una sessione sui modelli educativi: il guru di Grillo è ormai un professore di banchieri ed eurocrati.
GIANROBERTO CASALEGGIO ROBERTO NAPOLETANO FABRIZIO SACCOMANNI AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO ROBERTO NAPOLETANO FABRIZIO SACCOMANNI AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

E incontrerà sulla sua strada anche Sergio Marchionne, mai visto prima a Cernobbio, ma quest'anno più carico che mai, come si è visto ieri al meeting di Rimini. A contorno, i presidenti di Senato e Camera, Grasso e Boldrini, e mezzo governo Renzi: da Lupi a Lorenzin; da Padoan a Guidi; da Poletti ad Alfano. Ma questa non sarà un’edizione come le altre. 

Per il 40esimo anniversario del Workshop inventato da Alfredo Ambrosetti, verrà regalato un libro dedicato alle centinaia di personaggi che lo hanno frequentato nel primo weekend di ogni settembre, dal 1975 in poi, e nello stesso tempo sono stati protagonisti diretti e indiretti della storia, economica e politica, di questi ultimi 40 anni.
GIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIOGIANROBERTO CASALEGGIO AL FORUM AMBROSETTI DI CERNOBBIO

Una piccola auto celebrazione che cade, però, nel momento più delicato di sempre: nel corso di una crisi economica e finanziaria senza precedenti, che dura da sette anni e che è scoppiata proprio nelle mani di questa classe dirigente che ha fin da tempi non sospetti ha messo al centro di tutto l’internazionalizzazione dell’economia e l’europeismo che oggi vengono messi in discussione.
barbara berlusconi a cernobbioBARBARA BERLUSCONI A CERNOBBIO

Così questo del prossimo weekend non sarà solo il primo Forum dell’era Renzi. Ma anche il primo, dopo 39, nel quale i presenti si schierano più che mai divisi. Sull’euro, sull’Europa, sull’Italia. Ricette certe e condivise dai nipotini di Beniamino Andreatta, che nel 1974 fu il convinto ispiratore di questo appuntamento annuale, non ce ne sono più.
Mario Monti con la moglie Elsa a CERNOBBIOMARIO MONTI CON LA MOGLIE ELSA A CERNOBBIO

Qui nascevano i "governi Ambrosetti". L’ultimo - e a Cernobbio se ne fanno vanto - è stato quello dell’autunno 2011, che ha preso forma dall’intesa tra due habitué di Villa d’Este quali Giorgio Napolitano e Mario Monti. Adesso questa classe dirigente si divide. Tre ex premier «supercernobbiani» come lo stesso Monti, Enrico Letta e Romani Prodi, saranno ancora sul lago, ma dopo aver tutti fallito. Avranno poco da volare alto, anche se l’autoreferenzialità di un club esclusivo come questo, oltre a segnarne il limite, rende difficile l’autocritica.

NAPOLITANO A CERNOBBIONAPOLITANO A CERNOBBIO
Draghi divide. Renzi divide. Tra la minaccia di togliere sovranità del primo e la strategia da premier nuovo e forte del secondo si catalizzano gli schieramenti, inevitabilmente politici. Così un forzista come Renato Brunetta diventa «draghista» («Non solo Draghi ha ragione, ma dà un giudizio drasticamente negativo sul riformismo a parole di Renzi»).
FEDERICO GHIZZONI A CERNOBBIO jpegFEDERICO GHIZZONI A CERNOBBIO JPEG

Draghista, per il suo rigore sui conti, è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. E lo può essere anche Letta che, da premier cacciato via sei mesi fa, ha ancora qualche carta da giocare. Renziano deve invece essere Napolitano, che non può certo entusiasmarsi all'idea di una sovranità nazionale da limitare.
ENRICO LETTA A CERNOBBIO jpegENRICO LETTA A CERNOBBIO JPEG

Renziano anche un ministro economico Ncd come Maurizio Lupi, impegnato in piani di grandi investimenti su strade, aeroporti e alta velocità. Renziano più che mai, dopo un po’ di scaramucce, anche Marchionne, come si è visto.

Bruno Vespa e la moglie CERNOBBIOBRUNO VESPA E LA MOGLIE CERNOBBIO
Apolide, infine, Monti: non ama Draghi tanto da non citarlo nemmeno nell’unica sua recentissima intervista, ma certo non può permettersi di prendere posizioni renziane. E forse così incarna più di tutti il vicolo cieco in cui è finito l’europeismo dei poteri forti.
MONTI E BERSANI A CERNOBBIOMONTI E BERSANI A CERNOBBIO

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