domenica 29 giugno 2014

Umbria. Falsi ricoveri per non pagare il ticket, scoperta truffa per 1,2 milioni di euro

Per eludere le lunghe liste di attesa ed evitare il pagamento del ticket numerosi medici e operatori sanitari di vari ospedali umbri facevano risultare falsi ricoveri di se stessi e di parenti, amici e conoscenti per i quali ottenevano gratuitamente e in breve tempo le prestazioni sanitarie.
Umbria. Falsi ricoveri per non pagare il ticket, scoperta truffa per 1,2 milioni di euro-Redazione- Ottocento professionisti di 13 ospedali umbri sono stati denunciati con l'accusa di truffa aggravata, dai carabinieri dei Nas di Perugia al termine di un'indagine in cui è emerso che per evitare le lunghe liste di attesa e il pagamento del ticket, numerosi medici e operatori sanitari facevano risultarefalsi ricoveri di se stessi e di parenti, amici e conoscenti per ottenere gratuitamente e in breve tempo le prestazioni sanitarie, con un danno per l'Erario di oltre un milione di euro.
575 dipendenti pubblici, tra medici, infermieri e operatori socio sanitari, sono stati segnalati alla locale Procura Regionale della Corte dei Conti.
"La procedura di accesso alle prestazioni specialistiche – è scritto in una nota –per pazienti ricoverati prevede che l'infermiere di turno, su disposizione del medico, provveda prima al ricovero dell'assistito e successivamente allarichiesta di esami di laboratorio. Una volta effettuato il prelievo, le provette vengono contrassegnate con un etichetta – registrata nel sistema informatico con codice a barre, centro di costo, nome e cognome dell assistito ricoverato – e recapitate al Servizio di Laboratorio Analisi. L'operatore del reparto inserisce i dati nel sistema informatico cui accede con una password riservata".
"Gli addetti del laboratorio, a loro volta, dopo aver analizzato le provette, inseriscono nel sistema informatico di laboratorio i dati del referto che, una volta validati, sono visibili al reparto richiedente". 
"Gli accertamenti condotti dai Carabinieri- prosegue la nota – hanno permesso di appurare che i sanitari prescrivevano esami ematochimici a se stessi, genitori, figli, fratelli, suoceri e zii registrandoli nel sistema informatico come ricoverati e facendo ottenere prestazioni sanitarie senza dover corrispondere il ticket".
 
"Questo malcostume ha procurato ingenti danni economici alle Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni, nonché alle Aziende USL umbre oltre che un ingiusto profitto ai destinatari delle prestazioni specialistiche.
L' indagine ha consentito alle sei Direzioni Generali delle Aziende Ospedaliere/Sanitarie locali, che hanno collaborato fattivamente, di apportaremodifiche alle procedure di erogazione delle prestazioni per rendere più sicuro il sistema, di avviare i recuperi delle quote dei ticket per le irregolari prestazioni erogate nonché di avviare i procedimenti disciplinari a carico degli indagati".

http://www.articolotre.com/2014/06/umbria-falsi-ricoveri-per-non-pagare-il-ticket-scoperta-truffa-per-12-milioni-di-euro/

Nessun commento:

Posta un commento