ABORTO/ 15mila feti usati per
riscaldare gli ospedali: e gli altri 200mila dove sono finiti?
Un’indagine condotta nel Regno Unito
ha rivelato che i corpi di migliaia di bambini non nati venivano inceneriti come
materiale ospedaliero di scarto, e alcuni di questi utilizzati per riscaldare
gli ospedali.
Sono dieci le strutture del Servizio Sanitario Nazionale
inglese che hanno ammesso di aver bruciato i resti di bambini non nati insieme
con altri scarti, e altre due strutture hanno ammesso che i corpi di bambini
morti per aborto spontaneo o procurato venivano accumulati con altri scarti
negli impianti che generano energia per il calore.
A seguito della terribile scoperta, il Dipartimento per la
Salute ha immediatamente posto un divieto su questa pratica, e il ministro
della Salute, Dan Poulter, ha dichiarato che questi “incidenti” sono
“assolutamente inaccettabili”.
Secondo l’indagine, seguita da un documentario andato in onda
su Channel 4 della TV inglese, sono almeno 15,500 i feti che sono stati
inceneriti negli ultimi due anni da 27 strutture del Servizio Sanitario
Nazionale inglese NHS.
Nell’ospedale di Addenbrooke a Cambridge 797 feti di 13
settimane sono stati distrutti nell’impianto di termovalorizzazione che serviva
per il riscaldamento della struttura. Alle madri era stato detto che i feti
abortiti sarebbero stati cremati. L’ospedale a sua discolpa ha dichiarato che
comunque i resti dei feti venivano bruciati separatamente dagli altri scarti.
Il parlamentare del partito labourista Jim Dobbin ha
dichiarato che questo disprezzo per la vita umana al suo inizio è il frutto di
cinquant’anni di aborto legale nel Regno Unito. “La incessante disumanizzazione
che i pro-choice hanno portato avanti da anni è quella che ha portato a questa
situazione: bambini non nati usati come materiale di scarto”.
Il vescovo di East Anglia, Alan Hopes, ha dichiarato che non
c’è da stupirsi se negli ospedali inglesi inceneriscono i resti dei bambini non
nati come materiale ospedaliero di scarto. “La maggior parte della società non
crede nella sacralità e nella dignità della vita umana fin dal suo inizio, ma
concepisce la vita umana come una delle tante merci usa-e-getta”, ha affermato
Hopes.
Il vescovo ha detto anche che l’elevatissimo numero di aborti
rilevati ogni anno nel Regno Unito e la proposta del Parlamento di permettere a
ciascuno di chiedere la morte quando lo desidera sono il risultato di una tale
concezione della vita. I feti morti per aborto procurato o spontaneo dovrebbero
ricevere lo stesso trattamento riservato ad ogni essere umano deceduto, anche
attraverso il rito del funerale, perché “per la Chiesa una vita umana è tale
fin dal momento del concepimento”, ha aggiunto Hopes.
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