Procuratore Messineo, 'avverrà con la massima riservatezza, in un'udienza riservata e sotto il controllo del giudice'
PALERMO - "E' ovvio che daremo esecuzione alla sentenza della Consulta nei termini enunciati dal dispositivo e invieremo al gip la richiesta di distruzione delle intercettazioni". Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, commentando la sentenza della Corte costituzionale depositata ieri. "La distruzione - ha aggiunto Messineo - come indicato dalla Corte, avverrà con la massima riservatezza, in un'udienza riservata e sotto il controllo del giudice". "La macchina si è messa in moto - ha concluso - ci sono adempimenti formali da osservare ma assicuro che tutto verrà fatto con la massima sollecitudine".
"Alcuni passaggi in punto di diritto di questa sentenza mi lasciano perplesso". Lo dice in un'intervista a Repubblica il procuratore aggiunto Leonardo Agueci, vicario della procura di Palermo, commentando la sentenza della Consulta sul conflitto tra il capo dello Stato e i pm di Palermo. Una sentenza che di sicuro va rispettata, spiega Agueci, quindi "ci atterremo a quanto dispone" e già oggi i colleghi titolari del fascicolo "si occuperanno dei necessari adempimenti" per la distruzione delle intercettazioni del Capo dello Stato. "Il Capo dello Stato è punto di riferimento per tutti i magistrati che cercano la verità - aggiunge -. Lui stesso ci ha esortato a continuare senza indugi nella difficile opera di contrasto alla mafia. In questo momento, facciamo nostro il suo appello, per stringerci attorno ai quattro magistrati della Procura di Palermo che fra tanti rischi stanno portando avanti la serissima inchiesta sulla trattativa: Di Matteo, Sava, Del Bene e Tartaglia cercano di fare luce su una stagione ancora oscura della storia del nostro Paese".
(ANSA)
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