sabato 26 gennaio 2013

Da Tiziano a Memling, capolavori per Bembo

MOSTRE: DA TIZIANO E MEMLING, CAPOLAVORI PER BEMBO Davide Gasparotto accanto all'opera 'Cardinal Bembo' di Tiziano durante l'allestimento della rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento' a Palazzo del Monte di Pieta', Padova

 Guido Beltramini, uno dei curatori della rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento'

 Il quadro 'Santa Veronica' di Hans Memling

 Guido Beltramini, uno dei curatori della rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento', durante l'allestimento dell'esposizione a Palazzo del Monte di Pieta', Padova

 Davide Gasparotto (s) e Guido Beltramini (d), curatori della rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento'

 'Ritratto d'uomo con libro verde' di Giorgione

 'Cardinal Bembo' di Tiziano fotografato durante l'allestimento della rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento' a Palazzo del Monte di Pieta', Padova

 'Cardinal Bembo' di Tiziano

 Davide Gasparotto (d) accanto all'opera 'Cardinal Bembo' di Tiziano

 Davide Gasparotto, uno dei curatori della rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento'


di Nicoletta Castagni
ROMA - Il meraviglioso ritratto del Cardinal Bembo di Tiziano custodito alla National Gallery of Art di Washington è arrivato a Padova insieme alla una strepitosa 'Santa Veronica' di Hans Memling, proveniente dallo stesso museo americano, per essere allestiti nella grande rassegna 'Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimentò, che si aprirà il 2 febbraio nel Palazzo del Monte di Pietà.
Dal Fine Arts Museums di San Francisco è invece approdato in mostra il 'Ritratto d'uomo con libro verdé di Giorgione, uno dei capolavori più attesi perché mai esposto prima in Italia. Il dipinto è infatti forse il più emblematico dell'importante esposizione (curata da Guido Beltramini in collaborazione con Davide Gasparotto e Adolfo Tura), che ha lo scopo di far rivivere la figura dello straordinario letterato, tra gli artefici, già agli albori del '500, dell'identità nazionale, unificatore della lingua italiana e delle arti, ideatore del primo museo della storia (proprio a Padova) e inventore con Aldo Manuzio di nuova editoria quale paradigma per entrare nella modernità.
Il ritratto di Giorgione, di eccezionale bellezza, racconta questo ultimo aspetto della rivoluzione rinascimentale di Bembo, in quanto il giovane nobiluomo, vestito di velluto nero, con espressione meditabonda tiene in mano uno spesso libretto in marocchino verde, con gli angoli metallici in oro, e i nastri di chiusura lilla e argento. Dipinto tra il 1501 e il 1503, il capolavoro del pittore di Castelfranco testimonia l'invenzione dei libri tascabili, di piccole dimensioni, una delle maggiori innovazioni ideate da Manuzio e Pietro Bembo, capace di rivoluzionare l'atteggiamento verso la lettura e la conoscenza. "Fu quello che per noi ora è l'iPad", spiega Guido Beltramini sottolineando la radicale trasformazione che portò il libro fuori dalle aule universitarie per diventare momento di riflessione e apertura verso il mondo.
Di grande potenza anche il ritratto della National Gallery di Washington, nel quale Tiziano tramanda ai posteri le sembianze fisiche di Bembo, ormai vecchio, nella sua veste cardinalizia. Tiziano riassume la dignità del personaggio, presentandolo nello scatto vivacissimo della testa, con la berretta scarlatta e la mozzetta intrisa di luce. Il contorno sinuoso del braccio destro in primo piano e della mano aperta in un gesto oratorio, conferiscono all'immagine la qualità plastica di un busto scultoreo. La 'Veronica' di Memling, che sul verso ha il Calice di San Giovanni Evangelista, anch'esso prestito del museo americano (e mai visto in Italia), è un dipinto di incredibile suggestione, che fu acquistato dal padre di Bembo, Bernardo, quando era ambasciatore di Venezia in Borgogna. Con tutta probabilità, il piccolo Pietro poteva ammirare nella sua casa questo capolavoro di devozione privata realizzato dal grande pittore fiammingo. E il paesaggio che si estende dietro la Veronica, suggeriscono i curatori, potrebbe aver influenzato Raffaello Sanzio, amico del Bembo e che molto frequentò la sua dimora.
(ANSA)

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