sabato 19 gennaio 2013

Bersani: 'No ad una manovra dopo l'altra'



L'affondo di Ingroia: 'Abbiamo rotto il dialogo con il Pd. Responsabili del disastro Monti'


 Pier Luigi Bersani

"Non parlo di nuove manovre, bisogna vedere i conti". Così ha sottolineato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rispondendo ad una domanda a margine dell'inaugurazione della sede del circolo Romana-Calvairate a Milano. "Io - ha spiegato - sto ponendo il problema anche su scala europea: non bisogna inseguire sempre la recessione con manovre contro manovre". Il segretario ha detto di non essere stupito del fatto che Bankitalia preveda un 2013 di recessione. "E' da tempo che dico che il 2013 è un anno difficile per l'Italia e per l'Europa, il segno meno comincia ad arrivare anche in Europa. Adesso il punto è: noi a livello europeo innanzitutto, e poi italiano, intendiamo rincorrere la recessione con una manovra dietro l'altra? Perché finiamo per aggravarla".
"Non c'é mai stata un'ipotesi di desistenza", ha detto Bersani rispondendo alla domanda se è stato cercato un patto di desistenza con l'ex pm Ingroia e Rivoluzione Civile. "Un gesto consapevole rispetto alla situazione - ha aggiunto Bersani - sarebbe stato apprezzato. Non c'é bisogno di patti, c'é bisogno di prendersi le proprie responsabilità. Non mi metto a contrattare".
"Tutti i voti sono utili, però ci sono voti di testimonianza, di protesta e voti per governare". Lo ha detto il segretario del Pd in una conferenza stampa in Lombardia rispondendo ad una domanda sul voto utile. "In Lombardia - ha aggiunto - c'é la possibilità storica di battere la destra e io sono appassionato a questa idea".
Pier Luigi Bersani ha ribadito di lavorare perché l'Italia abbia in Parlamento qualcuno che ha il 51% confermando, però, "l'apertura al confronto con forze antipopuliste pronte a contrastare la Lega e il Pdl". "Sulle posizioni di Monti - ha aggiunto - non ho ancora avuto un pronunciamento chiaro".
''Abbiamo rotto il dialogo con il Pd. Ci vediamo in Parlamento dove il primo provvedimento da esaminare dovra' essere quello sul conflitto di interessi, visto che Bersani non ha mai trovato il tempo per approvarlo negli ultimi 20 anni''. Lo ha detto Antonio Ingroia in una conferenza stampa.
"Diciamo no alla desistenza, anche perché Pier Luigi Bersani non mi ha mai chiamato per chiedermela", ha aggiunto Ingroia. L'ex pm ha respinto al mittente l'accusa secondo la quale senza desistenza si favorirebbe Silvio Berlusconi e ha sottolineato che il vero pericolo è Mario Monti.
"A me l'ex premier - dice Ingroia - non fa paura perché è finito e non rappresenta più un pericolo. Non accetto che la figura di Berlusconi venga usata dal Pd come uno spauracchio. Gli italiani sono vaccinati. Il vero pericolo per noi è Mario Monti e la sua proposta politica perché può condizionare il centrosinistra che è già suo alleato. Se avessimo accettato il voto utile avremmo avvantaggiato il Professore e noi non vogliamo aiutarlo. Anche il PD dovrà fare i conti con noi abbandonando - ha concluso Ingroia - le sue politiche liberiste".
"Il Pd porta con sé la responsabilità politica del disastro del governo Monti che ha scaricato la crisi sui ceti medi e bassi". Lo ha detto Antonio Ingroia in una conferenza stampa per la presentazione dei candidati della lista Rivoluzione Civile. "Sono un uomo del dialogo e nonostante - ha aggiunto il pm - i gravissimi errori politici del democratici, ho fatto due appelli al dialogo senza che sia arrivata nessuna risposta. Avremmo potuto valutare la desistenza ma ci hanno mandato solo intermediari".
"Se voleva la desistenza il Pd poteva venirci incontro e invece non l'ha fatto", ha aggiunto Ingroia. "Ho rivolto due appelli a Pierluigi Bersani - ha aggiunto l'ex pm - ma proprio nei giorni in cui poteva incontrarmi ho saputo che vedeva Mario Monti senza degnarsi di rispondere ai miei inviti. Evidentemente l'accordo dietro le quinte già lo hanno fatto per il dopo elezioni. A questo punto noi siamo alternativi sia a Bersani che a Monti".
(ANSA)

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