Gli eredi della giovane madre citarono in giudizio civile l'Ausl di Bologna, al fine di ottenere il risarcimento dei danni
Doveva essere sottoposta a un banale intervento chirurgico per togliere un calcolo renale e invece perse la vita. Sono passati 16 anni dall'accaduto, come riporta la stampa riminese, e solo ad aprile 2025 è stata depositata la sentenza della Corte di Cassazione. I giudici, respingendo il ricorso dell'Ausl di Bologna, hanno sancito in via definitiva il risarcimento di oltre un milione di euro per gli eredi.
La tragica operazione
La donna, una 37enne della provincia di Rimini, si era sottoposta a un'operazione di routine all'ospedale Maggiore di Bologna per l'asportazione di calcoli renali.
L'operazione, programmata il 14 settembre 2009, fu eseguita, ma venne interrotta a seguito di complicanze e dopo vari tentativi terapeutici, anche d'urgenza, rimasti vani. La donna morì due giorni dopo per choc settico.
La battaglia in tribunale
Scattarono quindi le denunce da parte dei familiari, ma il procedimento penale venne archiviato. Gli eredi della giovane madre citarono in giudizio civile l'Ausl di Bologna, al fine di ottenere il risarcimento dei danni. L'azienda sanitaria resistette alla domanda ma alla fine il Tribunale di Bologna accolse l'istanza degli eredi definitivamente confermata dalla Cassazione.
https://www.leggo.it/italia/cronache/mamma_muore_intervento_routine_risarcimento_eredi_rimini_oggi_12_04_2025-8775027.html
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