giovedì 2 giugno 2022

La marcia del vate

 


LA MARCIA DEL VATE


Il primo a cui venne l’idea di una marcia su Roma fu Gabriele D’Annunzio, nell’ottobre 1919. Il Vate era pronto a entrare nella capitale con 300.000 soldati. Dell’operazione, pianificata ma mai attuata, sappiamo grazie alla corrispondenza di D’Annunzio con Enrico Corradini, l’uomo che per primo aveva dato corpo alle spinte nazionalistiche di quel periodo, in Italia.


A settembre di quello stesso anno il Poeta aveva guidato i suoi legionari alla conquista di Fiume per lanciare un segnale forte e decisivo a Francesco Saverio Nitti e al suo governo, accusati di subire passivamente le angherie delle potenze straniere. In questo contesto nacque il progetto di infiammare il Paese con insurrezioni locali e con un’emblematica marcia su Roma. Il piano fu messo a punto ma Enrico Corradini e Piero Foscari, i capi dei nazionalisti, e Giovanni Giuriati, capo di gabinetto del Vate, sconsigliarono di attuarlo perché eccessivamente rischioso. Così il progetto fu messo da parte.

CroniStoria 

Facebook 

Nessun commento:

Posta un commento