LA PANDEMIA GENERA MOSTRI - A ROMA, UN UOMO DI 59 ANNI SI È MESSO A LITIGARE COL COINQUILINO E L’HA AMMAZZATO A COLPI DI SEDIA - DIETRO L’OMICIDIO L'ENNESIMA DISCUSSIONE PER FUTILI MOTIVI: I DUE, OPERAI ROMENI, AVEVANO BEVUTO - LE GRIDA HANNO SPAVENTATO I VICINI CHE HANNO CHIAMATO LA POLIZIA: QUANDO GLI AGENTI SONO ARRIVATI HANNO TROVATO UNA SCENA INQUIETANTE...
Camilla Mozzetti per "Il Messaggero"
il palazzo della tragedia a centocelle
All'inizio si sentivano solo le grida. L'ennesima discussione, ha pensato il vicino di camera, tra i due connazionali romeni che da tempo dividevano una delle stanze di un appartamento in via dei Frassini 36.
Stavano litigando ancora come spesso accadeva per un jeans fuori posto o per il letto non rifatto. Poi le grida sono aumentate fino a che un rumore sordo ha decretato il silenzio. Il tonfo di qualcosa, in verità qualcuno, che cade in terra esanime.
Ed è stato allora che quel vicino, insospettito all'inizio dalle urla, ha composto il numero unico per le emergenze. Quando sul posto arrivano i carabinieri del Nucleo Radiomobile, diretti dal colonnello Alessandro Dominici, trovano nella stanza un uomo riverso in terra ricoperto di sangue e un altro seduto sul letto che non parla e fissa nel vuoto.
LA SCENA
Tiene in mano un soprammobile che molto probabilmente poco prima è stato usato come arma. Si consuma così l'omicidio di un cittadino romeno, Naciu Mihai, classe 1961, operaio, nel quartiere Centocelle domenica sera intorno alle 21.
L'aggressore, Virgil Corofan anche lui 59enne, suo connazionale e collega di lavoro, lo ha aggredito per futili motivi, esacerbati quasi certamente dall'alcol. L'uomo viene fermato con l'accusa di tentato omicidio.
Poi però nel cuore della notte la sua posizione cambia e l'accusa si trasforma in omicidio volontario perché la vittima, nonostante la disperata corsa all'ospedale San Giovanni dove viene operata d'urgenza, muore alle 4 del mattino.
Sul perché si sia scagliato contro il compagno di stanza Corofan non ha detto nulla, neanche quando i militari lo hanno accompagnato al carcere di Regina Coeli dov'è attualmente detenuto.
È rimasto in silenzio mentre i militari hanno ricostruito i dettagli di una folle aggressione consumata in pochi minuti e scaturita quasi certamente per l'ultima, estenuante discussione.
«Qui la gente si ammazza per niente» commentava ieri mattina il cliente di un bar a pochi metri dall'ingresso del palazzo. Non sbaglia. I militari hanno potuto accertare che tra i due non c'erano precedenti di nessun tipo e che entrambi erano incensurati.
LA DINAMICA
Il 59enne ha quasi certamente usato più oggetti per ferire il compagno di stanza. Oltre all'entità e alla vastità delle ferite trovate sul corpo dell'uomo, tracce di sangue sono state rinvenute sui bordi di alcuni soprammobili, su una lampada e infine su una sedia che si trovava nella stanza.
L'ipotesi è che dopo i primi colpi inferti, Corofan si sia accanito contro il suo compagno quando ormai era in terra privo di sensi. I due da anni vivono in Italia e da diverso tempo lavorano a Roma.
Si erano ritrovati a condividere quella stanza presa in affitto ad un prezzo modico nel cuore di Centocelle. Capitava spesso, però, che litigassero, come ha anche affermato l'unico inquilino, anch'egli operaio romeno, che domenica sera si trovava nell'appartamento. Nella stanza oltre ad alcune bottiglie di alcolici non sono state rinvenute armi né sostanze stupefacenti.
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/pandemia-genera-mostri-roma-uomo-59-anni-si-messo-269013.htm
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