martedì 1 ottobre 2013

Meredith: Corte ordina nuova perizia e testimonianza

Respinta questione costituzionalità


 Giulia Bongiorno

FIRENZE - La Corte d'assise d'appello di Firenze ha ordinato una perizia genetica su una traccia trovata sul coltello che l'accusa ritiene essere stato utilizzato per l'omicidio di Meredith Kercher. La Corte ha anche ordinato di ascoltare di nuovo la testimonianza di Luciano Spaviello. La Corte ha invece respinto la questione di costituzionalità.
''Vogliamo disperatamente scoprire la verità e trovare giustizia per Meredith, che ci è stata portata via così brutalmente''. E' quanto scritto in una lettera a firma Stephanie Kercher (sorella di Meredith) e famiglia inviata attraverso il loro legale, l'avvocato Francesco Maresca, al presidente della Corte d'assise d'appello di Firenze dove è in corso il nuovo processo sull'omicidio della studentessa inglese. La famiglia Kercher spiega che non può venire in Italia per l'inizio del processo per motivi di salute.
''Niente ci riporterà la nostra bella Meredith - è scritto nella lettera - e noi la terremo sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria, ma abbiamo bisogno di sapere che cosa accadde e lei si merita, perlomeno, la dignità della verità''. ''L'unico modo - concludono i familiari di Meredith - in cui il nostro dolore e la nostra sofferenza possano appena iniziare ad essere alleviati è di ottenere una più chiara comprensione dei tragici eventi dell'1 novembre 2007''.
Le difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito hanno chiesto alla Corte d'assise d'appello di Firenze di riaprire il dibattimento disponendo una serie di perizie e chiedendo di sollevare una questione di costituzionalità contro il rischio ''di un giudizio all'infinito''. Il difensore di Amanda, l'avvocato Carlo Dalla Vedova, ha presentato ''istanza di legittimità costituzionale'' per scongiurare il rischio ''che una persona possa essere sotto processo a vita''.
Secondo il legale questo sarebbe possibile alla luce del fatto che il reato non va in prescrizione e che potrebbe esserci una serie infinita di rinvii fra Corte d'assise d'appello e Cassazione. Il difensore di Sollecito, l'avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto che la Corte ''si concentri solo su prova affidabili e non sulle congetture, su quelle cioè che sono molto condizionate dal fatto che si tratta di un processo mediatico''.
Il sostituto procuratore generale di Firenze, Alessandro Crini, ha chiesto che venga analizzata la terza traccia di Dna trovata sul coltello che si ritiene essere l'arma dell'omicidio, e l'audizione di Luciano Aviello, già ascoltato durante il processo e poi accusato di calunnia. Crini ha esposto la propria posizione durante la prima udienza del nuovo processo d'assise d'appello.
Crini ha invece definita ''priva di rilevanza e manifestamente infondata la richiesta della difesa di Amanda di porre la questione di legittimità costituzionale. Crini ha poi comunque definito Aviello un ''tipo improbabile'' alla luce dei suoi precedenti ''di calunnia e auto calunnia''. Il sostituto procuratore generale ritiene comunque corretto seguire le indicazioni della Cassazione in merito sia alle tracce sul coltello sia ad Aviello.
Gli accertamenti scientifici chiesti dalla difesa di Sollecito mirano ad approfondire lo stato della scena del delitto. ''Com'è possibile - ha chiesto l'avvocato Bongiorno - trovare enormi quantità di tracce di Guede e non una traccia di Amanda. Com'è possibile che l'unica traccia di Raffaele, che noi naturalmente contestiamo, sia solo sul gancetto''. Fra gli accertamenti chiesti dalla difesa di Sollecito, anche quelli volti ad appurare se nel momento in cui quel gancetto è stato repertato, l'ambiente fosse ''genuino, nonostante ci fossero state delle perquisizioni''
Il padre di Sollecito ha ribadito la loro ''convinzione dell'innocenza di Raffaele'' e ha spiegato che suo figlio oggi non sarà presente e parteciperà alle udienze che si terranno a fine ottobre.''Ci siamo sentiti ieri, ci siamo fatti gli auguri. E' molto preoccupato, io sono fiducioso''.
''Le affermazioni della Cassazione - ha spiegato Francesco Sollecito - sono degli errori perché i giudici non hanno avuto completo accesso alle carte. Più noi approfondiamo più emergono elementi che dimostrano la totale estraneità di Raffaele''.
''Amanda penso che sia scappata perche' c'entra con la morte di Meredith. E' colpevole senno' non mi avrebbe calunniato'' ha detto Patrick Lumumba entrando in corte d'assise d'appello a Firenze. ''Non voleva essere punita e voleva depistare le indagini - ha aggiunto Lumumba -. La corte di appello le ha dato la possibilità di scappare. Ma la povera Meredith merita giustizia. Io sono qui, sono ovunque si cerchi la verità su questa vicenda in cui ci sono due vittime, la prima é la povera Meredith, la seconda sono io''.

(ANSA)

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