lunedì 20 maggio 2013

INFINITO


INFINITO  VUOL DIRE  ANCHE SENZA  FINE

O  SENZA  CONFINE 

PER CHE'  LA  MENTE UMANA  NON  ARRIVA  A  COMPRENDERE


SE  LA  LINEA geometrica    DEL TEMPO  è  RETTa  o  curva


non si conosce inizio e  non si  conosce  fine


se  si uniscono gli estremi  allora  diventa  un cerchio o un ellisse

il tempo  diventa  chiuso  =  un anello.!


c'è  anche  il riassunto del racconto di clarke

il mondo  non riesce  a  finire  perche'  le permutazioni  delle  lettere  e  delle  vocali  si ripetono  all'infinito  da  secoli  e  secoli

dovunque  ed  in   ogni  istante

la  mente  crea  e  si  esprime dall' interno  verso  l'esterno

e  dall'esterno  verso l'interno



Panta rei


Pánta rhêi hōs potamós
(dal greco πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός), tradotto in tutto scorre come un fiume è il celebre aforisma attribuito a Eraclito, ma in realtà mai esplicitamente formulato in ciò che dei suoi scritti conosciamo, con cui la tradizione filosofica successiva ha voluto identificare sinteticamente il pensiero di Eraclito con il tema del divenire, in contrapposizione con la filosofia dell'Essere propria di Parmenide. L'espressione proviene da un frammento del trattato Sulla natura:
« Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. »
( Diels-Kranz)
In questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai fare la stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto alla legge inesorabile del tempo. Altrove tuttavia Eraclito sottolinea che v'è un Logos, sottostante a questo continuo mutamento, un'armonia profonda che governa in modo oscuro e inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca il divenire perpetuo degli enti sensibili.
Il discepolo di Eraclito, Cratilo, estremizzerà poi il pensiero del suo maestro, sostenendo che non solo non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, ma neppure una volta sola.

Francesco Ciaccia

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