INFINITO VUOL DIRE ANCHE SENZA FINE
O SENZA CONFINE
PER CHE' LA MENTE UMANA NON ARRIVA A COMPRENDERE
SE LA LINEA geometrica DEL TEMPO è RETTa o curva
non si conosce inizio e non si conosce fine
se si uniscono gli estremi allora diventa un cerchio o un ellisse
il tempo diventa chiuso = un anello.!
c'è anche il riassunto del racconto di clarke
il mondo non riesce a finire perche' le permutazioni delle lettere e delle vocali si ripetono all'infinito da secoli e secoli
dovunque ed in ogni istante
la mente crea e si esprime dall' interno verso l'esterno
e dall'esterno verso l'interno
Pánta rhêi hōs potamós (dal greco πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός), tradotto in tutto scorre come un fiume è il celebre aforisma attribuito a Eraclito, ma in realtà mai esplicitamente formulato in ciò che dei suoi scritti conosciamo, con cui la tradizione filosofica successiva ha voluto identificare sinteticamente il pensiero di Eraclito con il tema del divenire, in contrapposizione con la filosofia dell'Essere propria di Parmenide. L'espressione proviene da un frammento del trattato Sulla natura:
In questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai fare la
stessa esperienza per due volte, giacché ogni ente, nella sua realtà apparente,
è sottoposto alla legge inesorabile del tempo. Altrove tuttavia Eraclito
sottolinea che v'è un Logos, sottostante a questo
continuo mutamento, un'armonia profonda che governa in modo oscuro e
inconoscibile la perenne dialettica fra contrari, che provoca il divenire
perpetuo degli enti sensibili.
Il discepolo di Eraclito, Cratilo, estremizzerà poi il pensiero del suo maestro, sostenendo che non solo non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, ma neppure una volta sola.
Francesco Ciaccia
il mondo non riesce a finire perche' le permutazioni delle lettere e delle vocali si ripetono all'infinito da secoli e secoli
dovunque ed in ogni istante
la mente crea e si esprime dall' interno verso l'esterno
e dall'esterno verso l'interno
Panta rei
Pánta rhêi hōs potamós (dal greco πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός), tradotto in tutto scorre come un fiume è il celebre aforisma attribuito a Eraclito, ma in realtà mai esplicitamente formulato in ciò che dei suoi scritti conosciamo, con cui la tradizione filosofica successiva ha voluto identificare sinteticamente il pensiero di Eraclito con il tema del divenire, in contrapposizione con la filosofia dell'Essere propria di Parmenide. L'espressione proviene da un frammento del trattato Sulla natura:
| « Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va. » |
| ( Diels-Kranz) |
Il discepolo di Eraclito, Cratilo, estremizzerà poi il pensiero del suo maestro, sostenendo che non solo non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume, ma neppure una volta sola.
Francesco Ciaccia
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