sabato 4 ottobre 2025

Il professor Arcangeli da una lezione di educazione civica alla Melona

 


Le  dichiarazioni di Giorgia Meloni sulla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla sono incommentabilii. Giudicare irresponsabile l'iniziativa degli attivisti, dire di non credere alle loro intenzioni e criticare chi ha aderito allo sciopero indetto in risposta al blocco della Flotilla da parte di Israele la mettono contro la maggioranza degli italiani e attestano anche un serio problema di leadership: il solco fra le sue parole e quelle pronunciate da uno dei suoi ministri, Guido Crosetto, è talmente profondo da far dubitare che la presidente del Consiglio abbia contezza del suo ruolo istituzionale. Anche nel ripetere ossessivamente, con una consistente dose di vittimismo, che chiunque dissenta dalla sua politica sia contro il suo Governo, Giorgia Meloni mostra di dimenticare di rappresentare al momento l'intero paese, se non altro formalmente. Evidentemente è (e si sente) ancora la leader di Fratelli d'Italia. Le radici del suo partito sono quelle che ben conosciamo, e la voce che la storica  Enciclopedia Britannica le ha dedicato lo mette perfettamente in chiaro unitamente al suo populismo, sempre più convergente verso l'estrema destra leghista.


Preparatevi. Di questo passo l'Italia meloniana diventerà la copia fotostatica dell'America trumpiana. Sarà un giro di vite dietro l'altro, e la violenza verbale inaudita delle squadracce virtuali che fronteggio ogni giorno, e cui reagisco nei casi più gravi a suon di querele, sono la cartina al tornasole della ricomparsa, anche in Italia, dello spettro di un fascismo di "nuova generazione" che fa paura, intriso com'è di un razzismo con la bava alla bocca, di  un odio cieco verso l'avversario politico, di una montante intolleranza verso le minoranze, delle azioni sui social di un branco selvaggio che non vedeva l'ora di poter finalmente rivelare la sua vera natura e manifestare il suo desiderio profondo di uno smantellamento totale di un'Italia civile, democratica, costituzionale già vacillante e periclitante.

Massimo Arcangeli 

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